Capitolo 12.

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I'M BACK ! MI SIETE MANCATI
💜
Buona lettura, questo capitolo sarà emotivamente distruttivo...

Ros.

Jimin fece un profondo respiro, almeno tre volte, cercando di raccogliere il proprio coraggio per premere quel piccolo pulsante accanto alla porta e suonare così il campanello. Poi aspettò, fu una questione di soli pochi secondi ma a lui sembrò praticamente un'ora. Il che era stupido, ma davvero, era semplicemente nervoso. Terrorizzato.

La porta si aprì. "Ciao, Kook..." Lo salutò, spalancando leggermente gli occhi per un breve secondo a quel cambiamento d'aspetto. I capelli lunghi non c'erano più ed erano stati rimpiazzati da dei toni rosa. Era decisamente qualcosa di parecchio nuovo.

E non fu sorpreso quando Jungkook cercò semplicemente di chiudergli la porta in faccia, tuttavia lui fu abbastanza veloce da metterci il piede in mezzo, fermandolo. "Vattene, Jimin." Disse l'altro, continuando a spingere. Jimin ebbe un impulso e spinse più forte, entrando dentro casa di Jungkook. Contro il suo volere.

"Pensi che sia facile per me?" Fu la prima cosa che Jimin chiese e Jungkook avrebbe voluto ridere. Voleva solo ridere. Forse anche piangere. Decisamente anche piangere.

"Oh, smettila di frignare, Jimin. Mi sento così male per te." Disse, sarcastico, con una mano sul petto. "Sparisci dalla mia cazzo di casa, adesso."

"Jungkook, mi manchi. Mi manca il mio migliore amico, potresti solo—voglio solo parlare. Mi manchi." Disse Jimin, con gli occhi ricolmi di piccole lacrime. Jungkook ruotò i suoi.

"Pare tu sia stato felice senza la mia esistenza per tutti questi sei anni, continua così. Vaffanculo. Esci e tornatene a casa." Rispose Jungkook seccamente, indicando la porta. Voleva che Jimin se ne andasse. Voleva che non ci fosse più.

"Non eri qui per sapere quanto sia stato difficile per noi, per me, per—per Tae. Tu non hai idea di quanto eravamo feriti, di quanto ognuno fosse devastato, non sapendo dove fossi, come eri morto, se era stato doloroso, noi—noi non sapevamo nulla, sapevamo solo che eri morto." Jungkook strinse i pugni per la rabbia.

"Per caso la lettera diceva che ero morto?"

"Cos—"

"La lettera diceva che ero morto?!" Ripeté.

Jimin deglutì. "N-No, ma—"

"E allora non sapete un cazzo. Non hai nessun diritto. Cazzo, voi—tutti voi vi siete arresi. Sì, sarà stato difficile per te, lo capisco, ma ti sei comunque arreso e fidanzato con il mio compagno. Non importa quanto è stato complesso per te. Non hai nessun cazzo di diritto Jimin. Nessuno, o morto o meno. E' Taehyung, e tu non ci hai pensato due volte, o sbaglio? Cazzo se ti odio per questo." Jungkook sputò ogni parola, risultando perfino più arrabbiato di prima.

"Noi—Noi abbiamo sofferto un lutto insieme...eravamo i tuoi contatti più stretti e—tu sai com'è fatto Tae...io—io mi sono innamorato di lui strada facendo...e mi dispiace per averlo fatto ma—mi ci è voluto così tanto per permettermelo, dico davvero. Non mi ha mai fatto finire di propormi per tipo...quattro anni da quando eri scomparso, non è stato—non abbiamo voltato pagina subito dopo, Jungkook, tu devi mettertelo in testa. Sono successe un sacco di cose mentre sei mancato. Non ci siamo messi insieme subito dopo che sei sparito." Una lacrima gli solcò una guancia e non tentò nemmeno di asciugarla.

"Era il mio fidanzato, Jimin. Morto o no, tu—tu non hai nessun diritto. Ci hai rinunciato e mi hai rimpiazzato nel frattempo. Non provare fottutamente a giustificarlo. E entrambi sappiamo quanto ti abbia fottuto il fatto che tu sia stato il prescelto da lui per voltare pagina. Lo sappiamo tutti e due." Jimin non fu sicuro di ciò che Jungkook intendeva nell'ultima parte della sua frase, per cui ci passò semplicemente sopra.

𝐓𝐫𝐮𝐞 𝐋𝐨𝐯𝐞 𝐖𝐚𝐢𝐭𝐬 (Promise You Will) | TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora