Hamptons, Vivian aveva passato la giornata a prendere il sole sullo yacht della sua migliore amica Emily, il fratello era uno strafigo e aveva sperato per tutto il tempo di vederlo in costume. Giusto per il gusto di rifarsi gli occhi, aveva quindici anni e al massimo aveva dato un bacio ad un suo compagno di classe solo per vedere come fosse.
Adesso era sera, il sole aveva lasciato il posto alle stelle, lei si era coperta con un vestitino leggero e aveva preso a frugare in cucina alla ricerca di qualcosa da mangiare, anche se alla fine avrebbe evitato come sempre.
Moriva di fame ma aveva il terrore di ingrassare, temeva che poi non sarebbe piaciuta più a nessuno, che sua madre potesse rimproverarla.« Vi, guarda cosa ho? »
Venne fuori dalla cabina matrimoniale dei suoi con una bottiglia di vino, Italiano diceva l'etichetta. Gli occhi cristallini di Vivian si aprirono come se avessero trovato chissà che tesoro. « Dici che possiamo berla? »
« Si, non se ne accorgeranno neanche. »
Emily alzó le spalle minute, lasció la bottiglia su un ripiano in cucina e inizió a cercare qualsiasi cosa servisse ad aprirla.Intanto Vivian prese due calici in cristallo da una mensola e li posó vicino al bottino, riuscirono presto ad assaporare quel vino troppo costoso per essere sprecato in quel modo. Arrivarono a metá che erano già brille, entrambe a digiuno dal giorno prima e decisamente piccole, inesperte.
Quella fu la prima volta che Vivian si prese una sbronza vera, all'improvviso sentirono la porta aprirsi, qualcuno era salito sulla barca ma non aspettavano i genitori di Em prima di due giorni. Chi diavolo era?
Fece il suo ingresso Marcus, il fratello minore di Emily che aveva quindi la stessa età della sua amichetta. In realtà il suo piano era quello di farli mettere insieme, ma purtroppo lui aveva la testa da un'altra parte, giá incapace di prendersi qualsiasi tipo di responsabilità, trattava orrendamente qualsiasi ragazza osasse fargli la corte.
E mezza Manhattan gli moriva dietro.Vivian s'infiammó di colpo e innocentemente si vergognó della propria reazione, lui indossava solo una camicia di lino bianca aperta e il costume. Il tessuto chiaro faceva risaltare l'abbronzatura scurissma e gli occhi blu, cosí belli da togliere il fiato.
Lei nel suo vestitino si sentiva cosí insicura ma evidentemente questo non fu importante per Marcus, che la squadró da capo a piedi e si leccó le labbra come se avesse visto la sua prossima sfida. « Che state combinando? » La sua voce a Vivian parve quella piú suadente del mondo, mentre seduta sul divanetto vicino al tavolo piegava le gambe al petto. Teneva in mano il suo calice stretto dal gambo tra due dita e dovette bere il suo contenuto tutto d'un sorso per trovare il coraggio di sorridergli.
La sorella guardó prima l'amica poi lui. « Ci divertiamo, vuoi? » Gli allungó la bottiglia ancora piena.
« Certo, che domande. » L'afferró e Vivian si alzó subito per cercargli un calice, si tirò su sulle punte quando fu vicina allo scaffale e per aprirlo dovette allungarsi al massimo, il vestitino salí sopra le cosce magre rivelando il costumino rosa e il sedere piccolo.Gli occhi chiari di Marcus scivolarono su tutto il suo fisico e si mise vicino alla sorella, dove prima era seduta la piccoletta, solo per provocarla un po'.
Avevano la stessa età ma lui era molto piú avanti di lei, si era già fatto le sue esperienze mentre Vivian non sapeva neanche cosa significasse finire a letto con qualcuno. Era l'unica del suo gruppetto e si vergognava da morire ogni volta che lo confessava.Si voltó e lo vide lí dove si sarebbe dovuta mettere lei, arrossì leggermente mentre maldestramente cercava di versare il vino nel suo calice. « Prego. »
Lui non esitó un attimo e si portó il bicchiere alle labbra, lei rimase incantata.Emily sapeva quanto alla sua amichetta piacesse il fratello, prese ancora un altro sorso di vino e si assicuró che lei fosse abbastanza brilla da sorridere senza motivo ogni volta che qualcuno parlava e poi si alzó. « Vivi, c'è Dan che mi ha chiesto di vederci un attimo, ti dispiace se vado via per un po'?
Poi torno, così dormiamo insieme. »
« Si certo, non preoccuparti. »
Che era solo una scusa per lasciarla da sola con Marcus lei non l'aveva capito, era troppo ingenua per fare pensieri simili, peró quella situazione le piacque anche se la mandó nel panico. « Rimango anche io, tanto tra poco torni, no? » Lui allungó un braccio sullo schienale del divanetto e si mise comodo.
Vivian si morse il labbro inferiore e si spostó una ciocca di capelli dietro l'orecchio, le sembrava una figata. E pensare che doveva essere una serata qualunque.
STAI LEGGENDO
Life could be a Dream
ChickLitQuello di Vivian Archibald è un nome decisamente noto a New York e sicuramente a Manhattan, dove la sua famiglia regna tra feste, eventi di beneficenza e criminalità organizzata. Chi la conosce la descrive come la peggiore delle arpie, dannatamente...