Capitolo 3: Past days

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La testa mi gira, sto perdendo l’equilibrio: è come se il mondo mi stesse crollando addosso.

“Tutto bene?” Mi chiede Oscar.

Lo spingo facendolo sbattere al muro e scappo.

Non m’importa delle lezioni , ho bisogno di spiegazioni e gli unici che possono darmele sono i miei genitori.

Corro a casa cercando il più possibile di mantenere la calma.

Sento le persone che mi gridano contro di tornare a scuola ma non ci faccio caso.

Sbatto la porta violentemente e incomincio ad urlare: “Perché non mi avete detto nulla?”

Mi guardo in giro e la casa è completamente vuota.

Che fine avranno fatto? Si stanno nascondendo per non dirmi la verità, vigliacchi.

Vado dall’unica persona che li conosce meglio: Haymitch.

“Haymitch aprimi sono Willow, anche se sei mezzo ubriaco” Urlo, continuando a battere con il pugno serrato.

La porta si apre man mano ed intravedo Haymitch che, strano a dirsi, sembra sobrio.

“Cosa vuoi?” Domanda con gli occhi semi chiusi.

“Dove sono i miei genitori?” Domando, perlustrando la casa.

“Non lo so” Mi dice con uno sguardo confuso.

“Haymitch io so tutto: so degli Hunger Games, so della rivolta, so che adesso siamo di nuovo in pericolo ma voglio delle spiegazioni” Affermo, sedendomi sul polveroso divano.

“Queste spiegazioni potrei dartele anche io… sai sono stato il loro mentore” Sussurra, sedendosi accanto a me.

“Allora: inizialmente fu estratta tua zia defunta, Prim.

Katniss si offrì volontaria per salvarla e poi fu estratto Peeta.

Inizialmente non ci furono problemi fino a quando tua madre decise di ribellarsi al sistema per tenere Peeta in vita.

Mise in scena un doppio suicidio, fermato da Seneca Crane.

Fu la prima volta che ci furono due vincitori.

Dopo essere tornati al 12, Snow voleva vendetta: nell’edizione della memoria fece sì che gli ex vincitori tornassero nell’arena.

Io e Katniss facemmo un patto: tenere Peeta in vita.

Tutt’ora mi pento di non averlo rispettato…”

Abbassa il capo leggermente.

“Ma papà è vivo” Dico, osservandolo.

“Comunque Peeta si offrì al mio posto e tornò nell’arena solo per stare al fianco di Katniss.

Inoltre organizzarono un finto matrimonio solo per far sì che Snow non uccidesse le loro famiglie.

Ma Katniss amava davvero Peeta, non lo sapeva ma lo amava, era chiaro.

Per stare al piano di Beetee, Lampadina, Katniss si separò da Peeta e distrusse l’arena il che provocò un black-out generale e l’inizio vero e proprio della ribellione.

Tuo padre fu depistato e privato della sua mente e dei suoi pensieri ma ora sta bene, meglio almeno.” Conclude.

Perché i miei genitori non mi hanno detto nulla? Avevano paura di riportare nel presente le ferite del passato?

Senza dire nulla torno a casa e trovo i miei genitori con lo sguardo fisso su di me.

“Perché?” Domando non degnandoli di uno sguardo.

“Non volevamo farti soffrire, non ci sembrava il caso” Dice mia madre in modo schietto.

“Ormai so tutto, mi ha spiegato tutto Haymitch” Affermo, non guardandola negli occhi.

“Cercheremo di non farti andare lì” Dice mio padre, mettendomi una mano sulla spalla.

“La morte è inevitabile, sono giovane ma capisco queste cose” Replico.

“Noi saremo i tuoi mentori, nel caso tu andrai nell’arena” S’intromette mamma, cercando di trattenere le lacrime.

Non so cosa fare in questo momento: forse dovrei piangere, forse dovrei consolare mamma, forse dovrei abbracciare i miei genitori e invece me ne sto qui… impassibile.

“Nel caso tu venissi estratta tieni questa” Si avvicina a me e appunta la sua piccola spilla.

“E’ una ghiandaia imitatrice, la diedi a Prim ma questo piccolo uccello è diventato più di quanto potessi immaginare” Continua a dire.

“E’ così che ti chiamavano vero? I tuoi sostenitori?” Deglutisco, cercando di scacciare il nodo alla gola creatosi.

“Sì” Afferma mio padre.

Nonostante non sia stata ancora estratta alla mietitura, questo sembra un vero e proprio addio: abbracci, parole di conforto, regali.

“Se dovessi morire, in quell’arena , sappiate che siete stati genitori fantastici.

Nonostante le difficoltà passate, avete garantito una splendida vita a Rye e a me, grazie.” Rispondo, iniziando a piangere.

Poi mi rendo conto di una cosa: essendo la figlia di Katniss Everdeen, la ribelle, è scontato che io venga estratta alla mietitura, com’è scontata la mia morte.

I miei genitori per questo non mi hanno voluto dire nulla.

Ora capisco e giungo ad un’unica conclusione: morirò.

Hunger Games- AfterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora