Lo sguardo cristallino di Vivian si ritrovò a dover scorgere il volto turbato del fratello molto prima di quanto avesse immaginato. Avrebbe dovuto capirlo che Giulia non avesse tutte le buone intenzioni di cui lei l'aveva premiata, quella voleva solo che per qualche motivo la minore degli Archibald si trovasse in America e aveva colto la palla al balzo quando John era finito in ospedale. Non che a Vivian non facesse piacere trovarsi lí, ma odiava come ci fosse sempre un doppio fine dietro ogni cosa.
Serrò i denti e scosse piano il capo, non voleva arrabbiarsi davanti al fratello, litigare per le stesse cose che li avevano separati qualche tempo prima. Avrebbe ingoiato la pillola come sempre nell'attesa di capirci qualcosa di più. « Senti, mi faccio spiegare tutto da Giulia, tu riposati, davvero. » Gli prese una mano con le proprie e cercò di sorridergli dolcemente, non era un gesto da lei, solitamente non sapeva come esprimere certe emozioni ma da quando aveva vissuto in Italia, tra Martina, Leonardo e Michael, soprattutto grazie a lui, aveva imparato come gestire tante cose che prima ignorava, sopprimeva e soffocava.
« Tra qualche giorno mi dimettono, voglio che ne parliamo tutti insieme. » Il tono di voce era autoritario, cercò addirittura come potè di mettersi dritto con la schiena ma la posizione inclinata glie lo impediva.
Emise un sospiro rassegnato, si sarebbe ripreso presto.Vivian invece aveva come il sentore che si sarebbe presto ritrovata in una delle solite riunioni di famiglia a cui era molto raro presenziasse. Che stupida era stata a pensare che tornare a Firenze sarebbe stato facile, spostò lo sguardo dal fratello alla finestra, come aveva pensato dava sul giardino interno.
Era ancora in tempo per scappare?
« Quando vedi mamma dille che sto bene. »
« Non vedrò mamma, ha detto Giulia che posso stare da voi. »
« Figurati se non verrà a trovarti solo per il gusto di dirti quanto ti sta male la roba sintetica che indossi. »
Abbassò lo sguardo ed esaminò i propri vestiti economici, alcuni erano perfino di seconda mano, li aveva comprati ad un mercatino vintage e le erano sembrati carini.Sbuffò. « Io sono venuta solo per— » Si morse la lingua da sola, ancora una volta dovette frenare l'impulso di iniziare l'ennesima discussione, opporsi serviva a ben poco quando era con loro. « Per te. » Avrebbe voluto dirgli che non era nei suoi piani fermarsi troppo, incontrare gli altri della famiglia e magari parlarci anche. Nessuno si era degnato di chiamarla, perchè farlo quando sapevano in ogni istante che diavolo stesse facendo? Probabilmente Giulia stava già parlando con sua madre.
John sprofondò con la testa nel cuscino morbido, sospirando come se potesse leggere i pensieri della sorella. « Stavi davvero cosí bene a Firenze? »
« Si. » Non ebbe dubbi quando dovette rispondergli, fu assolutamente sincera.« Non ti ho mai chiamato perchè pensavo non volessi sentirmi. » Erano scuse?
Forse le medicine l'avevano stordito abbastanza da renderlo umano, o quasi. Stava per assopirsi nuovamente, Vivian lo notò e le fece impressione vederlo cosí vulnerabile.
Strinse le labbra indecisa su come rispondergli, avrebbe voluto spiegargli un sacco di cose, di come fosse vivere senza tutto il denaro che possedevano ormai da generazio, chi fosse Martina, del suo lavoro, ma rimase zitta.
Non gli raccontò neppure di quanto le fosse mancato averlo sempre in mezzo ai piedi. « D'altronde te l'avevo detto io, di non volerti più sentire. »
« Eri stata abbastanza chiara. »
« Già. »
Prese a torturarsi una manica della maglietta, la tirava in avanti e l'allungava con le dita muovendole nervosamente. « Ti lascio riposare, ci vediamo, okay? » Lui annuí e chiuse gli occhi, lei si voltò e fece per andarsene, camminò lentamente verso la porta come se temesse di poterci trovare fuori qualcuno di sgradito, come sua madre, il padre, anche solo Giulia.« Ti trovo quando esco, vero? » La richiamò all'ultimo, alzando un po' la voce per farsi sentire bene, era un accenno di umanità o solo un modo subdolo per manipolarla?
« Certo, non ho i soldi per tornare in America. »
Lo salutò con un cenno della mano e poi scomparve da quella stanza.
STAI LEGGENDO
Life could be a Dream
ספרות לנערותQuello di Vivian Archibald è un nome decisamente noto a New York e sicuramente a Manhattan, dove la sua famiglia regna tra feste, eventi di beneficenza e criminalità organizzata. Chi la conosce la descrive come la peggiore delle arpie, dannatamente...