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《Zitta Kate, così sveglierai mia madre》sentì dire Cassie dall'altro lato della porta.
Era tornato Dylan?
Istintivamente spense la televisione e si raggomitoló nell'oscurità per non farsi vedere.
Il fratello entrò in soggiorno, tenendo la mano di una ragazza alta e bionda, per quanto riuscì a scorgere Cassie dalla penombra.
《Ma non doveva essere già partita?》 Sussurrò la ragazza.
《No, é andata a prendere mia sorella e ha chiesto un giorno in più di ferie》 borbottò di rimando Dylan, iniziando a salire le scale.
《Hai una sorella?》 Chiese la biondina sorpresa.

《Basta con le domande. Mi annoiano, lo sai》 rispose Dylan spingendola contro il muro e iniziando a baciarle il collo.
La ragazza mugolò di piacere e gli strinse i fianchi snelli con le mani.
《Andiamo in camera D, non resisto più》 sussurrò Kate ansimando.
Dylan si staccò dalla ragazza soddisfatto e la portò nella sua camera.
Cassie rimase scioccata, vedere suo fratello nella sua intimità la fece sentire sporca, come se in qualche modo avesse tradito la sua fiducia.
Ma quale fiducia? Lo stronzetto, la prima sera del tuo arrivo si porta una ragazza in camera e sei TU, quella che si fa problemi? Ragazza sveglia!

Ritornando con la mente a pochi istanti prima, sentì una leggera fitta al petto ricordando come il fratello avesse baciato quella ragazza.
《Ma che mi succede?》 Sussurrò portandosi una mano alla testa.
Decise di bere un bicchiere di latte e dopo sarebbe andata a dormire.
Salì le scale lentamente e sentì dei rumori ritmici e forti sospiri provenire dalla camera del fratello.
Potrebbe quanto meno cercare di fare meno rumore. Pensò Cassie scuotendo la testa.
Sicuramente sarebbe stata una lunga convivenza.
Aprì la porta della camera cercando di fare meno rumore possibile ma, quel legno, scricchiolava talmente tanto che pensò di aver svegliato tutti.

Si guardò intorno e quando vide che era ancora tutto immerso nel silenzio, tirò un sospiro di sollievo.
Si distese sul letto e iniziò a pensare.
Ripensò a quando era piccola e suo padre la portava al giardino proprio di fronte al palazzo, in cui c'era una piccola altalena malconcia ma che Cassie adorava ugualmente.
Suo padre si divertiva sempre a spingerla sempre più in alto, facendole credere che le avrebbe fatto fare il giro completo.
Una lacrima le bagnò la guancia.
Vorrei essere più forte papà, ma mi manchi terribilmente. Pensò iniziando a singhiozzare sommessamente.

Quando non ebbe più lacrime da versare, si alzò e andò in bagno per sciacquarsi un po' il viso.
Quando si guardò allo specchio quasi non si riconobbe.
Era ancora peggio rispetto a quella mattina. Non poteva continuare in quel modo, dal giorno seguente avrebbe iniziato a curarsi di più.
Suo padre non avrebbe mai voluto vederla in quelle condizioni.
Appena uscì dalla porta del bagno andò a sbattere contro un muro.
Ehi aspetta, ma qui non ci sono muri. Appena finí il pensiero, guardò verso l'alto e incrociò un paio di occhi color smeraldo, identici ai suoi.

《Non riesci a dormire, sorellina?》 Sussurrò Dylan squadrandola dall'alto verso il basso.
Lo sguardo indagatore di suo fratello la metteva in soggezione, sembrava come se le potesse leggere dentro.
《Con tutto il casino che fai nella stanza accanto, sarebbe impossibile per chiunque riuscire a dormire》 sentenziò Cassie senza pensarci.
Dylan fece uno sguardo stupito e divertito allo stesso tempo.
《Guarda guarda, la gattina ha tirato fuori gli artigli... Sei gelosa?》 Chiese sorridendo maliziosamente.
《Ma sei scemo? Praticamente non ti conosco e per di più sei mio fratello》 rispose Cassie provando a spingerlo da una parte ma, era come se fosse inchiodato al pavimento e non si mosse di un centimetro.

《Mi piace questo tuo caratterino. Approfondiremo il discorso nei prossimi giorni. Buonanotte sorellina》 disse dandole un veloce bacio sulla guancia.
《B-buonanotte》 rispose Cassie un attimo prima di scappare in camera.
Dylan sogghignò nell'oscurità.
Ci sarà da divertirsi. Pensò entrando in bagno a sua volta.
Cassie si chiuse la porta alle spalle e si accasciò sul pavimento.
Non sapeva spiegarlo ma, Dylan riusciva a scuoterla fin nel profondo dell'anima e sentiva che era totalmente sbagliato, in fondo era suo fratello.

Era davvero gelosa di suo fratello?
Impossibile. Eppure quando lo aveva visto insieme a quella Kate aveva provato una sensazione che non aveva mai provato prima, rabbia mista a qualcosa di più oscuro, più profondo.
《Finiscila con queste cazzate e vai a letto》 disse tirandosi uno schiaffetto sulla guancia per tornare alla realtà.
Si coricò nuovamente sul letto e dopo pochi minuti si addormentò.
Quella notte fece dei sogni molto confusi, su suo padre e due bellissimi occhi verdi che la fissavano nell'oscurità.

La mattina seguente si svegliò di buon'ora e scese in cucina per prepararsi la colazione.
Evidentemente qualcuno ci aveva già pensato, perché sentì un profumino di uova e bacon croccante invadere le sue narici non appena mise piede al piano terra.
Entrando in cucina rimase scioccata per l'ennesima volta.
La ragazza di quella notte era in piedi che cucinava allegramente con indosso la camicia del fratello.
《Buongiorno》disse Cassie per annunciare la sua presenza.

La ragazza si girò sorpresa e un secondo dopo le sorrise, mostrando una dentatura perfetta. Era davvero uno schianto.
《Tu devi essere la sorella di Dylan, piacere io sono Kate - guardò un piccolo orologio argentato che portava al polso e sobbalzò - e sono in ritardo. Devo scappare, ho preparato la colazione, serviti pure》disse correndo nella sala e vestendosi velocemente, scomparendo pochi secondi dopo dalla porta principale.
《Oddio, pensavo non se ne andasse più》 sbuffò Dylan apparendo sulla porta con addosso solo un asciugamano.
I capelli bagnati per la doccia, gli gocciolavano sul corpo, seguendo le linee definite dei muscoli.

《Potresti vestirti? E poi scusa l'hai invitata tu qui》disse acida Cassie prendendo un piatto.
《Sei in imbarazzo sorellina? E comunque sia lo sanno che non possono trattenersi per la colazione》rispose facendo spallucce.
《Non sono in imbarazzo. Mi sembra solo questione di educazione, non andare in giro nudi in presenza di altre persone e poi che vuol dire lo sanno? Hai una lista di ragazze?》Ribatté ironica Cassie.
《Tutte queste domande mi annoiano. Ma se proprio ci tieni, vado a vestirmi》rispose il fratello uscendo dalla cucina e lasciandola sola.
Cassie non si sarebbe più levata dalla mente gli addominali sodi e scolpiti di quel Dio Greco, venuto direttamente dall'inferno.

Un Amore SbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora