Per Marinette, non c'era cosa più irritante di doversi svegliare in mezzo alla notte per sconfiggere un super cattivo, specie se dopo doveva anche andare a scuola. Correndo, riuscì ad arrivare poco prima che suonasse anche l'ultima campanella e si precipitò subito al suo posto. Quello davanti a lei invece era vuoto.
«Alya per caso sai dov'è Adrian?» Chiese preoccupata.
«No, mi dispiace, chiedo a Nino.» Chiamò il suo fidanzato ma anche lui non era a conoscenza del motivo dell'assenza del loro compagno.Il biondo non si presentò a nessuna delle lezioni, troppo stanco a causa dei suoi impegni: per fare tutti i compiti infatti era andato a letto a mezzanotte e si era dovuto alzare nuovamente all'una. Quella mattina, notando che praticamente dormiva in piedi, Natalie gli aveva ordinato di riposare e recuperare le ore di sonno perdute. All'inizio il giovane aveva provato a protestare ma l'idea di riposare un po' gli aveva fatto cambiare idea.
Visto che era mancato tutta la giornata, la corvina decise di portare i compiti al biondo e, dopo essere giunta alla sua abitazione, suonò titubante il campanello. Passato il test della videocamera, doveva ammettere che era leggermente inquietante trovarsi un obiettivo puntato contro, ottenne il permesso di entrare e giunse nella camera del modello.
«Hai visite.» annunciò la segretaria al modello.
«Ciao Adrian, stai bene?» domandò la aspirante stilista all'amico.
«Sì, va tutto bene.» rispose spostandosi dal monitor del computer, dove stava controllando eventuali arrivi di nuovi supercattivi.
«Ti ho portato i compiti casomai ti dovessero servire»
«Grazie mille.» Era molto felice per il gesto della compagna «Ehm, ti andrebbe di rimanere?»
«Certo!» esclamò lei «Se posso, ovviamente.»
Vedendo il ragazzo così felice, l'assistente di Gabriel Agreste decise di fare un'eccezione alla regola e permettere alla giovane di rimanere, a condizione che i due non facessero alcun rumore e non disturbassero nessuno; poi li congedò.«Allora, cos'è successo oggi?» le chiese lui.
«Nulla di che, le lezioni sono state le solite e non è accaduto quasi niente, anche se a pensarci... Alya ha appena incominciato a indagare su una possibile relazione tra la professoressa di chimica e il nuovo insegnate di inglese.» Disse lei, cercando di attirare la sua attenzione con qualche novità.
«Quale?»
«Quello che parla sempre con un accento strano e fa battute prive di senso.»
«Humor inglese?»
Lei rise «Probabile.»
«E perché le è venuta questa idea?»
«Sai com'è fatta, deve trovare uno scoop su tutto, poi pensa che sono molto simili e li ha visti molte volte insieme.»
«Ah.»
«Inoltre Rose sta scrivendo con Luka una nuova canzone; Ivan ha dedicato un pezzo a Mylene e Lila è ripartita con il brano fatto da Jagged Stones apposta per lei.» sbuffò infastidita «Mi chiedo perché mai gli altri la stanno sempre ad ascoltare.» Si lamentò.
«Devo ammettere che sa mentire molto bene è difficile accorgersene.»
«Tu invece che hai fatto?»
«Ieri sera ho avuto una forte emicrania e non ho chiuso occhio.»
«Mi dispiace molto, stai meglio?»
«Decisamente sì.» Le assicurò lui. Specie ora che ci sei tu.
«Lo sai che la tua camera è più grande della nostra classe? C'è di tutto qui dentro.»
«Già.» Rispose con tono neutro.
«Detto così, non ne sembri molto entusiasta» Constatò lei.
«A volte mi sembra di essere bloccato qui e di non poter uscire.» gli confessò lui «Lo so che mio padre lo fa per proteggermi, ma è oppressivo: più che una casa, a volte mi pare una prigione.»
«Dovresti provare a parlarne con lui, insomma, se non potessi mai uscire io impazzirei.»
«Pensi che mi ascolterebbe?»
«Tentar non nuoce mai: sei un ragazzo diligente, hai voti eccellenti e segui tutte le attività che lui ti propone; se non meriti tu un po' di libertà, non vedo chi possa farlo.» Lo rassicurò lei.
«Hai ragione, forse ci dovrei provare.» Disse il biondo rincuorato.
«Cosa fai nel tempo libero?» Si incuriosì lei «Questo posto è zeppo di roba: macchine della MAME, film, un biliardino, un canestro...c'è persino una parete da arrampicata!» Esclamò sorpresa.
«A volte suono il pianoforte.» O salvo Parigi. Più la seconda che la prima.
«Ho sempre voluto imparare a suonarlo.»
«Ti piace la musica, vero?» Notò lui.
«A chi non piacerebbe?» commentò lei.
«In effetti, hai ragione. Sai laggiù.» e indicò il secondo piano «Ci sono molti vinili la mia madre li collezionava; se ti va potremmo ascoltarli insieme.» propose, dirigendosi verso le scale.
«Vengo con te.»Il giovane tirò fuori una scatola «Questi li abbiamo suonati quella volta che i ragazzi organizzarono una festa a casa mia, mi ricordo che eri venuta anche tu.»
«Penso ci fosse stata metà città.» Commentò l'altra.
«Perché eri vestita da ragazzo?»
La corvina a quella domanda arrossì, rammendandosi della figura che aveva fatto «Perché voi facevate una festa per soli maschi.» replicò, cercando di non far notare le sue guance imporporate «E io mi ero accorta che gli altri ci avevano dato buca.»
«Avevate un appuntamento?» Si chiese chi sarebbe dovuto uscire con la giovane dai capelli blu, forse era Luka, non era la prima volta che li vedeva assieme e sembravano una bella coppia. Sarebbe dovuto essere felice per lei ma a volte si sentiva geloso nei confronti del musicista, anche se non ne comprendeva il motivo. Forse invidiava semplicemente la confidenza tra i due, dopotutto spesso lei si comportava in modo molto ambiguo nei suo confronti.
«Non proprio, dovevamo piantare alcuni alberi ma ci hanno scaricato con scuse assurde e mi sono insospettita. Anche se io non sono stata da meno.» ammise «Comunque alla fine ci siamo divertiti molto tutti ed era questo l'importante, no?»
«Se mio padre lo scoprisse...»
«Meglio che non lo scopra.» lo interruppe lei «E questo cos'è?» Teneva in mano un attrezzo simile ad una scatolina con attaccate delle cuffie.
«Un... accidenti, non mi viene in mente il nome» si fermò un attimo per pensarci «Giusto è uno walkman!»
«Un uomo che cammina?» domandò perplessa.
«Mia madre mi raccontò che lo chiamarono così perché permetteva di ascoltare la musica mentre si camminava. A vederlo sembra il bisnonno del mio lettore mp3.»
La corvina rise di gusto «Non conoscevo questo tuo lato più...come dire...spiritoso?»
«Sono contento che ti piaccia, cioè, se ti piace...»
«Ti adoro! Cioè, adoro le tue battute.» Si corresse imbarazzata. Chissà se Gabriel Agreste aveva piazzato da qualche parte una botola per buttare fuori gli ospiti indesiderati. Anche se lei non rientrava in quella categoria, in quel preciso istante l'avrebbe usata molto volentieri.
«Bene, quindi...» lo sguardo del modello cadde sul monitor del computer «Partita ai videogames?»Qualche ora dopo, Marinette uscì euforica dalla casa del compagno, quello era stato un incontro indimenticabile.
Al di là della finestra a vetri un ragazzo biondo pensava la stessa cosa. Se solo si fosse immaginato che, saltando un giorno di scuola, avrebbe guadagnato un pomeriggio così speciale, probabilmente avrebbe deciso di mancare a delle lezioni molto prima. Marinette era davvero un'amica speciale e lui non si era mai sentito così fortunato ad averla.
Prompt: Walkman
N° parole: 923
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Miraculous One shot (Contaparole 2021)
FanfictionQuesta storia partecipa alla challenge "Contaparole 2021" del profilo @WattpadFanfictionIT e conterrà vari racconti ispirati alla serie Miraculous. Buona lettura! I personaggi del racconto appartengono alla serie Miraculous di Thomas Astruc