Era ancora notte mentre Michael e Vivian riportavano la loro amica dentro il locale, aveva vomitato tutto quello che potesse. Si sentiva ancora uno schifo ma almeno non rischiava più di fare troppi danni. Vivian non aveva avuto neppure il tempo di infilarsi la giacca, si era messa subito ad aiutare Martina ancora stretta nella sua divisa a maniche corte, non pensando al freddo che avrebbe incontrato fuori. Appena dentro si sfregó le mani contro le braccia per riscaldarsi e cacciare il gelo che le si era insinuato nelle ossa.
« Vado a prendere dell'acqua. » Si voltó velocemente in direzione del bar.
« Vivian! » A richiamarla fu la voce del ragazzo, lei si giró per chiedergli cosa volesse ma lui la incalzó prima che potesse parlare. « Vuoi la mia giacca? » Era ironico? Vivian non riuscì a capire la natura di quel gesto quindi decise di fare come sempre, ignorarlo, mettere muri.Alzó un sopracciglio. « Che cavaliere. » Gli rivolse un sorriso beffardo e tornó verso il bancone, prese una bottiglia di vetro e un bicchiere di plastica, non aveva assolutamente voglia di mettersi a pulire a quell'ora. Prima di tornare verso il tavolino prese le sue cose dallo stanzino, una felpa nera e una giacca pesante dello stesso colore scuro.
Lui la osservó stranito, come se ci fosse rimasto male della sua risposta. Vivian non l'aveva preso sul serio, pensava fosse una battuta o comunque niente di dolce. Non era molto brava a capire i gesti gentili e neanche a trattare bene le persone, era stata abituata così tanto alle lame che quando le offrivano un fiore non lo riconosceva.
Si mise a sedere nello stesso posto di prima, vicino alla sua amica. Si chinó in avanti con le braccia piegate sul tavolino. « Come ti senti Marti? »
« Una merda. » ringhió ancora furiosa, adesso l'alito le puzzava di vomito e Vivian si ritrasse disgustata. Fu un gesto pessimo, ma proprio non riuscì a farne a meno.
A volte la sua parte viziata e schizzinosa veniva fuori e non poteva farci nulla, se non sperare che non le desse troppo peso nessuno.
« Vuoi dormire da me? »
« Da noi. » La corresse Michael, come a voler sottolineare che fosse d'accordo.
« Da noi, giusto. »
Si misero entrambi davanti a lei, la guardavano mentre attendevano una sua risposta, invece lo sguardo pece Martina scivoló dal viso di uno a quello dell'altra più volte. La bocca sottile schiusa e gli occhi stanchissimi, fu lei a ridere questa volta.
Entrambi si guardarono e non capirono.Si sistemó i capelli lunghissimi dietro le orecchie, dopo che si era sciolta la coda improvvisata fatta da Michael le erano caduti tutti disordinati sulle spalle minute.
« Io non ci credo che voi due non avete mai fatto sesso. »
Michael liberó una risata fragorosa lasciandosi cadere con la schiena all'indietro, si sfregó le mani sulla faccia e poi si scostó il ciuffo scuro, un gesto praticamente automatico che lo caratterizzava quasi quanto la sigaretta che teneva sempre tra le dita.Vivian non nascose un'espressione stranita, perchè aveva avuto quel pensiero? « Solo perchè viviamo nella stessa casa? »
Non sapeva perchè le rispose in quel modo, non aveva senso mettersi a discutere con una che aveva appena vomitato l'anima e in oltre visibilmente stanca, incazzata. E poi non aveva neanche detto niente di male, il fastidio che provó Vivian infatti non era contro la sua amica, piuttosto contro se stessa. Non avrebbe dovuto essere così toccata da quell'affermazione vuota. Mascheró tutti quei pensieri con un sorrisetto divertito, un po' svampito per sembrare troppo stupida da essere turbata da qualcosa di profondo.Michael la stava osservando, a lei sembró che potesse scorgerle i pensieri e per un secondo si sentì violata.
Poi lui si voltó nuovamente verso Marti. « Magari perchè sono irresistibile. » La buttó sul ridere, si sporse in avanti e il ciuffo morbido andó nuovamente a coprirgli il volto.
Lei invece scosse il capo. « ...O perchè ti faresti chiunque. » Vivian si strinse nella giacca scura, l'aveva provocato di proposito infatti non trattenne un risolino beffardo. Non era un commento acido, stizzito, stavano tornando a giocare come facevano di solito.
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Life could be a Dream
ChickLitQuello di Vivian Archibald è un nome decisamente noto a New York e sicuramente a Manhattan, dove la sua famiglia regna tra feste, eventi di beneficenza e criminalità organizzata. Chi la conosce la descrive come la peggiore delle arpie, dannatamente...