23: Fine

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Cassie tornò a casa a passo svelto, non vedeva l'ora di iniziare questa nuova avventura con Dylan. Sicuramente avrebbero avuto tutto il mondo contro ma ormai, non le importava più. Aveva preso la sua decisione e avrebbe combattuto fino alla fine per difendere la sua posizione. Un silenzio improvviso la avvolse quando finalmente varcò la porta di casa.
«Dylan?» chiamò non vedendolo più sul divano.
«Sono in cucina!» urlò il fratello di rimando.
Lo raggiunse immediatamente e si sedette sulla sedia della penisola, esausta. Il fratello le passò una lattina di Coca che accettò più che volentieri, aveva davvero bisogno di zuccheri.
«Allora... com'è andata?» chiese Dylan saggiando il terreno.
«Meglio del previsto. È stato veramente comprensivo» rispose Cassie bevendo una lunga sorsata.
Rimasero in silenzio per svariati minuti e Cassie si rese conto che Dylan non sapeva ancora tutta la storia tra i suoi genitori.
Per cercare di alleviare leggermente il peso che opprimeva i loro petti, Cassie decise di raccontargli tutto. Appena finito il racconto attese in silenzio la reazione del fratello.
«È per questo che nostro padre non è mai riuscito a guardarmi in faccia» disse con una nuova consapevolezza « anche se non riesco proprio a capire perché mamma non abbia combattuto per tenerti con noi.»
Sentirono una porta sbattere e si girarono di colpo.
«Perché mi sentivo talmente colpevole che non volevo portargli via anche sua figlia» rispose Cora lasciandoli sbigottiti.
«Così adesso sapete tutto» continuò avvicinandosi ai suoi due figli.
«Ma perché ci avete tenuti lontani per così tanto tempo?» chiese Dylan leggermente adirato.
Cassie sapeva bene cosa volesse dire ricevere una notizia del genere, lo aveva provato sulla sua pelle qualche settimana prima e ancora non era riuscita a metabolizzarla del tutto.
«Perché siamo stati degli egoisti. Abbiamo pensato solo al nostro dolore» rispose la madre tristemente.

«Ci avete rovinato la vita!» sentenziò Dylan arrabbiandosi davvero.
Cassie capiva il significato celato da quelle parole. Se avessero permesso loro di vedersi di quando in quando, come due fratelli normali, adesso probabilmente non avrebbero provato quei sentimenti l'uno verso l'altra.
Si avvicinò al fratello e gli strinse un polso per farlo calmare. Era pressoché d'accordo con quello che diceva e sentiva, ma così li avrebbe fatti scoprire.
«Cosa intendi?» chiese Cora confusa.
«Non abbiamo potuto goderci gli anni migliori della nostra infanzia. Mi avrebbe fatto molto piacere crescere con un fratello con cui giocare» lo spalleggiò Cassie.
Sapeva di aver ferito ulteriormente sua madre con quelle parole, ma temeva di ferirla ancora di più con quello che in realtà stavano cercando di nasconderle.
Cora sospirò sconsolata e annuì pensierosa.
«Ragazzi, mi dispiace davvero. Potessi tornare indietro rifarei tutto in maniera diversa. Ho cercato di fare del mio meglio dopo quell'errore. Mi rendo conto che avrei dovuto fare di più, soprattutto per voi due. Mi dispiace tanto» disse con la voce rotta.
Cassie provò ad avvicinarsi per abbracciarla ma la madre si tirò indietro e salì le scale. Dopo poco sentirono il rumore dell'acqua che scorreva. Cassie era sicura che Cora fosse sotto la doccia a piangere e si sentì profondamente in colpa.
«Scusami, se non avessi detto troppo, non avresti dovuto ferirla così» disse il fratello intercettando il filo dei suoi pensieri.
Cassie scosse la testa e lo abbracciò. La colpa di quella situazione non era di nessuno, per quanto cercassero di puntare il dito verso un colpevole, erano cose che accadevano in continuazione. Eppure non tutti i fratelli separati sin da piccoli quando si ritrovavano da grandi provavano le emozioni che stavano provando loro in quel momento.

Cassie capì che probabilmente quel sentimento sarebbe sbocciato ugualmente in un modo o nell'altro e nessuno avrebbe potuto farci niente. Accarezzò una guancia di Dylan e lo guardò negli occhi.
«Ti amo» disse prima di dargli un casto bacio sulle labbra.
Il fratello rimase interdetto per qualche secondo dalle sue parole, dopodiché un timido sorriso gli affiorò sulle labbra.
«Ti amo anche io.» rispose abbracciandola con forza.
«Adesso cosa facciamo?» chiese Cassie pensando al futuro.
«Sarà una strada in salita e piena di ostacoli, ma insieme ce la faremo» rispose convinto Dylan.
Cassie, ispirata dalla sua convinzione annuì sorridente.
Insieme avrebbero affrontato il mondo, questa volta veramente. Un passo alla volta, avrebbero combattuto contro tutti i pregiudizi e forse un giorno avrebbero potuto vivere una vita tranquilla come qualsiasi altra coppia.
Si strinsero la mano come segno della loro recente promesse.

Per sempre insieme.



Fine.


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Angolo autrice: ciao a tutti! È quasi un anno che non aggiorno e sicuramente non è così che avrei voluto finire la storia. Avevo così tante idee per i nostri due protagonisti ma mi rendo conto che aggiornando una volta ogni secolo anche i lettori poi si stufino, quindi ho preferito dargli una conclusione, anche se frettolosa ma felice.
Grazie a tutti per avermi letta fino ad oggi!

Un Amore SbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora