#13: A ogni costo

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«Hugo.» lo chiamò la madre «So che sei qua dentro!»
«No, non è vero.» rispose il bambino di quattro anni «Non c'è nessuno!»
«E allora chi ha parlato?» domandò la donna. Il piccolo tacque, capendo di essere stato ingannato di nuovo: tutte le volte che giocavano a nascondino, la mamma lo trovava sempre in quel modo. Si guardò intorno, cercando un rifugio alternativo alla tenda che copriva la sua testa, ma lasciava visibili i piedi. Vicino al letto, si trovava un mobile a due ante e il pargolo, sentendo i passi della genitrice sempre più vicini, decise di entrarci dentro. La corvina arrivò nella soffitta, che però pareva deserta, quindi, si accinse a cercare il figlio altrove. Stava già aprendo la porta, quando sentì uno strillo.
Il bimbetto corse fuori dal guardaroba «Mamma, c'è un procione nell'armadio!» urlò spaventato.
«Come?» chiese lei perplessa, avvicinandosi per controllare «Fammi vedere.» affermò «Ah, ti riferisci a questo.» esclamò, estraendo il peluche a forma di orsetto lavatore «È solo un pupazzo, tranquillo.» gli disse ridendo.
«Non è affatto divertente.» borbottò il marmocchio.
«Comunque, ho vinto io.»
«Uffa, vinci sempre tu.» si lamentò lui.
«Che ne dici di andare al parco?» gli propose la corvina «Potremmo anche fare un salto in pasticceria.»
Se era già convinto, al solo pensiero di una scorpacciata a base di dolci, il bambino si mise a fare salti di gioia «Andiamo, andiamo!»
***

Hugo si sistemò il cappello, rabbrividendo per il freddo «Freschino oggi, vero?» Il pargolo annuì «In effetti, potremmo prendere una cioccolata calda per riscaldarci.»
«Ma è molto freddo, ne dovremmo prendere due.»
«Mi ricordi proprio qualcuno.» affermò la donna, rivolta più a sé stessa che ad altri.
«Mamma, guarda laggiù, ci sono le giostre!»
«Immagino che tu voglia salire, vero? Va bene, ma solo un giro.»
«Sei la migliore!»

Mentre il figlio si divertiva, la Marinette si soffermò a osservare la statua, fatta costruire molti anni prima dal sindaco per celebrare lei e suo marito, poi si voltò nuovamente verso il piccolo: assomigliava tutto a suo padre. Hugo Agreste aveva i suoi stessi occhi verde smeraldo, lo stesso sorriso e lo stesso carattere scherzoso. Dalla madre, aveva preso solo il colore dei capelli, tenuti sempre scompigliati.
«A cosa pensi, mylady?» la interruppe una voce a lei familiare.
«Stavo ricordando i vecchi tempi.» rispose, girandosi verso il marito: Papillon era stato sconfitto, ma altre due persone avevano preso il suo posto. A confronto con lui, erano addirittura peggio «E tu, invece? Già uscito da lavoro?»
«Volevo farvi una sorpresa.»
«Hai ottenuto l'effetto desiderato.» affermò la corvina, vedendo il primogenito correre verso di loro e abbracciare il padre.
«Li troveremo.» le sussurrò lui, per non farsi sentire da nessun altro «Come abbiamo fatto con Papillon, te lo prometto.»
«Non permetterò che gli facciano del male.» affermò decisa la donna, mentre il consorte cullava il loro bambino, ormai addormentato tra le sue braccia «Vi proteggerò, ad ogni costo.»

«Li proteggeremo.» giurò Adrien «A ogni costo.» concluse, accarezzando dolcemente la pancia della moglie.



Prompt: C'è un procione nell'armadio!

N° parole: 462

Miraculous One shot (Contaparole 2021)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora