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Cassie era arrivata al locale di Zacharias in netto anticipo perché uscendo di casa velocemente, quella mattina, non aveva avuto il tempo di truccarsi. Andò nel bagno privato e si preparò con tutta calma. Si sistemò il grembiule e si diede una veloce occhiata allo specchio.
Niente male. Pensò soddisfatta.
Appena rientrò nella sala vide che alcuni clienti erano già arrivati, lanciò un'occhiata veloce a Zac che le sorrise di rimando e andò a prendere le ordinazioni.
《Due birre scure alla spina perfavore》 disse un ragazzo grassoccio dall'odore alquanto sgradevole.
《Desiderate anche qualcosa da mangiare?》 Chiese Cassie cortesemente.
《Tu》rispose il biondo salvato sogghignando.

Cassie fece finta di niente e andò a prendere le birre. Sentì lo sguardo di quei due ragazzi addosso per tutto il tempo ma cercò di non farci molto caso. Comunque c'era sempre Zac che sorvegliava tutto da dietro il bancone. Lui avrebbe potuto guardarla per ore e a lei non avrebbe dato alcun fastidio.
Quegli occhi blu mare erano davvero magnetici. E diciamocelo, il fisico scolpito non era da meno.
Forza Cassie, concentrati. Devi lavorare. Si riscosse dai suoi pensieri e andò a prendere altre ordinazioni. Corse avanti e indietro per il locale per svariate ore quando entrò un nuovo cliente che le fece perdere un battito.

Dylan entrò con nonchalance, facendo finta di non vederla. Si sedette vicino al bancone e iniziò a chiacchierare amichevolmente con Zac. Quei due vicini erano davvero uno spettacolo. Infatti quasi tutte le persone di sesso femminile in quella stanza si erano voltate a guardarli.
Un po' le bruciava il fatto che il fratello non l'avesse minimamente considerata, ma d'altronde lei aveva cercato di evitarlo tutto il giorno quindi era comprensibile.
《Signorina! Mi scusi signorina!》 Disse il ragazzo cicciottello e maleodorante che ancora non se n'era andato.
《Vorrei un'altra birra》.

Cassie sospirò e andò a prendergliela. Quel tizio ci stava lasciando lo stipendio in quel posto, non che fossero affari suoi ma, ogni nuova birra che finiva, diventava sempre più molesto.
Appena gliela portò questo come ringraziamento le diede una forte pacca sul sedere.
《Ehi!》Esclamò Cassie adirata.
Il ragazzo la fissava con occhi pieni di lussuria come se lei fosse uno squisito bocconcino di carne pronto per essere mangiato.
《Vieni qui bellezza che ci divertiamo un po'》 continuò il ragazzo prendendola per un polso.
《Mi lasci andare. Subito.》 Disse Cassie in tono più calmo possibile.
Ma quello invece che lasciare la presa la aumentò ulteriormente.

***
《Mi lasci!》 Sentì urlare Dylan dal fondo del locale. Vide sua sorella intrappolata dalla mano di un viscido verme che non la lasciava andare. In un secondo la raggiunse e prese il braccio del ragazzo levandolo brutalmente dal polso della sorella.
《Non l'hai sentita? Ti ha detto di lasciarla andare》disse con una voce profonda e aggressiva.
《M-mi dispiace, non pensavo fosse la tua ragazza》 rispose il verme.
《È mia sorella. Ti avverto, se vedo di nuovo i tuoi sudici occhi anche solo guardarla da lontano, credimi che l'inferno sarà una gioia in confronto a quello che ti farò io》 ringhiò di rimando.

Il verme si alzò andò a pagare il conto e si dileguò ad una velocità di cui Dylan non lo credeva capace.
《Grazie》 disse Cassie guardandolo negli occhi e massaggiandosi il polso.
《Andiamo》 disse Dylan accompagnandola alla porta.
《Per stasera la porto a casa, tanto fra mezz'ora avrebbe staccato ugualmente》 disse rivolto al suo amico che nel frattempo li aveva raggiunti.
《Mi dispiace davvero Cas, d'ora in poi starò più attento alla gente che faccio entrare》 rispose Zacharias mortificato.
《Non ti preoccupare, non è colpa tua》 disse Cassie accennando un mezzo sorriso.

《Andiamo》le intimò Dylan.
《A domani》disse ancora Cassie in direzione del biondo. Questo le fece un piccolo cenno con la testa ma si vedeva lontano un miglio che si sentiva responsabile dell'accaduto.
Appena fuori dal locale Dylan sbottò.
《Io lo ammazzo quel figlio di puttana. E Zac? Fermo e bravo dall'altra parte del bancone. È il suo fottuto locale e non controlla nemmeno le persone che lascia entrare》.
《Non ti arrabbiare con lui. Non poteva saperlo, all'apparenza sembrava un tipo normalissimo e poi non è successo niente di che》 disse Cassie nella speranza di calmarlo. Ma siccome sembrava non funzionare gli prese la mano e gliela strinse con forza.

Dylan a quel contatto tornò alla realtà, le strinse la mano con più energia e aumentò il passo.
《Non permetterò a nessuno di farti del male. Mai.》Asserì deciso.
Quelle parole la fecero rabbrividire, non di paura o fastidio ma di piacere.
Sentiva con tutta se stessa che quei sentimenti erano sbagliati ma non riusciva a fare a meno di fare determinati pensieri. Arrivati a casa Dylan le mise una pomata lenitiva sul polso, sperando che nei giorni seguenti non le venisse un livido così terribile.
Il procedimento durò più di quanto dovesse e quando smise di massaggiarla si guardarono entrambi negli occhi, Dylan le mise una mano sulla guancia ed espirò con forza.

《Non voglio che nessun altro ti tocchi. Quando stasera ho visto quel verme toccarti ho perso la testa. Volevo fargli male, davvero male. So che tutto questo è sbagliato, sei mia sorella》quest'ultima frase la disse più a se stesso che a Cassie. Lei lo guardava con degli occhi lucidi e bisognosi di affetto, e lui voleva darglielo, con tutto se stesso. Si avvicinò lentamente e la baciò con delicatezza. Aspettò qualche secondo e vedendo che lei non si ritirava le diede un secondo bacio, tenero e passionale allo stesso tempo.
È sbagliato!

Un Amore SbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora