Capitolo 7.

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Jungkook si strofinò gli occhi con un piccolo broncio assonnato, mentre scendeva le scale e si stiracchiava. Entrò in cucina, i suoi genitori erano già seduti a tavola. "Buongiorno..." Li salutò con un sorriso.

"Come...hai dormito?" Gli chiese sua madre.

"Stanotte ho dormito come un bambino, perchè?" La donna sembrò preoccupata, il che gli fece inclinare il capo. "Che succede? State bene?"

"Hai avuto degli incubi orribili, stanotte. Ho perfino tirato fuori il sacco a pelo perchè avevo intenzione di dormire con te, nel caso in cui ne avessi avuti altri." Spiegò lei, e lui sbatté ripetutamente le palpebre. "Non te lo ricordi?" Jungkook continuava a guardarla come se non stesse credendo alle sue parole. "Kook, ti sei calmato solo intorno alle cinque del mattino, è per questo motivo che tuo padre è già alla terza tazza di caffé."

I suoi occhi scattarono in direzione di suo padre, e vide le occhiaie scure intorno ai suoi occhi. "Io—Non me lo ricordo, immagino di no...mi dispiace per avervi tenuti svegli, non è una cosa che posso controllare..."

"Va bene, è solamente spaventoso." Lo rassicurò suo padre, mentre Jungkook si metteva seduto, riempiendosi una tazza di cereali. "A volte urli...è come se qualcuno ti stesse facendo del male. E' sinistro." Sospirò. Jungkook raggiunse la mano di sua madre e notando quanto fosse rigida, la strinse.

"Sto bene, mamma." Sussurrò.

"Lo sei davvero?" Jungkook annuì. "Veramente?"

"Sto cercando di esserlo...è abbastanza? Per adesso, almeno?"

"Qualsiasi cosa è abbastanza. Ringraziamo tutti e tutto che tu sia qui, è solo che—vorrei liberarti da tutto questo, dal dolore e dal tuo cuore spezzato, ma non possiamo. L'unica cosa che possiamo fare è stare al tuo fianco." La donna sorrise, con gli occhi lucidi.

"Stasera viene Hoseok per cena, io mi sto aprendo con la terapista e sono sincero con lei, sto cercando di essere sincero con voi due...ci sto provando, okay? Ci sto provando. Veramente." Li rassicurò, stringendo la mano della donna ancora una volta.

"Lo sappiamo." A quel punto, la conversazione sembrò giungere al termine. Jungkook aggiunse il latte alla sua tazza di cereali e gli altri due si concentrarono sul proprio caffé.

Jungkook deglutì e nel frattempo rifletté se fosse il caso di parlare di ciò a cui stava pensando ormai, da due giorni. Ci rimuginava senza sosta e non sarebbe riuscito a trattenersi oltre. "Quindi ehm, ho trovato quello scherzo che tenevate nella cassettiera della camera da letto."

"Quale scherzo, figliolo?"

"L'invito. Sarà divertente festeggiare il mio primo compleanno da reduce da solo, mentre voi due sarete lì a fare festa con gli sposini." Disse, sorridendo. Sua madre aprì la bocca per parlare, tuttavia venne interrotta. "No, no, mamma. Va bene. Sarà divertente, sapete che il mio compleanno non mi piace, quindi non fa niente. Mi limiterò a stare solo mentre tutti partecipano a questa magnifica celebrazione." Il silenzio che ne conseguì fu fin troppo spesso. Jungkook sbeffeggiò. "Seriamente? Al mio cazzo di compleanno?"

"Lui stava solo cercando di onor—"

"L'ho già sentito. Qual era il piano? Oh, oggi è il compleanno del mio fidanzato morto, brindiamo a lui mentre mi sposo con il suo migliore amico! Come cazzo fa ad essere una cosa rispettosa? Giusta? E oltretutto sono vivo, per cui avrebbero potuto almeno posticipare il tutto o altro se avessero veramente voluto rispettarmi." Sferrò un pugno al tavolo.

Non fu poi così forte, ma portò i suoi genitori a sobbalzare sul posto, spaventati. Scosse la testa e si alzò in piedi. "Divertitevi al matrimonio, non ho parole per nessuno dei due."

𝐓𝐫𝐮𝐞 𝐋𝐨𝐯𝐞 𝐖𝐚𝐢𝐭𝐬 (Promise You Will) | TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora