capitolo cinque

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Clotilde's pov

Era passata una settimana e le cose andavano per il meglio. La seconda puntata di Amici era andata alla grande, avevo cantato "Del Verde" e avevo ricevuto complimenti sia da Rudy che da Lorella, anche la Pettinelli questa volta si era sbilanciata un po', dicendo che qualcosa le era arrivato, ma che non era ancora sufficiente. Ero riuscita a formare un legame anche con gli altri in casetta e a stringerlo ancora di più con Alex, Serena e Carola. Con Marco andava tutto alla perfezione, sembrava che i mesi d'inferno che avevamo passato fino a una settimana prima non fossero mai esistiti. Con Luigi era tornato tutto apposto, ridevamo come sempre e ci comportavamo come dei bambini: qualsiasi momento era buono per battibeccare, ma il secondo dopo avevamo fatto pace e stavamo già combinando qualche altro casino in giro per la casetta. C'era un solo ed unico problema: stare vicino al cantante mi faceva provare sensazioni strane, a cui non sapevo dare un nome. Il suo modo di parlarmi, lo sguardo che riservava solo a me, le sue battutine che fatte da qualcun altro mi avrebbero fatto incazzare, ciò che sentivo ogni volta che lo pensavo o lo sentivo nominare da qualcuno dei miei compagni... non sapevo dare un nome a queste cose e forse non volevo, perché infondo, sotto sotto, sapevo benissimo cosa volessero dire e la cosa mi spaventava più del dovuto.

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Entrata in sala relax mi aspettavo di trovare chiunque, ma non Luigi, dato che la sua ultima lezione della giornata era finita quarantacinque minuti prima. <<Ma che ci fai qui?>> gli chiesi mentre mi dirigevo verso le gradinate per prendere la mia bottiglietta d'acqua che avevo lasciato lì precedentemente. <<Mah, niente di che. Stavo ascoltando i brani per la prossima puntata e il tempo è passato molto velocemente>> Era stato seriamente per tutto quel tempo ad ascoltare quelle due canzoni a ripetizione? Qualcosa mi diceva che non era lì solo per quello, ma lasciai stare e non feci altre domande.<<Allora che fai? Vieni con me o resti?>> mi disse alzandosi e avvicinandosi a me con un sorriso divertito <<Andiamo>> così detto gli afferrai la mano e lo trascinai con me fuori dagli studi. Il suo sguardo si abbuiò all'improvviso, come se si fosse ricordato di qualcosa di veramente spiacevole <<Cloti, ti devo parlare>> Cos'avevo fatto questa volta? Eppure non mi sembrava di aver fatto nulla di male. <<Riguardo?>> cercai di sembrare il più tranquilla possibile, ma la verità era che dentro di me stavo morendo d'ansia. Il ragazzo al mio fianco prese un respiro profondo e poi cominciò finalmente a parlare <<Perché non mi hai detto che sei fidanzata?>>. Rimasi pietrificata dalla domanda del ragazzo. Non c'era un motivo specifico per cui non gliel'avevo detto, semplicemente non eravamo mai entrati nel discorso, fu esattamente quello che gli dissi, sperando di finire la discussione, ma così non fu. <<E quindi? Potevi dirmelo tranquillamente, non c'è bisogno di aprirci un discorso per parlarmene>> <<Ma a te che t'interessa se sono fidanzata o meno? Questa cosa non influenza in nessun modo la nostra amicizia, o almeno non dovrebbe>> Scoppiò in una risata amara e calciò l'aria, poi si girò nuovamente verso di me <<Non c'entra nulla con la nostra amicizia o meno, c'entra con il fatto che mi hai mentito>> Questa sua affermazione mi fece perdere definitivamente le staffe <<Ma come ti permetti? Innanzitutto, non ti ho assolutamente mentito. Semplicemente non ho pensato a dirtelo, ma non mi sembra ci sia nulla di male, visto che questa cosa non influirebbe in nessun modo in quello che c'è tra di noi, tra parentesi: assolutamente nulla se non una bellissima amicizia, se non fosse che tu te la prendi un po' troppo sul personale e credi che non so per quale motivo io ti abbia detto una bugia, come se ne avessi avuto motivo tra l'altro>> Luigi continua a non parlare, sbuffando però alla fine del discorso <<Si forse hai ragione, tra di noi non c'è assolutamente nulla, sono solo io che mi faccio strane idee, no? Siamo solo amici io e te>> Mi fermo all'improvviso davanti al cancelletto che conduce alla casetta, <<In realtà ti sbagli, da adesso io e te non siamo neanche quello>> detto ciò mi diressi spedita dentro l'edificio, lasciando il ragazzo dietro di me, sentì che diceva qualcosa, ma non lo ascoltai.
Una volta dentro Mattia mi si avvicinò per dirmi qualcosa, ma non ci prestai molta attenzione, la mia mente ancora a quello che era successo qualche minuto prima.

<<Clo, se vuoi è avanzato qualcosa della cena>> mi disse Carola quando entrai nella nostra stanza. <<Non ho molta fame, ma grazie comunque>> tenevo lo sguardo basso per non far vedere i miei occhi lucidi alla ragazza, ma lei si rese conto comunque che stavo sull'orlo del pianto per colpa della mia voce tremolante. Mi si avvicinò in fretta e mi abbracciò, io però la scansai leggermente, se c'era una cosa che odiavo era il contatto fisico quando stavo piangendo. <<Ti va di raccontarmi quello che è successo?>> aprì la bocca per parlare, ma l'unico suono che ne emerse fu un singhiozzo che cercai di trattenere per non farla preoccupare ulteriormente. <<Vabbè dai non ti preoccupare, quando stai meglio mi dici>> annuì e mi buttai a peso morto sul letto scoppiando finalmente in un pianto liberatorio.

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Luigi's pov

Entrai in casetta con l'umore sotto la suola delle scarpe. Non credevo che le cose tra me e Clotilde finissero così. Avevo esagerato con quello che avevo detto, ma dentro di me sentivo che tra di stesse nascendo qualcosa in più di una semplice amicizia e sapere da Luca che in realtà era fidanzata mi spezzò il cuore, lei che non voleva più nemmeno essere mia amica mi aveva definitivamente demolito.
Mi diressi a passo spedito in camera, non avevo voglia di parlare con nessuno, così andai a farmi una doccia sperando che almeno così riuscissi a togliermi dalla testa quella situazione di merda.
Tornai in stanza dopo una ventina di minuti con il solo desiderio di dormire fino alla mattina successiva, ma ad aspettarmi seduto sul mio letto trovai Alex con un'espressione corrucciata in volto. <<Che c'è?>> chiesi infastidito mentre indossavo la maglietta del pigiama, <<Cos'è successo a Clotilde? Non ha mangiato e mi ha detto Carola che stava piangendo>>. Sapere che stava soffrendo per quello che era successo mi tirò su da una parte, questo voleva dire che in realtà non voleva chiudere i rapporti, ma dall'altra il pensiero che la ragazza che aveva preso il mio cuore e se l'era fatto suo in meno di una settimana stesse male mi faceva lo stesso effetto di una coltellata nel petto. <<Perché dovrei saperlo?>> feci finta di nulla, ma Alex non ci cascò <<È tornata insieme a te e Mattia dice di averla vista strana quando ci ha parlato>> ma cosa voleva adesso Mattia? <<E a Mattia cosa interessa di come sta Clotilde?>> <<Invece di fare il geloso senza motivo perché non mi dici che ha?>>. Decisi che era inutile continuare a far finta di niente, così gli raccontai della nostra discussione e di quello che aveva deciso Clotilde, quando fini di parlare il cantante mi disse che avrebbe parlato anche con la ragazza per cercare di chiarire la situazione e poi mi suggerì di andare a dormire, e infatti così feci, con la speranza che la mattina dopo tutto quel casino fosse finito.

That way- Luigi Strangis//Amici21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora