Capitolo 11.

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Come state tesori?
Scusate se ci metto molto ad aggiornare sia TLW che ISFYT...i capitoli sono lunghi e complessi, soprattutto emotivamente 🥲
Vi auguro buona lettura !

Ros.

Jungkook tentò di inalare correttamente, le sue mani in tasca tremavano e stava cercando in tutti i modi di apparire in qualche modo normale di fronte a tutte quelle persone che gli passavano accanto. Riuscì letteralmente a percepire la sensazione dell'inizio di un attacco di panico dentro di sé.

Stava diventando difficile respirare, perfino pensare decentemente. Sentiva ancora la voce di Taehyung al suo fianco, le sue braccia che lo avvolgevano. E questo costrinse le sue mani a tremare ancora di più.

Non si guardò nemmeno ai lati quando cercò di attraversare la strada, e improvvisamente si ritrovò dinanzi a tre, quattro auto che suonavano il clacson; una di esse a soli pochi passi dal colpirgli le gambe. "Scusatemi—" sollevò una mano, desolato, con l'intenzione di ignorare ogni tipo di suono che sembrava riecheggiare dentro la sua testa. Udì quei clacson anche quando ormai non erano più lì.

Era troppo. Fin troppo.

Una volta giunto dall'altro lato della strada, si afferrò la testa con entrambe le mani cercando di calmarsi. Ogni rumore era troppo forte adesso. Le macchine, le persone che camminavano, perfino gli uccelli. Era troppo per la sua testa incasinata.

E fu con le sue mani tremolanti che agguantò il cellulare, mentre si sforzava di ingoiare le lacrime, individuando il numero della sua terapista. Premette il telefono all'orecchio piagnucolando. "Avanti, rispondi..." Mormorò Jungkook, coprendosi l'altro orecchio con una mano.

Dopo due bip, la chiamata terminò. Ciò significava che lei l'aveva rifiutata e questo lo fece sentire perfino peggio. Era davvero un fastidio, nemmeno la sua terapista lo voleva più e rese il tutto ancora peggio.

Un'altra macchina suonò il clacson e lui era talmente confuso da non sapere nemmeno come potesse essere finito su quell'altro marciapiede. Singhiozzò, e solo dopo, si rese conto di come fosse impazzito nel giro di pochi minuti. Per cui fece l'unica cosa che gli venne in mente.

Corse. Corse il più velocemente possibile.

Tutti quei rumori intorno a lui lo irritavano a un livello tale che non avrebbe mai immaginato e rievocarono in lui dei ricordi. Sperò di ritornare a casa il prima possibile, così corse fino a quando non sentì le cosce fargli male, reggendo tra le mani quelle buste della spesa che sua madre gli aveva chiesto di acquistare prima che Taehyung lo trattenesse.

Le chiavi caddero a terra due volte mentre cercava di aprire la porta d'entrata e tirò su con il naso, asciugandolo con il dorso della mano e correndo poi dentro casa.

"Ciao tesoro, ce ne hai messo di tempo." Disse sua madre guardandolo, e solo dopo si rese conto delle sue condizioni. "Oh Dio, cosa è successo?"

"P-Prendi le buste." Spinse i sacchetti verso di lei.

"Cosa è successo, Jungkook? Ne vuoi parlare?" Chiese preoccupata, avvicinando una mano alla sua guancia che però fu ben presto scansata.

"Io—sto andando in camera mia, per favore non venire." Jungkook quasi la pregò, prima di correre su per le scale. Chiuse la porta che però era senza chiave — per garantire la sua sicurezza — aveva detto la terapista.

Tentò di mettersi seduto ma subito dopo si rialzò, troppo stressato per stare seduto e fare finta di avere un qualche tipo di controllo su sé stesso. Scosse le mani e inalò con una sensazione pesante sui polmoni; era complicato respirare.

𝐓𝐫𝐮𝐞 𝐋𝐨𝐯𝐞 𝐖𝐚𝐢𝐭𝐬 (Promise You Will) | TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora