capitolo quattro

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Clotilde's pov

<<Come ti sa il brano che ti è stati assegnato?>> chiese la vocal coach con un sorriso. Ero arrivata da almeno una ventina di minuti, e non facevo altro che pensare a quanto fossi stata stronza con Luigi questa mattina, il motivo era sempre lo stesso, ma non credevo che mi avrebbe fatto così strano stargli lontana anche se ci conoscevamo da due giorni.
<<Mi piace, è una bellissima canzone. Tra l'altro "Del Verde" è molto importante per me>> spiegai con il sorriso in volto al ricordo della prima volta in cui incontrai Marco, nonostante le cose al momento non andassero molto bene tra di noi, lui per me era stato il mio punto di forza nei miei momenti più bui e gliene sarei stata grata per sempre. <<Come mai?>> mi domandò Raffaella, <<Un giorno, l'ultimo anno di superiori, stavo a casa della mia migliore amica, ad un certo punto arrivò il suo ragazzo con il suo migliore amico, e noi stavamo ascoltando proprio quella canzone. Qualche mese dopo l'amico divenne il mio fidanzato e ancora stiamo insieme fortunatamente. Da quel giorno mi piace pensare che quella sia la nostra canzone, anche se lui non lo sa>> smisi di fissare il vuoto e tornai con lo sguardo verso la donna davanti a me. <<È molto bello, Clotilde>> vidi i suoi occhi brillare <<che ne dici di provarla?>> <<Certo>> le risposi sorridendo.

☽☽☽☽

Tornai in casetta dopo quasi due ore, quando aprì il cancello vidi Alex e Luigi seduti sul divanetto a parlare animatamente. <<Hey! Come va?>> si scambiarono uno sguardo d'intesa, poi il cantante della Cuccarini prese parola <<Tutto bene, siamo tornati da neanche dieci minuti, stavamo aspettando qualcun altro per mangiare>> <<Perfetto, io sto morendo di fame>> Alex mi guardò storto <<E ci credo, stamattina te ne sei andata come una pazza senza fare colazione>> Luigi a quel punto alzò lo sguardo, evitando il mio che era posato su di lui già da un po'. Decisi di non rispondere all'altro ragazzo ed entrai in cucina, dove trovai Serena. <<Pensavo ci fossero solamente i ragazzi>> le dissi avvicinandomi <<Sinceramente non sapevo neanche che ci fossero>>, cambiai discorso, sentendo il mio stomaco brontolare <<Sere se vuoi preparo da mangiare così mangiamo tutti insieme>> la ragazza mi sorrise <<Se per te non è un disturbo va bene>> <<Macché, puoi andare fuori a chiedere agli altri cosa vogliono, per favore?>> non se lo fece ripetere due volte, e in un secondo sparì in giardino. Dopo poco una figura fece la sua entrata nella stanza, ma invece che la mia amica, come credevo, era Luigi. Indugiò per un po' prima di avvicinarsi, ma poi mi si mise accanto <<Sei capace a fare la carbonara o devo insegnartelo?>> il suo tono era piuttosto sarcastico, ma potevo scorgere una punta di disappunto nelle sue parole. <<Che c'è, hai mangiato pane e acidità per colazione? Comunque sì, sono più che capace, caro Luigi>>, mi aspettavo una delle sue solite rispostine, ma invece niente, stette zitto sbuffando leggermente quando lo guardai con sguardo di sfida, stavo per chiedergli cosa gli prendesse, quando anche Alex arrivò.
<<Che vi prende? Penso di non avervi mai visto così seri>> <<Assolutamente nulla, devo andare in bagno>> Luigi se ne andò senza guardarmi. Perché faceva così? Il suo comportamento era tutto tranne che coerente, e questa era una delle cose che odiavo di più nelle persone.
<<Si può sapere cos'ha?>> chiesi al mio amico alzando leggermente la voce. <<Non ne ho la più pallida idea>> mi girai di scatto, sapevo che lui era a conoscenza di quello che stava succedendo all'altro ragazzo. <<Alessandro, non dirmi cazzate, sono più che sicura che tu lo sappia>> spostò lo sguardo su di un punto indefinito dietro di me, <<Non dovrei essere io a dirti certe cose, ma può essere che ci sia rimasto male per la scena di questa mattina>> scoppiai a ridere. Seriamente se l'era presa per una cosa del genere? <<Quale scena?>> decisi che era ora di preparare il pranzo, visto che tra meno di quarantacinque minuti avevo un'altra lezione. <<Sai benissimo di cosa parlo, e sai anche che se fosse stato lui a fare la stessa cosa ci saresti rimasta male anche tu, come stai facendo adesso>> alzai gli occhi al cielo, mi costava molto ammettere che aveva ragione, ma in fin dei conti non potevo negarlo, il modo in cui si stava comportando Luigi mi dava sui nervi e la colpa era mia.

Una volta pronto il pranzo Alex mi costrinse ad andare a chiamare l'altro cantante e chiedergli scusa, così feci. Mi diressi a passo spedito verso la sua stanza e lo trovai disteso sul letto che fissava il soffitto. Alla sua vista mi comparse un sorriso sul volto, che mi affrettai a scacciare via, dovevo essere almeno un minimo dura.
<<Lù>> lo richiamai, ma lui non rispose, si girò su di un lato senza guardarmi. Gli diedi una pacca sulla spalla e finalmente si degnò a guardarmi. <<Che vuoi?>> chiese con indifferenza. <<Volevo sapere cos'hai, nient'altro>> indugiò un po' prima di rispondere, poi mi fece segno di sedermi vicino a lui <<Potrei inventarmi una qualsiasi scusa, ma non mi va. Quindi sarò sincero, anche se passerò per ridicolo. Mi ha dato fastidio il comportamento che hai avuto questa mattina, perché non mi sembra di averti fatto nulla, soprattutto visto che stanotte abbiamo parlato tranquillamente, perciò non credo di meritarmi questo trattamento>> il mio sguardo si addolcì, e i sensi di colpa cominciarono a farsi sentire, ovviamente come ogni volta che cominciavo ad andare d'accordo con qualcuno mettevo dei paletti per evitare di starci male, ma alla fine soffrivo lo stesso, per cui decisi che questa volta non l'avrei fatto. <<Mi dispiace se ti è sembrato questo, ma non era mia intenzione. Ero agitata per le lezioni e così come succede ogni volta ho fatto la scontrosa, scusami ancora>> mi sorrise e poi mi strinse in un abbraccio, a quel contatto cominciai a sentire dei brividi lungo tutto il corpo, ma fortunatamente il ragazzo non se ne accorse. <<Vabbè dai tranquilla, adesso è tutto ok>> il mio sorriso crebbe ancora di più, ero contenta di aver fatto almeno qualcosa di buono. <<Raga è pronto il pranzo. Se non vi muovete non mangiate>> sentimmo urlare da probabilmente Serena fuori dalla porta. <<Chi arriva ultimo perde>> urlò Luigi cominciando a correre <<Si ma così non vale, sei partito prima>> gridai allora io seguendolo.

That way- Luigi Strangis//Amici21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora