Capitolo 16- second day

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Finnick dorme, io gli guardo le spalle.

Mi chiedo come riesca a dormire o a non avere incubi in un posto del genere.

Mi chiedo come Oscar possa essere ancora vivo, magari si sarà nascosto da qualche parte, non è affare mio.

Stranamente la nottata scorre tranquilla: per un po' i cacciatori hanno smesso di cacciare, lasciando libere le loro prede.

Qui, però, siamo tutti cacciatori e prede ad eccezione di me: io devo morire, non c'è altra via d'uscita.

Finnick vincerà, farà un discorso in mio onore al tour della vittoria e tutti si dimenticheranno pian, piano di me.

Il cielo è coperto di stelle ed attualmente è più bello guardare lì su che pensare a ciò che succede qui giù.

Ne approfitto per fare un giro nella casa, non mi allontano molto da Finnick.

E' tutto distrutto, qui dentro persone sono morte.

So che non è il vero distretto 12, ma tutto questo è successo davvero e risuccederà se resterò in vita; io sono una minaccia, lo sono sempre stata, è per questo che devo morire.

Meglio morire che vedere i miei genitori torturati di nuovo e Rye, o' piccolo e dolce Rye, lui morirebbe all'istante.

Continuo a camminare per la casa e trovo una foto di un uomo: capelli biondi, qui in città erano tutti biondi, occhi chiarissimi, pelle rugosa, ma sorridente.

Non capisco, dalle affermazioni di mia madre, come qualcuno nel distretto 12 potesse avere quel sorriso così sgargiante, probabilmente era finto.

C'è un'altra cosa che mi sorprende: come fa ad essere ancora intatta?

La tocco leggermente e in quel momento fuori esce una polverina violacea, ma certo: una trappola!

La polverina dev'essere senz'altro un veleno, quindi getto un po' d'acqua sulle mani e distruggo la foto con il mio coltello.

Finnick dorme ancora, sorride, forse sta sognando casa sua.

Vorrei poter morire ora, senza gli altri tributi e Finnick che dorme, ma devo tenerlo in vita a lungo.

Mi affaccio fuori da una finestra distrutta e noto che il sole sta sorgendo, ciò significa che i cacciatori si stanno svegliando e il sangue tornerà a macchiare la terra.

Cerco di radunare tutte le nostre cose vicine, non mi sembra ancora il caso di svegliare Finnick.

Faccio un altro giro della casa prima di andare, stavolta vado anche a ciò che resta della cantina.

E' una piccolissima stanzetta, buia, sporca, una persona claustrofobica qui dentro morirebbe.

Inizio a sentire dei rumori, corro di sopra.

Faccio un sospiro di sollievo vedendo Finnick, pensavo lo avessero ucciso.

Non esito ad abbracciarlo.

"Pensavo fossi in pericolo" sussurro.

"Sto bene" dice.

"Bene allora prendiamo le nostre cose e andiamo via prima che ci trovino" replico.

Vado a prendere tutte le nostre cose: cibo, acqua, la lancia di Finnick.

In quel preciso istante sento un urlo straziante.

"Willow!"

E' Finnick.

Mi precipito da lui, ma è troppo tardi: lo hanno preso, i favoriti lo hanno preso. E' disarmato.

Vedo inciso su un muro un loro messaggio: "tranquilla, non lo uccideremo. Lo faremo solo se non ti decidi ad essere uccisa da noi."

Realizzo solo ora la cosa: hanno preso in ostaggio Finnick con lo scopo di uccidere me e se non mi consegno lo uccideranno.

Mi getto al suolo piangendo, questa è la fine, la fine di tutto.

Ho perso Finnick, l'ho perso e lui vedrà la mia morte.

Di sicuro dopo che sarò morta lo uccideranno, di sicuro vincerà uno di loro.

Io non voglio, non voglio che lui muoia, non lo voglio.

Non m'importa se mi vedono piangere, tanto meglio: magari ricevo anche qualche sponsor.

Mi alzo con ira dal suolo con un unico scopo: trovarli e consegnarmi.

Hunger Games- AfterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora