Passo dopo passo

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Mariasole POV'S
Sono in stanza sono passati tre giorni da quando Jorg mi ha fatto conoscere la squadra del chelsea, sono dei ragazzi davvero simpatici, e proprio per questo i giorni che rimango sola in ospedale c'è sempre qualcuno di loro che è disponibile per fare una videochiamata, quelli che ho sentito più volte sono stati: Mason, Kai e Timo però anche gli altri sono stati molto presenti. I ragazzi della nazionale, i miei genitori, le ragazze e Dario ogni giorno vengono a farmi visita soprattutto Matteo e Federico che sembrano essere più ipocondriaci di una madre che si sta per staccare al figlio per la prima volta.

Adesso sono seduta a letto che parlo con Paolo, Marta è con i genitori a casa mentre i ragazzi sono agli allenamenti, oggi ci sarà la partita Italia-Austria e quindi non ci saranno per tutta la giornata. Sono le sette del mattino,oggi dobbiamo iniziare fisioterapia e proprio per questo ci hanno fatto alzare molto presto. Entra il fisioterapista in camera e ci da il buongiorno che prontamente sia io che Paolo ricambiamo e poi il medico dice:"Allora,siamo pronti?" io e il ragazzo con il quale condivido la camera, annuiamo e poi allora entrano due infermiere che ci aiutano a metterci in piedi, nello stesso momento nel quale poggio il primo piede per terra sento la porta aprirsi che rivela mio padre, io gli sorrido e lui fa altrettanto e poi da il buongiorno a tutti i presenti nella stanza, pongo di nuovo la mia attenzione sui miei piedi e allora con l'aiuto della signorina Aurora riesco a stare in piedi, non autonomamente poiché non ne sarei capace ma aiutata da mio padre che si è messo a disposizione per aiutarmi. Sorrido, anche se provo molto dolore, i miei piedi si muovono di nuovo dopo molto e anche se non sto danzando, per me è un momento bellissimo soprattutto perché ad aiutarmi c'è mio padre, questi mesi di coma mi hanno aiutato ad ascoltare molte persone ed oltre ai ragazzi anche i miei genitori mi sono stati molto vicini,mio padre pur sembrando una persona molto seria che nasconde le proprie emozioni, con me è stato completamente il contrario ogni sera quando entrava nella camera esternava il suo stato d'animo, magari nella speranza di una mia risposta.

Mentre cammino aiutata da mio padre, i dolori nel mio corpo sono numerosi e dolorosissimi ma non voglio fermarmi, mi giro di tanto in tanto per vedere Paolo che è aiutato dalle infermiere,e lui mi sorride rassicurandomi. Arrivo in sala, dove vedo mille attrezzi, davanti a noi spunta il fisioterapista che dice:"Bene vedo che nonostante i dolori che avete non demordete, questo è lo spirito che ci serve, adesso mettiamoci qui-indica un lettino dove collegati ad esso ci sono un sacco di fili-iniziamo da te Mariasole" allora io sempre aiutata da papà vado e mi stendo sul lettino, mi collegano attraverso i fili muniti di ventose come quelli dell'elettrocardiogramma ad una macchina che inizia a mandare alle mie gambe piccolissime scosse che neanche sento si può dire che però dicono siano molto utili per "risvegliare" le gambe dopo molto tempo di stallo. Mentre io sono al lettino Paolo sta facendo degli esercizi di flessione delle gambe, hanno detto che lui essendo stato in coma solo una settimana non ha bisogno di questo trattamento che sto facendo io. Una volta finito questo trattamento passo anche io alla flessione delle gambe per abituare di nuovo esse sia alla camminata che alla flessione, però dopo due volte mi devo femare, il dolore è troppo e il fisioterapista dice:"Mariasole, no insistere troppo, devi dare il tempo alle tue gambe e a tutti i muscoli di riabituarsi a ciò che prima era la normalità, passo per passo ce la faremo" io annuisco ma poi dico:"si ma io voglio tornare al più presto possibile a danzare" io padrre mi guarda e dice:"tesoro so che per te è molto dura non poter ballare, ma non puoi pretendere di danzare immediatamente, come ha detto il medico passo per passo arriveremo di nuovo a ballare" io sconsolata annuisco e Paolo dice:"ehi Sole pensa a me, neanche io potrò ritornare a fare scherma e mi perderò gli Europei , c'è sempre qualcuno che sta peggio di te ricordalo Odile" io rido e alzo gli occhi al cielo e mentre ritorno a fare gli esercizi dico:"non ti ci mettere pure te a chiamarmi come il cigno nero", non ho il tempo di finire la frase che alle mie spalle sento dire:"Anche perché lei è il più bel cigno bianco che io abbia mai visto" sorrido al sentire la voce del mio Matteo e allora giro la testa verso la porta e dico:"ma ciao, non ti aspettavo qui, non dovete andare a Wembley?" lui annuisce e dice:"Partiremo fra tre ore e allora ho deciso di venire qui prima di partire per passare un pò di tempo con te" io sorrido mentre lui si avvicina e lascia un bacio sulle mie labbra, sorride nel vedermi in piedi e poi vedo entrare anche gli altri che rimangono a bocca aperta appena vedono che sono alzata,io apro le braccia e le ragazze vengono verso di me per abbracciarmi e Elisa dice:"buongiorno anche e te eh" ridacchiamo e poi vedo i ragazzi tesi e dico:"voi perchè siete tesi come una corda di chitarra?" Alessandro mi guarda e dice:" ti ricorda qualcosa Italia-Austria sta sera,ottavi di finale?" io rido e dico:"Alessandro Bastoni fossi il mio ragazzo ti avrei già lasciato,Camilla come fai a sopportarlo? Non dovete avere ansia sapete quello che siete e quanto meritate, e so perfettamente che sta sera vincerete voi questa partita così come avete fatto con la Turchia, con la Svizzera e persino con il Galles, quindi non c'è da essere ansiosi c'è da pensare semplicemente alla vittoria, certo poi se il risultato non sarà quello sperato, passerà pazienza una sconfitta non significa non essere bravi" tutti mi guardano e Giacomo dice:"come mantenere la calma tutorial by Mariasole Chiesa", tutti ridiamo e Davide dice:"Beh noi siamo abituati a stare sotto pressione,la vita da calciatore è paragonabile a quella di un ballerino" io sorrido e dico:"Davi quando partirai?" il diretto interessato mi guarda e dice:"subito dopo capodanno" annuisco e poi vedo Roberto e Gianluca entrare li saluto, e così  loro fanno altrettanto, appena si rendono conto che sono in piedi rimangono stupiti e vengono ad abbracciarmi.

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