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Dylan si guardò intorno ma di Cassie non c'era più traccia.
Dove cavolo é finita? Non si può scomparire così in mezzo secondo. Pensò frustrato.
《Beh affari suoi, non posso certo farle da balia》disse stizzito fra sé e con passo deciso di diresse al locale del suo amico, era sempre l'ora giusta per farsi un goccio, anche alle 11 del mattino.

Qualche centinaio di metri più in là....

Cassie si guardò intorno estasiata, ecco quello era il suo mondo: centinaia e centinaia di libri, disposti ordinatamente sugli scaffali in ordine di genere.
Cercando di nascondersi da suo fratello - anche se non sapeva il motivo che l'aveva spinta ad agire così - si era ritrovata davanti ad una bellissima libreria.
《Posso aiutarla?》Chiese una voce gentile alla sua destra.
《No la ringrazio, davo solo un'occhiata》 rispose Cassie sorridendo alla signora anziana.
《Sei nuova bambina?》Chiese la signora.

《Si mi sono trasferita da poco, sono la figlia di Cora》 rispose Cassie immaginando che in quella cittadina tutti sapessero tutto di tutti.
《Oh tesoro, tua madre ci ha detto di vostro padre. Tutta la città ne é rimasta sconvolta. Mi dispiace davvero tanto, era un uomo davvero buono》rispose la signora con voce sinceramente affranta.
《Lei lo conosceva?》 Chiese Cassie con gli occhi che le si illuminarono all'istante.
《Certamente cara, ho visto crescere i tuoi genitori. Innamorarsi e... Beh separarsi dividendo te e tuo fratello. Mi ricordo che quando ti portarono via da lui non facevi altro che piangere》 rispose la signora abbozzando un sorriso.

Cassie si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, imbarazzata.
《Scusami non volevo infastidirti, ormai non viene quasi più nessuno in libreria, per colpa di quei dannati aggeggi elettronici... É stato bello rivederti Cassie, io sono la signora Murphy comunque》 concluse la signora.
《Non si preoccupi signora... Ehm... Murphy. Mi ha fatto piacere parlare con lei, se ogni tanto le va, potrebbe raccontarmi di più su quello che mi sono persa negli ultimi anni》 rispose Cassie gentilmente.
Lo sguardo della signora Murphy si accese immediatamente.
《Certo cara, con molto piacere! Aspetta un attimo qui...》 Continuò scomparendo dietro degli scaffali polverosi.

Dopo qualche minuto ricomparve con una vecchia copia di poesie di William Wordsworth e glielo consegnó sorridendo.
《Tuo padre leggeva sempre queste poesie a tua madre, quando erano giovani. Pensavo ti facesse piacere averlo》.
《Non so cosa dire, grazie infinite》rispose Cassie, commossa da tutta quella gentilezza.
《Figurati cara, ci vediamo presto》.
《Arrivederci》 rispose Cassie, infilando il piccolo libriccino nella borsa a tracolla, da cui non si separava mai.
Arrivata a casa, dopo una lunga passeggiata, notò che Dylan non era ancora tornato.

Si fece un panino veloce e iniziò a leggere il libro...

Arcobaleno
Il mio cuore esulta al cospetto
dell'arcobaleno che sta nascendo:
come venendo al mondo;
come nel sapersi uomo;
così, nello scoprirsi vecchio,
mi sia data la morte!
Il Bambino è padre dell'Uomo
e siano i miei giorni
l'uno all'altro stretti
dal sentimento della natura.

Quindici anni vissuta da sola con suo padre e mai una volta che avesse nominato quel libro a Cassie. Forse gli portava alla mente dei brutti ricordi o dei ricordi troppo dolorosi, purtroppo non lo avrebbe mai saputo.
Dopo qualche minuto gli occhi le si fecero pesanti, d'altronde, la poesia non era mai stata il suo forte e si addormentò sul divano, tenendo ancora il libro in mano.

Qualche ora dopo Dylan rientrò in casa un po' brillo e andò in sala per distendersi un po'. Quando vide che il posto era già occupato imprecò silenziosamente.
Doveva iniziare a ricordare che ormai condivideva la casa anche con sua sorella quando sua madre partiva per lavoro.
Sorella, che parola strana. Si era quasi dimenticato di averne una fino a che sua madre non é andata a prenderla un paio di giorni prima.
E poi, eccola lì, bella e cresciuta. Con tutte le forme al posto giusto, lo sguardo triste e perso.
Non sapendo come si sarebbe dovuto comportare nei suoi confronti, ha preferito usare un approccio più infantile.

Anche se, ogni volta che la guardava, una strana emozione iniziava a insinuarsi sotto la sua pelle. Un'emozione oscura e malata, a cui non avrebbe mai e poi mai dato ascolto, se non fosse che stava dormendo beatamente sul divano, con un libro di poesie sopra al petto. Era quasi tenera.
Una carezza non fa male a nessuno, giusto? I fratelli possono farlo...
Pensò Dylan avvicinandosi lentamente al divano.
Si chinò leggermente e le spostò una ciocca di capelli che le era finita sul viso. Il contatto con la sua pelle gli provocò una scarica elettrica che lo percorse dalla testa ai piedi.

Ahia. Brutto segno amico. Allontanati subito. Disse la sua parte razionale, ma ogni fibra del suo essere gli stava intimando di fare tutto l'opposto.
Dopo qualche secondo, con una grande forza di volontà, si alzò in piedi e andò a prendere una coperta dal piano di sopra, gliela sistemò con cura e andò in bagno a farsi una bella doccia fredda.
Quella ragazza lo stava già mandando in tilt dopo due giorni, non andava affatto bene.
É tua sorella brutto decerebrato. Disse la vocina razionale della sua coscienza. Prese un bel respiro profondo e lasciò che l'acqua gli scorresse addosso, portando via con sé tutti i pensieri impuri che gli erano venuti in mente pochi minuti prima.

Si vestí velocemente e uscì di nuovo.
Scrisse due righe veloci a Tara, la sua amica per le "occasioni speciali".
La quale gli rispose un attimo dopo dicendogli che poteva andare da lei che i suoi erano entrambi a lavoro.
Perfetto. Quello che gli ci voleva in quel momento, era del buono e sano sesso e Tara era molto brava in quello.
Arrivò a destinazione e suonò il campanello.
Una bellissima ragazza coi capelli corvini e un fisico da urlo gli aprì la porta.
《Buongiorno dolcezza》disse Tara maliziosa saltandogli subito addosso.
Dylan la prese in braccio e si chiuse la porta alle spalle con un calcio, portando la ragazza al piano superiore.

Un Amore SbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora