04. Imitarsi

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"Non mi riesce proprio questa parte" sono esasperata, mentre le mie dita si incrociano per l'ennesima volta sul pianoforte.

"Ma cos'è che non ti viene bene? Non hai fatto il conservatorio? Per te dovrebbe essere semplice" sbuffo, ripetendo le dieci note un'altra volta.

Come se fare dieci anni di conservatorio mi rendesse Beethoven.

"Dovrebbe, ma le dita mi si sovrappongono sopra al Do e non riesco a suonare" alzo gli occhi al cielo, volendomi picchiare da sola.

"Prova solo a cantare, ti va? Con la base così te la godi e stai tranquilla" annuisco, alzandomi dal piano per poggiarmi all'asta.

Canto "mi hai capito" di Madame e sfera ebbasta, solo due ritornelli e la strofa della cantante.

"Ti è venuta molto bene, occhio a non correre nella strofa e stoni un po' sul ritornello" posa gli occhiali sul naso, leggendo le correzioni che si è segnata durante la mia prova.

"Ora provala con solo piano e voce, come in puntata" l' ansia già mi sale su per le vene, pensando a quel maledetto accordo.

Le mie dita corrono veloci sui tasti, con una mano la melodia con l'altra gli accordi, mi creo da sola tutta la base, accompagnandomi con la voce.

Quasi piango quando l'ultimo accordo esce bene e riesco a concludere la prova alla grande.

"Bravissima! Vedi che viene! E dire che sei stonata è un insulto per molti altri ragazzi" ridacchia la vocalcoach, battendo piano le mani, mentre riprendo fiato.

"Dai tesoro puoi andare, ci vediamo domani!" Mi manda un bacio mentre la saluto, uscendo dalla porta.

Cammino sola verso la sala relax e mi infilo la giacchetta leggera.

Sono sempre sola quando esco dagli studi e percorro la breve strada verso la casetta.

E sono ancora sola quando entro nel salone, nessuno che viene a salutare, nessuno che viene a chiedere come sono andate le lezioni.

La solitudine mi accompagna, ce l'ho dentro.

"Ei bionda" mi passa un braccio intorno alle spalle albe, piombandomi addosso da dietro.

"Ei ricciolo" Sorrido piano, sforzandomi di scacciare quei tristi pensieri.

In questa settimana Albe è stata uno spiraglio di luce, ogni giorno.

Sembra che mi legga nel pensiero perché ogni volta che i pensieri negativi entrano nella mia testa, lui si catapulta da me e li disintegra.

"Hai visto la foto?" Arrossisco imbarazzata e lui ride, pensando al post che mi ha inviato, di noi abbracciati sul divano.

"Sei carica per le prove di oggi?" Annuisco sorridendo, oggi abbiamo le prove generali per la puntata di domani, subito dopo pranzo.

"Tu? È andata bene stamattina?" Mentre chiacchieriamo mi trascina fuori su un divanetto, dove ci sediamo.

"Lo sai che quando ti concentri fai sempre quella strana cosa con l'occhio?" Ridacchia mentre io mi impegno nel lanciare i sassolini nuovamente nel prato, e non sul pavimento dove erano finiti per il vento.

"Che cosa?" Lo guardo confuso, mentre lui fa una strana smorfia.

"Questa!" Si indica l'occhio destro ridendo.

"'Io non faccio così" mi imbroncio, incrociando le braccia al petto e guardandolo male.

"Oh si che fai così" ride, buttandosi su di me abbracciandomi.

"Ah si? E tu invece fai così" ridacchio imitando l'espressione che fa sempre quando non è felice per qualcosa, come quando Luca gli ha rubato la giacca l'altro giorno.

"Non sei per niente simpatica" mi fa il solletico leggermente, mentre io ridacchio dimenandomi sotto di lui.

"Non sei per niente simpatico" borbotto scimmiottandolo, mentre cerco di respirare sotto le sue dita.

"Finiscila" mi fulmina con lo sguardo sorridendo, mentre aumenta la forza nella tortura.

"F-finiscila" balbetto tra le risate, con le lacrime agli occhi.

Blocca la sua punizione, fermando le dita intorno ai miei fianchi.

Stringe la mia pelle, mille brividi partono dal punto di contatto e raggiungono la periferia del mio corpo.

Appoggia il capo al mio petto, sdraiandosi su di me, mentre riprendiamo un respiro regolare.

"Il tuo cuore batte a tremila" ridacchia, poggiando bene l'orecchio sulla parte sinistra del mio petto.

"È per il solletico" ridacchio un po' incerta, per non fargli capire che in realtà è la sua vicinanza a farmi quell'effetto.

Si alza lasciandomi un bacino sul naso, andando a controllare se è pronto mentre io lo seguo dietro.

Rejected | albe Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora