capitolo venti

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Clotilde's pov

Scacciai una lacrima che mi stava rigando il volto quando sentì la porta sbattere. Alzai lo sguardo sulla figura che aveva appena fatto il suo ingresso nel giardino. Sorrisi debolmente quando riconobbi Sissi, si sedette al mio fianco e mi guardò a lungo prima di prendere parola. <<Come stai?>> appoggiò una mano sulla mia spalla che accarezzò dolcemente.
<<Non lo so>> risposi fissando il vuoto.
<<Posso chiederti cos'è successo? Sono due giorni che stai così>> mi voltai verso di lei.
<<In poche parole Luigi non mi parla da due giorni e non so perché, ho provato a parlarci mille volte e lui mi evita. Non so più che fare>> sbuffai sonoramente e cercai di trattenere le lacrime.
Non ero mai stata una tipa che piangeva per tutto, eppure da quando avevo conosciuto quel ragazzo non facevo altro.
<<Che idiota->> non fece in tempo a parlare che venne interrotta dal rumore assordante del cancello che veniva chiuso, entrambe guardammo in quella direzione e quando la figura di Luigi si palesò davanti a noi feci per alzarmi e andarmene, ma la sua voce mi interruppe.
<<Possiamo parlare?>> aveva gli occhi leggermente arrossati, così come il naso.
<<Okay>> evitai il suo sguardo e quando Silvia si alzò per lasciarci un po' di privacy mi sedetti nuovamente sul divanetto, facendogli segno di fare lo stesso.

Mi raggiunse e lo vidi muoversi a disagio.
Aspettai qualche istante aspettando una spiegazione.
<<Si può sapere che ti prende?>> gli chiesi poi, alterata.
Prese dalla tasca le sigarette e l'accendino e dopo averne accesa una cominciò finalmente a parlare.
<<Sei innamorata di me?>> fissò i suoi occhi nei miei con sguardo insicuro.
<<Ma che domanda è?>>
<<Rispondimi: sì o no. Non è molto difficile>> il suo tono era duro.
<<Non lo so, è ancora troppo presto per saperlo. Ma non capisco il senso di questa domanda>>
<<Ti ho sentito l'altro giorno, mentre parlavi con Cristiano. Gli hai detto di non essere innamorata di me, io credevo lo fossi e mi ha fatto male sentirlo>>
<<Luigi, io non lo so se sono innamorata, ma ti giuro che quello che provo per te è molto forte, forse è la cosa più vicina all'amore che abbia mai provato>>.
Gli presi le mani e le strinsi forte nelle mie, alzò lo sguardo su di me e lo vidi sorridere.
Le sue mani si spostarono sul mio collo e con un movimento veloce fece appoggiare le sue labbra sulle mie.

Quando ci staccammo avevamo il fiato corto.
Appoggiai la mia fronte sulla sua e mi strinsi a lui in un abbraccio.
Allontanò leggermente i nostri volti e incastonò i nostri occhi.
<<Senti, non voglio precipitare le cose, ma non ce la faccio più a vivere in questa situazione. Vuoi stare con me? Nel vero senso della parola intendo>> Vidi un'espressione preoccupata farsi spazio sul suo volto.
<<Ma intendi tipo fidanzati?>> Mi pentì immediatamente di averlo chiesto, era ovvio che intendesse quello.
<<Beh si, ma se non vuoi è uguale>>.
Non risposi per un po', guardando le mie mani che tremavano leggermente. Ero pronta per un passo del genere?

Vidi il ragazzo al mio fianco alzarsi e quando mi resi conto che il suo intento era quello di rientrare lo bloccai prendendolo per la manica della sua giacca.
<<Aspetta. Credo anch'io di voler stare con te, nel verso senso della parola. Solo... non farmene pentire>>.
Mi alzai anch'io e mi avvicinai a lui, mettendomi sulle punte in modo da arrivargli al viso, allacciai le braccia intorno al suo collo, mentre lui mise le sue sui miei fianchi.
Ci baciammo per la seconda volta nel giro di mezz'ora, infondo dovevamo recuperare tutti quelli che non ci eravamo dati in quei giorni.
<<Devi smetterla di farmi prendere certi colpi>> sussurrò mentre mi portava una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<<E dove sarebbe il divertimento?>> risi leggermente, avvicinando nuovamente le nostre labbra.
Quando ci staccammo mi cadde lo sguardo sull'orologio della cucina, che segnava le undici meno dieci, mi portai istintivamente le mani tra i capelli.
<<Cazzo sono in ritardissimo. Scappo, ci vediamo dopo>> presi la mascherina che avevo lacciato sul divanetto e corsi fuori dal cancello.

That way- Luigi Strangis//Amici21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora