Capitolo 8

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« Leo! »
Michael allargó le braccia e lo salutó con un sorriso che Vivian non gli aveva ancora visto, stare a guardare come le emozioni prendevano forma sul suo volto era interessante, quasi rilassante. D'istinto rise anche lei ma si affrettó a cancellare presto quella reazione inusuale dal proprio sguardo. Si avvicinó a loro insieme all'altra ragazza, era bionda e con gli occhi chiari, il nasino all'insù e i tratti molto meno marcati della prima che aveva incontrato a casa sua, l'ultima "musa" di Michael.

Il suo coinquilino e il fidanzato di Martina si abbracciarono come se non si vedessero da un sacco di tempo, in un modo decisamente troppo caloroso. Martina si avvicinó poi al coinquilino di Vivi e gli lasció due baci sulla guancia, doveva essere un'usanza del posto perchè non era la prima volta che vedeva quel gesto usato per salutare qualcuno.
« Ciao Miche, lei è Vivian. » Intervenne subito Martina, che ovviamente non sapeva niente di Vivi e del suo coinquilino.
« Lo so, noi ci conosciamo. » Lo disse in modo quasi malizioso, rivolgendole uno sguardo d'intesa. Inclinó il capo di lato, i capelli scuri gli accarezzarono la guancia e gli scivolarono sulla fronte fino a coprire il viso spigoloso.

Marti non intervenne, forse stava cercando di capire cosa avesse voluto intendere Michael con quella frase, Leonardo invece sembrava più tranquillo, evidentemente sapeva della loro convivenza.
« Già, viviamo nella stessa casa. » Precisó solo dopo, quando si accorse che Michael non avesse intenzione di farlo.

La bionda sembró sorpresa, arricció il nasino perfetto e si spostó i capelli mossi dietro le spalle magroline coperte da una blusa blu. « Non mi avevi detto avessi una coinquilina. » La voce era sensuale e acuta, sembrava una specie di Paris Hilton italiana.

« L'avresti comunque conosciuta stasera, a casa. » Certo, perchè ovviamente sarebbe salita con lui, a fine serata. Martina diede una gomitata da dietro a Vivian, che non ne capì il significato.

Ci fu un silenzio inspiegabile e decisamente imbarazzante, tutti sembravano a disagio tranne Michael che pareva dovesse scoppiare a ridere da un momento all'altro, cosa lo divertiva così?
« Comunque piacere di conoscerti, Vivian. » L'americana allungó una mano per presentarsi, finalmente, all'altra bionda.
Quella alzó le spalle e la strinse debolmente. « Sara. »
Sara.

« Quindi lavori qui, buono a sapersi.
Verró spesso a chiederti dell'alcol gratis. » Gli occhi di Michael la squadrarono da capo a piedi, si sentì stranamente scoperta, aveva quel modo strano di osservare le cose che non capiva.

« Mi dispiace, ma non ho intenzione di perdere il lavoro per te. » Lo disse ridendo, ma era vero. Lavorava lì da pochissimo e l'idea di perdere l'unica occupazione che Lorenzo era riuscita a trovarle la terrorizzava. Incroció le braccia al petto e spostó l'attenzione sui tavoli vuoti.
« Marti ci pensi tu a loro? Io vado a pulire i tavoli. »
La collega annuì e Vivian si allontanó per finire di pulire la sala.

C'era ancora qualche bicchiere vuoto abbandonato, qualche piattino e delle briciole da far sparire. Mentre sparecchiava si perse ad osservare il gruppetto da lontano, c'era Michael che rubava la scena a tutti, doveva essere parecchio egocentrico, poi amava stare al centro dell'attenzione e con ma sua personalitá esuberante ci finiva quasi sempre.
Martina cercava di stare dietro ai discorsi dei ragazzi, almeno all'inizio, poi si fece più vicina a Sara e rimasero per conto loro. Vivian riusciva a prevedere i loro spostamenti, le dinamiche sociali per lei non avevano alcun segreto, le sembravano tutti collegati e rinchiusi in uno schema che si ripeteva all'infinito.

Sospiró, odiava sentirsi anche lì un pesce fuori dal mondo. Posó lo straccio umido sul tavolo e si asciugó le mani sul grembiule, tiró fuori dalla tasca posteriore del pantalone il cellulare e cercó il numero di Lorenzo, fortunatamente lì poteva collegarsi al wifi del locale.

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