Se gli avessero chiesto di descrivere Plagg con una parola, Adrian avrebbe risposto pigro. Se, invece, avesse avuto a disposizione più termini, avrebbe descritto al suo interlocutore un kwami così ghiotto di camembert che ne mangiava a tonnellate, tanto da sembrare un pozzo senza fondo e ozioso in una maniera quasi irreale. Non si sarebbe poi trattenuto anche dal commentare su quanto egli talvolta fosse dispettoso e irritante o che le volte in cui era ligio al dovere avevano la stessa frequenza delle occasioni in cui Lila era stata onesta con qualcuno.
Ma, nonostante tutti i suoi difetti e le sue prese in giro più o meno indirette, il modello teneva a lui, e non solo perché quell'essere volante a forma di un gatto gli permetteva di essere Chat Noir, ma anche perché la creatura millenaria, lo supportava sempre, dandogli anche dei consigli, per quanto a volte discutibili, e facendogli compagnia. E, era consapevole del fatto che, sebbene tendesse a non evidenziarlo, il suo affetto veniva ricambiato.
Nonostante ciò, l'indolenza del kwami era insopportabile, concluse il biondo mentre tentava di svegliarlo. Non era la prima volta che lui rimaneva lì a dormire, qualche volta, si era addirittura messo a riposare durante un combattimento akuma, e all'adolescente era quasi venuto un infarto quando l'aveva chiamato ma non aveva ricevuto alcuna replica.
«Plagg, muoviti, o faremo tardi!» Unica risposta fu un borbottio su un caseificio in Islanda e, seppur controvoglia e visto che era l'ultima opzione che gli era rimasta, il giovane afferrò l'animaletto per la coda.
«Adrien!» strillò l'altro, massaggiandosi l'appendice maltratta dall'umano.
«Vedo che ti sei svegliato.» commentò il primo.
«Ma come osi fare una cosa del genere?» protestò il secondo.
«Non avevo scelta, dobbiamo andare!» lo prese al volo, cacciandolo dentro alla cartella e uscì di casa.
Entrato in macchina e accertatosi che l'attenzione dell'autista fosse completamente indirizzata alla strada, aprì la borsa «Scusami.» sussurrò, per non farsi sentire dal conducente «Non credevo di farti male, volevo solo metterti nello zaino, come posso farmi perdonare?»
«Dieci.»
«Come?»
«Ho detto che voglio dieci di quelle scatole dell'edizione limitata di Camembert sulla rivista che ho letto ieri. Quelle invecchiate in quelle travi apposta e con la muffa viola.» precisò poi.
«E con questo sono perdonato?» si volle assicurare.
«Se mi garantisci che userai la spedizione express, sì.»
Dopotutto, forse i suoi difetti avevano anche qualche lato positivo, se questo comportava essere scusati in così poco tempo.Il ragazzo, però, si dovette ricredere quando, tre giorni dopo, ritrovò davanti alla porta di casa sua dieci piccoli pacchetti, contenenti gli alimenti più maleodoranti che avesse mai visto. In compenso, Plagg fece salti di gioia per il resto del pomeriggio, decidendo di gustarsi il suo bottino, ovviamente sdraiato sul divano.
Prompt: Neghittoso
N° parole: 451
Quando ho letto la parola, o meglio, ho letto cosa significasse, ho pensato a Plagg ( e a me, ma io non conto, quindi torno a vedere quanti giorni mancano alle vacanze). Tra l'altro temo che non esista Camembert con muffa viola, sorry (Non credo che Adrien ne sia così disperato dopotutto)
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Miraculous One shot (Contaparole 2021)
Hayran KurguQuesta storia partecipa alla challenge "Contaparole 2021" del profilo @WattpadFanfictionIT e conterrà vari racconti ispirati alla serie Miraculous. Buona lettura! I personaggi del racconto appartengono alla serie Miraculous di Thomas Astruc