Non appena la porta fu chiusa, Taehyung ricadde sulle ginocchia, rendendosi realmente conto della distanza tra lui e Jungkook, il quale stava tornando a casa da solo. Taehyung non voleva altro se non correre da lui e stringerlo a sé ininterrottamente per almeno due o tre giorni. Voleva chiedergli cosa fosse successo, come si sentisse e poi voleva stringerlo forte, essere stretto.Tuttavia, era Jimin ad essersi inginocchiato al suo fianco, stringendolo.
Taehyung strisciò malamente sul pavimento e recuperò l'anello che Jungkook aveva gettato, ispezionandolo e singhiozzando nel mentre. Presentava alcuni graffi, non era lucido come una volta e Taehyung si chiese cosa fosse successo in quei sei anni.
"Voglio—io voglio andare da lui." Sussurrò Taehyung. "Io—io devo parlargli, Minnie." Tentò di alzarsi in piedi, ma quelle mani lo mantennero a terra.
"Ha bisogno di tempo, Tae. Ha bisogno di tempo." Mormorò Jimin. A quelle parole, Taehyung appoggiò la testa sulla sua spalla e il suo pianto riempì il soggiorno. Yeontan cercò di attirare l'attenzione del suo padrone, provando a capire perchè piangesse così forte, ma Jimin lo spinse via debolmente e si assicurò che il cucciolo non inciampasse.
"E' vivo, Jimin. Jungkook è vivo, è proprio qui, io devo...devo parlargli..." Sussurrò. "E' vivo..." Taehyung sollevò lo sguardo sull'altro e Jimin deglutì sospirando.
"E' vivo, è fottutamente—vivo e respira ed è dall'altra parte della porta, io devo—devo abbracciarlo, assicurarmi che stia bene, io—" Jimin gli appoggiò le dita sulle labbra."Forza, andiamo di sopra." Jimin lo aiutò a mettersi in piedi, accompagnandolo in camera da letto mentre Taehyung stringeva l'anello al petto con un pugno serrato. Infilò Taehyung sotto le coperte e quest'ultimo gli diede subito le spalle, un chiaro segno di come volesse rimanere da solo.
Jimin lo mancò.
"A cosa pensi?" Gli domandò, mettendosi seduto sul materasso, con una mano appoggiata sulla curva della gamba di Taehyung. "Riesco a vedere quanto stai rimuginando..."
"Hai visto la sua faccia?" Mormorò Taehyung, rivolto in avanti. "Lui—non è cambiato di una virgola, porta ancora le sue emozioni negli occhi..."
"Già, era piuttosto sconv—"
"Era a pezzi, Jimin." Lo interruppe Taehyung. "Ci odia, Jimin. Lo conosco, lo so. Lo conosco meglio di quanto io conosca me stesso, lui ci odia, lui—odia m—me..." La sua voce alla fine si incrinò e dovette coprirsi la bocca per camuffare il pianto. Non avrebbe mai pensato di poter dire una cosa del genere su Jungkook.
Jungkook che lo odiava? Impossibile.
Non più così tanto, adesso.
"Sarei furioso anche io se il mio fidanzato avesse cambiato idea..." Concordò Jimin silenziosamente, non ricevendo nessuna risposta. Taehyung avrebbe voluto colpirlo con il suo pugno chiuso. Non aveva semplicemente cambiato idea, questa era la maniera peggiore per dirlo e lo feriva il fatto che Jimin fosse perfino in grado di spiattellarlo in quel modo.
Jimin si morse l'interno guancia.
"Piccolo, questo cosa comporterà? Su di noi?" Questo portò Taehyung a mettersi seduto e guardarlo con un'espressione piuttosto offesa. Jimin si domandò cosa avesse chiesto di così sbagliato, perchè secondo lui, era una domanda alquanto importante.
"E' questo che ti preoccupa in questo momento?" Jimin aprì la bocca per parlare ma Taehyung fu più veloce. "Hai appena visto il tuo cazzo di migliore amico dopo oltre mezzo decennio e la prima cosa che fai è chiudere la porta perchè ha bisogno di tempo, e adesso mi chiedi questo? Ti preoccupi di noi e non dell'uomo che è ritornato dopo tutto quello che ha passato e per di più così tanto diverso?" Tentò di sembrare assertivo, forte, ma riuscì solo ad apparire lamentoso. Era triste, devastato, e non poteva mostrarsi diverso.
STAI LEGGENDO
𝐓𝐫𝐮𝐞 𝐋𝐨𝐯𝐞 𝐖𝐚𝐢𝐭𝐬 (Promise You Will) | Taekook
Фанфик[IN CORSO - AGGIORNAMENTI LENTI] "Jungkook promette al suo fidanzato di ritornare ad ogni partenza per l'esercito e per anni quella promessa non verrà mai spezzata. Ma quando Taehyung riceverà una lettera con la scritta "M.I.A", si renderà conto che...