Casa di Emily Martin era meravigliosa, i suoi non aveva mai capito davvero che lavoro facessero ma nel loro gruppo non si facevano quel tipo di domande. Anzi, non se ne facevano affatto.
Erano tre disperati che cercavano in tutti i modi di sopportare la loro esistenza e avevano smesso da un pezzo di chiedersi come facessero ad essere infelici in mezzo a tutto quello.Aspettò sull'uscio che qualcuno arrivasse ad aprirle, giunse proprio la sua vecchia amica. Indossava un completo super scintillante, sicuramente il più costoso della festa . « Vivi, come stai? » Teneva in mano un martini, sulla faccia il sorriso di chi finalmente avesse smesso di capirci qualcosa di come funzionasse il mondo intorno a lei.
« Senza di te è tutto cosí noioso, io e Marcus abbiamo provato a trovare qualcuno per sostituirti ma non ci siamo riusciti. » Una risatina leggera le scivolò fuori dalle labbra decorate di rosso scarlatto.
La bionda si guardò intorno, fu straziante ammettere che si trovasse molto più a suo agio lí che alle feste organizzate dagli amici di Martina. Almeno sapeva che cosa fare, con chi parlare, di cosa discutere. Si tolse il cappotto e lo lasciò ad una domestica che era chiaramente in difficoltà a gestire tutta quella situazione.I capelli castani di Emily erano sciolti sulle spalle nude, tutti parevano avere eccessivamente caldo in quella casa. Vivian strinse la sua borsetta e se la mise a tracolla per evitare di perderla. « Vieni, prendi da bere. »
Entrarono insieme e l'amica la condusse verso il salotto, attraversarono una serie di persone che parevano messe lí a caso e poi arrivarono ad un tavolino dove c'erano solo dry martini. Vivian ne prese uno e le parve di rinascere, tutto quello era l'unico antidoto che potesse permettersi alle sue ansie, agli intrighi, alla paura.Vennero raggiunte dopo un po' dal fratello minore di Emily, Marcus. Era il classico rampollo viziato e malefico cresciuto a pane e traumi infantili. Viveva un complesso di inferiorità nei confronti del padre che lo rendeva una persona di merda, ma almeno recuperava la droga quando ce n'era bisogno.
Aveva una dipendenza che non era pronto ad accettare, che probabilmente l'avrebbe portato ad essere rinchiuso in qualche centro di cura solo per stare lontano dai pettegolezzi di Manhattan. Sia Vivi che Em sapevano sarebbe giunto presto quel momento, ma per ora, si godevano la serata, approfittavano di quello che potevano.Marcus squadrò la nuova arrivata, nel suo sguardo chiaro v'era tutto l'apprezzamento che potesse esprimere verso il suo fisico. Si era scordata di quanto fosse viscido, e pensare che un tempo le era piaciuto.
« Andiamo in camera mia? »
La voce era calma ma non riusciva a nascondere l'impazienza di chi avesse bisogno di un aiuto per sentirsi vivo, bramava di assaporare la sensazione di essere invincibile, solo per un attimo, per una notte.
Emily alzò le spalle tutta contenta a ennuí, era qualche anno più grande di Vivian e aveva già terminato l'università. Marcus invece era stato infilato in un collegio nei paesi bassi, non aveva idea di cosa studiasse e perchè.Nessuno le aveva chiesto dove fosse andata, perchè non avesse chiamato e cosa fosse tornata a fare. Non le domandarono neppure di John, era possibile non sapessero? Che squallore.
Non seppe se essere felice, perchè riusciva a rendersi finalmente conto di cosa desiderasse oppure triste perchè forse stava meglio quando ignorava tutte quelle cose.Reggeva il drink in mano e decise di non voler più sentire la propria testa, quindi stordí i pensieri con l'alcol e poi finirono inevitabilmente nella camera di Marcus, lei ed Em se ne stavano sedute sul letto mentre lui svuotava un tavolino per fare spazio.
Ma che diavolo stai facendo Vivian.
Ormai l'alcol era riuscito a far sembrare qualsiasi cosa fantastica, o almeno cosí sopportabile da sembrare giusta.Quasi le piaceva tutto quel fare la cosa sbagliata, spingersi sempre oltre il limite solo per vedere cosa ci fosse dopo, cosa succedeva.
La prima a tirare su con il naso la polverina bianca fu Emily, poi Marcus, poi fu il turno di Vivian.
STAI LEGGENDO
Life could be a Dream
ChickLitQuello di Vivian Archibald è un nome decisamente noto a New York e sicuramente a Manhattan, dove la sua famiglia regna tra feste, eventi di beneficenza e criminalità organizzata. Chi la conosce la descrive come la peggiore delle arpie, dannatamente...