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Cassie andò in camera sua e si vestí con un maglioncino verde militare e un paio di jeans aderenti che le fasciavano perfettamente i fianchi.
Si mise un filo si mascara e del lucidalabbra e andò a bussare alla porta di Dylan.
《Dove vai tutta in tiro di prima mattina?》 Chiese il fratello, alzando un sopracciglio.
《La mamma ha detto che un tuo amico ha un pub qui vicino, volevo provare a farmi assumere come cameriera》 rispose Cassie, dondolandosi sui piedi.
《Avevo sentito che studiavi...》 Disse Dylan pensieroso.
《Sì infatti é così ma sai... Dopo quello che é successo... Volevo prendermi un anno di pausa, così mi stavo chiedendo se avresti potuto accompagnarmi》 sussurrò Cassie abbassando lo sguardo.

《Va bene, tanto avevo delle commissioni da fare da quelle parti》 rispose il fratello prendendo le chiavi della macchina.
Il tragitto fino al pub fu molto silenzioso ed imbarazzante.
Dylan le lanciava continuamente occhiate ma senza aprire bocca, Cassie faceva finta di niente guardando fuori dal finestrino.
E dopo quella che sembrava un'eternità, finalmente arrivarono al locale.
Una scritta al neon spenta sormontava l'edificio in mattoni.
Un brivido la percorse.
Cassie non aveva mai lavorato in tutta la sua vita, sperava davvero di riuscire ad essere assunta.

《Stai tranquilla, Zac é un tipo a posto. Digli che sei mia sorella e ti assumerà subito》 disse Dylan dolcemente vedendo la sua agitazione.
《O-ok... Grazie》rispose Cassie sorpresa per tutta quella gentilezza.
《Almeno poi posso vederti con la divisa》 scherzò il fratello facendole l'occhiolino.
Cassie gli rispose con un'occhiataccia ed entrò nel locale sbattendosi la porta alle spalle.
《Ti dispiace essere più delicata? Mi é costata un sacco di soldi quella porta, sai?》 Disse un ragazzo biondo dietro al bancone.
Appena Cassie sollevò lo sguardo rimase di sasso.

Ma con cosa li nutrono questi ragazzi?
Sarà stato alto quando suo fratello, forse qualche centimetro meno - più di un metro e ottantacinque - con i capelli biondo paglia e due occhi color del mare in tempesta, la t-shirt nera aderiva perfettamente ad un corpo snello e muscoloso, insomma era davvero uno schianto.
《Mi dispiace, mio fratello mi ha fatta arrabbiare e...》Borbottò Cassie imbarazzata.
《Chi sei?》 Chiese il biondo alzando un sopracciglio, incuriosito.
《Mi chiamo Cassie, sono la sorella di Dylan. Mia madre mi ha detto che probabilmente avrei potuto trovare un lavoro come cameriera qui》 rispose cercando di schiarirsi la voce.

Il ragazzo uscì da dietro il bancone e le si avvicinò, squadrandola dalla testa ai piedi.
《E così saresti la sorellina di Dylan eh? Interessante...》 Disse girandole attorno.
《Hai finito di farmi la radiografia?》 Esclamò Cassie esasperata.
Il biondo si fermò di fronte a lei e sorrise.
《Stavo guardando la mercanzia tesoro. E direi che siamo messi piuttosto bene, sai prendere ordinazioni e servire ai tavoli?》.
《Non l'ho mai fatto, ma imparo velocemente》 rispose Cassie decisa.
《Lo spero per te, farai una settimana di prova. Se sopravviverai sarai assunta, sennò te ne tornerai a casa. Puoi iniziare anche stasera》 rispose il biondo tornando dietro al bancone.

《Davvero? Grazie mille Zac》 rispose Cassie al settimo cielo.
《Il mio nome é Zacharias》 rispose secco il ragazzo.
《Scusami, l'ho sentito dire a Dylan e mi é scappato》 sussurrò Cassie.
《Immaginavo, lo sa che odio quando mi chiama così. Comunque stasera vieni per le 20 almeno ti spiego un po' come funzionano le cose qui dentro》.
《Va bene, grazie mille. A stasera》 rispose Cassie uscendo velocemente dal locale, prima che il biondo potesse cambiare idea.
Il sole la accecò momentaneamente, non si era resa conto dell'oscurità di quel posto fino a che non fosse uscita.
Di suo fratello non c'era traccia, quindi decise di farsi una passeggiata per la città.

Era una cittadina tranquilla, con un bel gazebo in una piazza al centro della città.
Vide una piccola caffetteria all'angolo della piazza e si diresse immediatamente dentro, aveva bisogno proprio di un bel caffè macchiato.
Ordinò anche una brioche vuota, lo stomaco le si era aperto nuovamente... Era proprio una fogna, non sapeva come fare a placare la fame costante che la dilaniava. Fortunatamente aveva un ottimo metabolismo e riusciva a bruciare tutto quello che ingeriva ad una velocità impressionante.
Sorseggiò il suo caffè guardando le persone intente nelle loro commissioni quotidiane che si aggiravano nella piazza.

Penso che mi troverò bene qui. Pensò Cassie rilassandosi un poco. Aveva trovato un lavoro, sperava solo di non fare casini. Quel ragazzo le stava simpatico, anche se non le aveva detto chissà cosa, le aveva fatto una buona impressione. A differenza di suo fratello...
Parlando del diavolo...
Dylan entrò nella caffetteria e quando la vide sorrise maliziosamente, come al solito.
《Eccoti qua! Ti ho cercata ovunque, com'è andata con Zac?》 Disse sedendosi vicino a Cassie e rubandole il caffè.
《No ma prego, serviti pure. Comunque tutto bene, inizio stasera》 rispose Cassie infastidita.

É vero che erano fratelli, ma non si vedevano da quindici anni. Per lei era difficile comportarsi normalmente in sua presenza, non ci aveva ancora preso confidenza.
《Sei la mia sorellina, quello che è tuo é mio》 rispose Dylan bevendo un sorso del suo caffè, giusto per sottolineare la sua ultima frase.
《Oggi ho il giorno libero, cosa vuoi fare?》 Continuò vedendo che lei non rispondeva.
《Non saprei... Cosa fai di solito?》 Rispose Cassie alzando le spalle.
《Mhm... Dormo fino all'ora di pranzo, mangio vado da alcune mie amiche, la sera vado al locale di Zac e faccio nottata》 rispose semplicemente.

《Bene allora fai quello che fai di solito, io torno a casa》disse Cassie alzandosi e uscendo dalla caffetteria.
Dylan rimase interdetto da quel comportamento, aveva pensato le avrebbe fatto piacere trascorrere una giornata con lui. Si era sbagliato?
Quella ragazza era davvero strana, non riusciva proprio a capirla. Appoggiò la tazza sul tavolino di legno e la rincorse fuori dal locale.

Un Amore SbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora