La ragazza strana

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Mariasole POV'S
Sto dormendo, sto avendo un incubo sono paralizzata è sempre la stessa storia,apro gli occhi ma non mi riesco a muovere mi manca il respiro, cerco di calmarmi e passati dei minuti è tutto finito, mi alzo dal letto sono tutta sudata, se vi state chiedendo quale sia stato il mio incubo beh sempre il solito, la voce di qualcuno che mi chiama viene verso di me ma poi a causa delle fiamme tutto scompare. Sono stanca di questo tormento, ho vent'anni e ancora non me ne sono liberata, prima c'erano Tommaso, Evaluna e Gabriele riuscivano sempre a calmarmi erano i miei angeli custodi addirittura a volte facevano a turno per dormire con me, se solo fossero ancora qui con me, vado in bagno e mi sciacquo il viso mi guardo allo specchio e poi mi asciugo, torno in stanza e mi rimetto a letto.

Guardo le mie compagne di stanza, loro non sanno la mia storia se la sapessero non mi capirebbero loro hanno la famiglia perfetta che le aspetta ogni Natale e le altre festività, io non ho nessuno sono sola al mondo tranne per lei, Sofia è da lei che vado quando l'accademia ci consente di tornare a casa, ma per quanto odi pensarlo prima o poi anche lei se ne andrà e mi lascerà sola non so se sono pronta nonostante lei abbia già un'età so che sarò distrutta il giorno in cui lei deciderà di volare in cielo. Mi giro e mi rigiro nel letto in cerca di una posizione comoda ma non ci riesco allora prendo il telefono e noto che sono le quattro del mattino, mi alzo e vado verso il mio armadio prendo una tuta grigia scura mi vesto prendo le mie scarpe le infilo ai piedi come ultima cosa prendo il telefono e poi esco dalla camera. Sto girovagando per i corridoi finché non arrivo all'entrata dove a mia sorpresa vedo che ci sono dei ragazzi che saranno sicuramente tornati da qualche tournée, li saluto e loro fanno altrettanto mentre io esco dall'edificio. Cammino senza sosta non so dove vado, mi fermo d'un tratto perché vedo una ragazza piangere su delle scale, mi guardo intorno e vedo un ragazzo li vicino deduco che forse siano fidanzati e abbiano litigato, con calma mi avvicino alla ragazza e dico:"ehi,ciao hai bisogno di qualcosa?" lei alza gli occhi arrossati e mi abbraccia, stupita dal primo momento non reagisco ma poi ricambio l'abbraccio, aspetto che lei si sfoghi e poi dico:"ti senti meglio?" annuisce e si presenta:"scusa di solito non faccio così, sono Camilla" io sorrido e rispondo:"tranquilla, sono Mariasole-mi giro verso il ragazzo e continuo-lui è il tuo fidanzato?" Camilla annuisce e mi confida:"si abbiamo litigato ed è andato su tutte le furie quindi per non fare qualcosa di cui si sarebbe potuto pentire si è allontanato" annuisco e continuo:"è molto grave?" lei nega e allora io mi alzo tenendola per mano e vado verso il giovane che si tiene ancora la testa fra le mani, chiedo come si chiama alla ragazza che mi sta a fianco e lei mi dice che si chiama Alessandro, lo richiamo e lui si gira, li faccio parlare e nel frattempo tento di capire la situazione e dopo un po' mi intrometto dicendo:"ragazzi scusate se mi intrometto, credo che stiate litigando per una scemenza insomma si vede che vi amate quindi è inutile avere dubbi l'uno dell'altro" i due mi guardano e poi mi sorridono, io sorrido loro e poi si prendono per mano segno che hanno fatto pace, li saluto e continuo la mia camminata.

Sto pensando ancora a quei due ragazzi, dubitare dell'altro pff erano cotti entrambi mi chiedo come si possa dubitare di una persona se lo si vede lontano un miglio che ti ama, non ho mai provato amore per un'altra persona nel senso di relazione ma credo che prima o poi capiterà a me di guardare una persona come facevano quei due.

La musica risuona nelle mie orecchie, sto tornando in accademia sono le sei e mezza del mattino quindi fra un'ora e mezza le lezioni avranno inizio e mi devo muovere. Entro e mi dirigo subito verso la mia stanza, vedo che le ragazze ancora dormono e allora mi dedico un po' a me stessa, sempre con le cuffie alle orecchie mi spoglio e indosso il body, mi trucco un po' così da essere più carina e poi mi metto la felpa addosso dato il freddo.

Sono a lezione, oggi non ci sono quei tre pazzi con me avevamo corsi diversi io classico loro contemporaneo non ci vedremo fino alla fine della giornata visto che mi hanno anche detto che a causa di una lezione alle due non ci saranno a pranzo, da un lato sono triste dall'altro penso che sarò solo io e quindi la mia mente potrà avere un po' di pace. Vedo che un ragazzo mi guarda insistentemente e allora io lo guardo male finché non abbassa lo sguardo, lo so è scontroso da parte mia ma non posso farci nulla. La lezione continua fino alle dieci e mezza e mentre vado verso l'altra aula vengo affiancata da Davide, un ragazzo che conosco poco ma con il quale mi piace spendere un po' di tempo, lo saluto e lui fa altrettanto e poi dico:"hai contemporaneo adesso?" lui annuisce e continuo:"allora abbiamo lezione insieme" lui sorride e successivamente entriamo nella stanza dove svolgeremo la nostra lezione.
Durante la lezione il professore spiega molti passi nuovi e io faccio un po' di fatica a stargli dietro a causa del poco riposo ma faccio lo stesso tutti gli esercizi che spiega. Finite le altre due ore esco dall'aula e insieme a Davide decidiamo di andare a pranzo fuori, ci diamo appuntamento alle due e un quarto fuori al cancello e poi ci separiamo.

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