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Il mattino seguente Dylan si svegliò con un colossale mal di testa.
Non beveva così tanto da quando aveva quindici anni.
Un flash gli balenò davanti agli occhi, ricordandosi che quella notte si era spinto troppo oltre, anche se non se ne sarebbe mai pentito.
Si alzò lentamente dal letto per evitare che tutto il mondo girasse intorno a lui però, gli sembrò ugualmente di essere su una barca in mezzo ad un mare in tempesta.
Quanto cazzo odio i post-sbornia. Pensò maledicendo se stesso per l'ennesima volta e dirigendosi, barcollante verso il bagno.

L'acqua fredda sulla sua pelle fu un toccasana, riacquistò momentaneamente la lucidità e iniziò ad insaponarsi per bene, voleva assolutamente levarsi di dosso quel terribile odore di alcol.
Iniziò a insaponarsi i capelli quando sentì la porta aprirsi e un attimo dopo, vide una folta chioma rossa fare capolino dalla porta.
Sua sorella entrò in bagno stropicciandosi gli occhi, non appena alzò lo sguardo strabuzzò gli occhi e lanciò un urlo che poteva far invidia ad una Banshee.
《Scusami! Oddio scusami davvero, non volevo》 disse tappandosi gli occhi e facendo immediatamente dietrofront, sbattendo malamente contro la porta.

Dylan uscì immediatamente dalla doccia precipitandosi da Cassie, che era seduta in terra che si strofinava la fronte, dolorante.
《Tutto bene? Ti sei fatta male?》Chiese preoccupato.
《No tranquillo sto be-》 guardò il fratello completamente nudo, inginocchiato davanti a lei e si rimise la mano davanti agli occhi imprecando.
《Ti vuoi mettere qualcosa addosso, perpiacere?》 Disse con una voce più acuta del solito.
Dylan si guardò il corpo e scoppiò a ridere, andò verso la doccia e prese un asciugamano che aveva appeso ad un gancio sulla destra, legandosi lo fermamente in vita.
《Non dirmi che non hai mai visto un uomo nudo... Sorellina》 disse guardandola malizioso.
《Non mio fratello》ribatté Cassie stizzita, uscendo dal bagno e sbattendo la porta.

Non si sarebbe più levata dalla testa quell'immagine. Vero è che era stata lei a non bussare e anche che aveva sbattuto da sola contro la porta.
Ma come si fa ad essere così imbranati? Pensò massaggiandosi la fronte.
Senza andare in bagno si vestì velocemente e si precipitò fuori per evitare altri incontri imbarazzanti. Anche perché dopo la sera precedente non avrebbe saputo come comportarsi in presenza di suo fratello.
Mio fratello... Quella parola le sembrava ancora così estranea. Le sembrava tutto tranne un fratello.

Si riscosse dai suoi pensieri non appena arrivò alla libreria della Signora Murphy. Aveva deciso che oggi l'avrebbe passata all'insegna della riscoperta dei suoi genitori.
《Buongiorno signora》disse aprendo la porta del negozio.
《Buongiorno mia cara, sei già tornata?》 Chiese con gli occhi che le luccicavano per la gioia.
《Beh sì, mi chiedevo se avrebbe potuto raccontarmi qualcosa sui miei genitori quando erano giovani. Ho iniziato a leggere il libro che mi ha prestato, però non ce lo vedevo proprio mio padre a leggere una cosa del genere》 rispose Cassie sinceramente.
La signora, che iniziava ad avere qualche acciacco per via dell'età, si sedette su una delle poltrone riservate ai lettori e fece cenno a Cassie di fare altrettanto.

《Tuo padre era un romanticone all'epoca, non avevo mai visto coppia più felice. Poi tua madre gli spezzò il cuore e, anche se cercarono di rimettere le cose a posto... tanto che poi fecero te, qualche anno dopo tuo padre non riusciva più neanche a guardarla in faccia e se n'è andato portandoti via con sé》.
Cassie si stupì della capacità di sintesi della vecchietta anche se questa storia le era totalmente nuova.
《Cos'è successo tra loro?》Chiese Cassie incuriosita.

《Mia cara forse dovresti chiederlo a tua madre. Sono cose abbastanza private》 rispose la signora con tranquillità.
《Ma è sempre via per lavoro, comunque va bene... quando torna proverò a chiederglielo》 rispose Cassie leggermente delusa.
《Oh per dinci! Guarda un po' che ore sono, vuoi mangiare qualcosa cara?》 Chiese la vecchietta. Cassie annuì sorridendo. In effetti lo stomaco le stava iniziando a fare i capricci. La signora Murphy la guidò attraverso quel labirinto di libri fino ad un piccolo cucinotto. La fece sedere e iniziò ad armeggiare con i fornelli canticchiando fra sé. Le sembrava quasi di stare con sua nonna.

***
Dylan uscì dal bagno totalmente rinato. I postumi erano scivolati via insieme all'acqua.
Certo che Cassie è proprio un'imbranata. Ridacchiò fra sé.
Dopo neanche un minuto sentì la porta di casa chiudersi con una certa fretta.
Allora non stava scherzando quando ha detto che potevo fare quello che volevo e di non stare dietro a lei. Pensò Dylan un po' deluso. Sperava davvero che in quei giorni avrebbero potuto conoscersi un po' meglio. Quella sera tanto avrebbe lavorato quindi sicuramente l'avrebbe trovata al pub di Zac. Non poteva scappare per sempre, d'altronde vivevano insieme.
Nel frattempo lui avrebbe riparato la moto che aveva in garage da mesi.

Ogni tanto andava a metterci le mani tanto per rilassarsi, però adesso era spronato a rimettere in sesto quella bestia da strada almeno avrebbe portato Cassie a fare un giro e mostrarle le bellezze di quel posto.
Sembrava tutto così romantico...
Ehi aspetta, ma io non sono così e poi lei continua ad essere tua sorella. Cosa credi di fare? Quella maledetta vocina dentro la sua testa aveva dannatamente ragione. Però lui non riusciva proprio a sentirla come tale. Per Dylan lei era soltanto una ragazza che viveva insieme a lui. Sarà per i 15 anni in cui non si sono visti? Probabile. Proprio per questo doveva riallacciare i rapporti con lei, almeno avrebbe iniziato a vederla sotto una luce più normale e non malata come in quel momento.

Quando si accesero le luci automatiche del  vialetto si rese conto che si stava facendo tardi. Si cucinò velocemente un paio di uova e del bacon, andò in camera e si vestì. Un maglioncino aderente color porpora, jeans scuri e converse nere. Si guardò allo specchio soddisfatto e si incamminò verso il locale di Zac.

Un Amore SbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora