Capitolo 4.

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Dedico questo capitolo a sxkosmos <3
Amore tanti auguri di buon compleanno, meriti il meglio e non immagini quanto io sia felice di averti conosciuta. Sei un'amica meravigliosa e sono orgogliosa di te. Non farti abbattere da nessuno, mai.
A te che mi capisci;
A te che mi sostieni sempre e mi difendi a spada tratta.

Grazie di tutto.

Tua, Ros.

Jungkook abbassò lo sguardo sulle proprie mani; avevano cominciato a tremare incontrollabilmente. Fece alcuni respiri profondi cercando di calmarsi, ma fu solo un tentativo fallito. Non doveva succedere, si disse. Non quando si trovava proprio di fronte casa sua, non quando era consapevole che avrebbe riavuto Taehyung tra le braccia in meno di cinque minuti — fu quello a fargli raccogliere il coraggio per suonare al campanello. Era così tanto nervoso.

Troppo ansioso. Non vedeva l'ora.

"Fanculo..." Mormorò tra sé e sé, prima di premere quel piccolo pulsante con il cuore sul punto di uscirgli fuori dal petto, al protrarsi di quel suo comportamento. Nell'attesa, si morse il labbro inferiore.

Deglutì non appena sentì la porta venire sbloccata, e ben presto, aperta. Taehyung strabuzzò gli occhi e la sua bocca si spalancò per la sorpresa, piuttosto colpito.

Jungkook rilasciò un respiro tremante e guardò l'altro dall'alto in basso. Taehyung era più o meno lo stesso. I suoi capelli non erano più neri, adesso erano tinti di un biondo piuttosto chiaro e apparivano più morbidi che mai. Non sembrava poi così cresciuto, il suo viso non era cambiato come invece aveva immaginato Jungkook e l'unica cosa certa era che Taehyung fosse più che bellissimo. Come lo era sempre stato, d'altronde.

"Tae—"

"Non sei reale, tu non sei reale." Disse Taehyung, chiudendo gli occhi. Jungkook fece un passo in avanti, raggiunse i gomiti dell'altro con le mani, ma venne scacciato. "Porca troia, tutto questo è così reale, tu—sembri così reale." Il petto di Jungkook ricevette una stilettata nel vederlo.

"Sono reale piccolo, sono reale, guardami. Apri gli occhi, sono io." E lo fece, schiuse lentamente gli occhi e fissò l'uomo di fronte a sé tirando su con il naso e sollevando una mano, appoggiandola sulla guancia di Jungkook solo per esserne sicuro.

E oh. "Sei reale—pensavo—pensavo che tu fossi—" La mano di Taehyung ricadde sulla maglietta di Jungkook e la strinse così forte da far diventare bianche le nocche e si rifiutò di lasciarla andare, spaventato che nell'allontanarla Jungkook potesse scomparire ancora una volta.

"Non lo sono." Jungkook sorrise tra le lacrime, avvicinandosi di più e afferrando a coppa il viso di Taehyung. "Non lo sono, io—"

"Amore, chi è?" Jungkook venne interrotto da una terza voce e il suo sorriso scomparve nel giro di un secondo mentre posava gli occhi oltre la figura di Taehyung. "Oh mio Dio, ma cosa
cazzo—Jungkook?!" Quasi urlò Jimin, con una mano appoggiata al petto e gli occhi più spalancati che mai.

Jungkook si allontanò da Taehyung e i loro occhi si scontrarono di nuovo. "Perchè l'hai chiamato amore?" Sussurrò, con voce rotta. "Perchè l'hai chiamato amore?!"

"Tu—tu eri morto." Mormorò di rimando Taehyung, singhiozzando alla fine.

"Non ero morto, ero scomparso...hai fottutamente rinunciato a noi?" Non capiva nemmeno per quale motivo si sentisse così tanto arrabbiato, ma la verità era che voleva urlare. A entrambi, a sé stesso, a chiunque si fosse permesso di apparirgli di fronte.

𝐓𝐫𝐮𝐞 𝐋𝐨𝐯𝐞 𝐖𝐚𝐢𝐭𝐬 (Promise You Will) | TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora