Tutti e tre andiamo a fare colazione; a tavola troviamo Haymitch e Oscar discutere animamente.
"Sei un caso perso, ragazzo" sbraita Haymitch.
"Sei TU quello che dovrebbe aiutarmi" ribatte Oscar.
E' mio padre ad interrompere la discussione, sedendosi a tavola.
"Ora parlerò per entrambi" inizia a dire mia madre.
"Oggi è un giorno molto importante: vedrete in faccia i vostri futuri alleati, assassini, vittime" continua a dire.
"Non mostrate MAI il vostro potenziale, esercitatevi in qualcosa che non sapete fare e fatevi un'idea di chi volete come alleato, detto ciò andate a prepararvi" ci spiega mamma.
Non ho nemmeno il tempo di fare un'abbondante colazione come avevo previsto.
Mangio soltanto un panino bagnato nella cioccolata calda e poi vado in camera mia.
Noto sul letto la mia "tenuta" da allenamento.
"Grazie Annie...per...tutto" dico, sospirando man mano.
Lei abbozza un sorriso.La mia "tenuta" comprende una maglia a mezze maniche, nera e blu, a quanto pare il blu va forte;ha inoltre il numero 12 cucito dietro la schiena.
Per quanto riguarda i pantaloni sono del medesimo colore della maglia.Mi dirigo in bagno per una doccia veloce, esco, mi lego i capelli in una coda alta e mi vesto in fretta.
Il centro d'addestramento è all'ultimissimo piano, quindi ci tocca prendere l'ascensore.
Il "viaggio" in ascensore non è particolarmente entusiasmante: si può cogliere la paura di Oscar.
Una volta arrivati, i nostri mentori risalgono all'appartamento.
Mio padre si può dire che sia letteralmente scappato, magari questo posto gli evoca brutti ricordi.
Mi guardo intorno e mi imbatto in un ragazzo alto, muscoloso, con aria minacciosa: dev'essere di sicuro del 2.
Si dirige con aria fiera verso la postazione delle lance, ne prende una e centra perfettamente il bersaglio nel cuore.
Potrei esercitarmi con l'arco, non sono molto brava in quello.
Vado tranquilla alla postazione di tiro con l'arco quando noto qualcuno osservarmi dall' alto: gli strateghi.
Credo che tutti si aspettino un tiro eccezionale, essendo la figlia di Katniss Everdeen, ma io non ne sono capace.
Incocco la freccia, mi concentro il più possibile, la scocco e stranamente centro il bersaglio.
Esco e mi ritrovo metà dei tributi ad osservarmi, penso che mi vogliano come alleata, ma io mi sono promessa di proteggere Finnick.
Oscar, idiota com'è, resta fermo ad osservare gli alti.Vado verso Finnick Junior che sfoggia la sua abilità con il tridente.
"Ciao Finnick" incomincio a dire.
"Mellark, ciao... molto brava con l'arco" afferma, non staccando gli occhi dal tridente.
"Non è la mia specialità" replico.
"E allora, qual' è?" mi domanda.
"Onestamente non so nemmeno io quale sia" rispondo.
Effettivamente è vero, non so quale sia la mia grandiosa specialità, ma ho intenzione di scoprirlo.
"C'è qualcosa che vuoi chiedermi, Mellark?" chiede.
Detesto essere chiamata per cognome.
"Sì, Finnick... vorresti essere mio alleato?" domando, tutto ad un fiato.
"Me lo hanno già chiesto i favoriti, vogliono anche te" afferma.
"ME?" sottolineo.
"Chi è che non vorrebbe nella propria squadra la figlia di Katniss Everdeen?" domanda sarcasticamente.
"Io non voglio far parte dei favoriti e non dovresti nemmeno tu farne parte: uccidono i più deboli e poi si ammazzano tra loro, faranno di tutto per uccidere quelli come noi" esclamo.
"Quelli come noi chi?" chiede.
"I figli dei vincitori" affermo.
"Ci penserò, Mellark" replica.
"Pensaci bene, Odair" esclamo, allontanandomi da lui.
Ora il mio obiettivo è scoprire il mio "talento" nascosto.
Provo di tutto, ma fallisco miseramente.
Mi resta solo una postazione: coltelli.
Mi dirigo lentamente, salgo sulla pedana e iniziano a muoversi gli ologrammi.
Lancio quattro coltelli insieme, colpiscono tutti il cuore dell'ologramma.
Sapevo di avere una buona mira, ma non sapevo fosse così ottima.
Tutti gli occhi sono puntati su di me: ho scoperto la mia maggiore potenzialità, ma anche i miei nemici e non va bene, adesso sanno che sono brava con i coltelli e discreta con l'arco.
Ancora guardandomi, si dirigono tutti in sala pranzo.
I favoriti siedono al tavolo più grande ed è come se già fossimo nell' arena: parlano di chi far fuori, con chi allearsi, quale strategia usare per vincere.Io siedo da sola, come Oscar, ad un piccolo tavolo.
Finnick mi si avvicina e si siede: "questo vuol dire che ho scelto te, Mellark".
Finnick si è alleato con me, ora devo solo rispettare la mia promessa: sarà difficile, ma ce la farò.
I favoriti mi scrutano dalla testa ai piedi ed uno mi si avvicina.
"Ragazzi non siamo nell'arena, stiamo solo mangiando" affermo, infilando in bocca un piatto intero di spaghetti.
"Non siamo qui per uccidervi" afferma.
"Vogliamo entrambi nella nostra alleanza" continua a dire.
"Perché mai dovremmo far parte dei favoriti?" domanda annoiato Finnick.
"Siete figli di vincitori, saremmo onorati" esclama.
"Noi saremmo onorati se te ne andassi" affermo, continuando a mangiare.
"Ve ne pentirete!" urla il favorito.
"TREMO!" urla anche Finnick.
Ci guardiamo con sguardo da complice e poi battiamo i pugni, potrebbe nascere una splendida amicizia, ma io morirò, non farò lo sbaglio che ha commesso mia madre, non voglio un'altra rivolta.
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Hunger Games- After
FanfictionIl mio nome è Willow Mellark. Ho 14 anni. Vivo nel distretto 12. I miei genitori sono Katniss Everdeen e Peeta Mellark. La pace è tornata, così pare.