capitolo dodici

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Luigi's pov

<<Allora chi è quello scemo di cui sei innamorata che vuole essere solamente tuo amico?>> chiesi a Clotilde che era seduta in giardino da quando eravamo tornati dallo studio. <<Allora adesso ti va di parlarmi?>> chiese acida, sbuffando leggermente. Mi sedetti al suo fianco, guardandola mentre si arricciava i capelli intorno alle dita, come faceva ogni volta che era nervosa, <<In realtà, mi va sempre di parlarti, sei tu che mi sfuggi di continuo>> lo dissi con tono scherzoso, ma in realtà questa cosa mi dava veramente fastidio, sapevo che lei e Alex erano solamente amici, ma stavano sempre insieme e ciò mi faceva pensare che probabilmente la canzone della ragazza fosse riferita a lui, era per questo che dopo la sua esibizione mi ero arrabbiato. <<Scusa? Ma se durante la puntata ho cercato di continuo il tuo sguardo e tu mi hai ignorato tutto il tempo, come sempre mi hai cercato solo quando ne avevi bisogno tu>> strabuzzai gli occhi, osservando la sua esile figura che tremava leggermente per il freddo, nonostante fossi indiavolato con lei decisi di darle il mio giubbotto, così me lo tolsi e lo posai sulle sue spalle <<Grazie>> sussurrò, allontanandosi da me <<Non è vero che ti cerco solo quando ho bisogno, sei tu che stai sempre con Alex e non mi calcoli minimamente e se non stai con lui ci sono Carola e Serena, comunque per me non hai mai un attimo di tempo se non sono io a pregarti come un bambino>> scoppiò a ridere e mi guardò storto prima di alzarsi e andarsene lanciandomi addosso il giacchetto.

<<Ma ti rendi conto? Ogni cazzo di volta che provo a fare un passo avanti con lei ne faccio mille in dietro. Non so cosa fare. Io ci provo con tutto me stesso, ma a lei di me non frega niente. Non dico che deve nascere qualcosa, ma almeno starci insieme senza litigare di continuo>> Luca mi guardò stranito, poi uscì dalla stanza e tornò dopo neanche un secondo con Alex. <<Digli anche tu che è un coglione e che se non vuole mandare tutto a puttane deve risolvere sta situazione>> disse il napoletano all'altro <<Non ti dirò che sei coglione, anche se lo sei. Ti dico semplicemente che è entrata in camera sua e si è buttata a letto piangendo. Non credo di averla mai vista così. Si può sapere che è successo? Non vuole parlare con nessuno>> sospirai, poi cominciai a raccontare quello che era successo. <<Siete due deficienti>> disse Luca quando ebbi finito il discorso <<vi piacete entrambi eppure fate di tutto pur di allontanarvi. Ma poi perché? Così ci state solo che male. Seriamente, io non vi capisco>> continuò, sbuffando alla fine. <<Sarà... comunque non so cosa fare. Non voglio perderla di nuovo, ormai sono talmente abituato alla sua presenza che anche solo starle lontano per più di dieci minuti mi fa mancare quasi l'aria>> ammisi fissando un punto indefinito difronte a me. <<Addirittura. Innanzitutto chiedile scusa, o almeno cerca di chiarire la situazione, poi vedremo come andranno le cose>> mi consigliò Alex <<Quando?>> <<Adesso idiota>> si intromise Luca dandomi una botta dietro la testa. <<Allora vado>> dissi sospirando.

Bussai alla porta della camera della ragazza con il cuore in gola. <<Se non sei Carola o Serena con il mio tè non puoi entrare>> urlò lei con una voce strana, non le diedi retta ed entrai lo stesso.
<<Hey>> sussurrai, rimanendo in piedi davanti al suo letto, dove lei era stesa a pancia in giù. <<Cosa vuoi? Non ti sei stancato di venirmi sempre a cercare?>> sputò acida, senza degnarmi di uno sguardo. Avevo due opzioni: fare lo stronzo e litigare ancora di più o lasciar correre e cercare di far pace. <<No, mi piace in realtà>> le risposi flebilmente, a quel punto si girò verso di me e vidi i suoi occhi rossi <<Un'ora fa non la pensavi così però>> asserì decisa <<Tilde, ho sbagliato, la verità è che sono insicuro. Ho paura di non essere importante per te tanto quanto lo sei per me. E il fatto che tu stia tutto quel tempo con Alex peggiora solo la situazione>> si mise a sedere e picchiettò una mano sul materasso facendomi segno di sedermi vicino a lei. <<Lu, è ovvio che tu per me sia importante, se non lo fossi non sprecherei neanche un momento delle mie giornate con te, e invece è tutto il contrario. La prossima volta che ti senti trascurato o hai paura che mi sia dimenticata di te dimmelo, non tenerti tutto dentro come sempre. Comunque per quanto riguarda Ale, è semplicemente il mio migliore amico, è vero che passo molto tempo con lui, ma per la maggior parte parliamo di musica e di... Vabbè niente, lascia stare>> <<Eh no però, adesso mi dici di cosa parlate>> mi avvicinai di più a lei che mi stava scrutando attentamente e le avvicinai un piede, sapendo che ne è terrorizzata. <<No Luì, così non è valido. Comunque puoi anche metterti a piangere in ginocchio, non te lo dico>> assunse uno sguardo di sfida, e allora mi venne in mente un'altra cosa da chiederle <<Almeno dimmi a chi è dedicata la tua canzone>> la supplicai, sperando che la risposta fosse quella che desideravo con tutto me stesso <<Te lo dirò>> le sorrisi, ma durò poco <<se tu mi dirai a chi è dedicata la tua>> non se ne parlava, non potevo espormi così tanto <<No Tilde, non posso>> le risposi sincero, con la speranza che non si arrabbiasse. <<E allora mi dispiace, ma non posso neanch'io>> in quel momento mi venne in mente un'idea, che la ragazza avrebbe sicuramente detestato. <<Uff, che palle che sei>>. Mi alzai dal letto e mi posizionai davanti a lei, il suo sguardo si fissò su di me, inquisitore. Le feci segno di alzarsi, e poi la presi a mo di sacco di patate e la portai in giro per la casetta, sentendo le sue urla e i suoi colpetti dietro la schiena. <<LUIGI SEI UNO STRONZO>> esclamò quando arrivammo in cucina sotto lo sguardo divertito degli altri. La misi giù e scoppiai a ridere e quando vidi la sua espressione arrabbiata, era adorabile. <<Per farmi perdonare ti preparo il tè, tanto mi sa che Carola e Serena si sono dimenticate>> mi sorrise e mi baciò sulla guancia, andando verso il bancone della cucina, guardai velocemente verso i ragazzi e vidi Alex farmi un occhiolino e Luca rivolgermi un pollice in su.
Quando ebbi preparato la bevanda preferita della ragazza mi sedetti al suo fianco e cominciammo a parlare. <<Sai cosa mi fa incazzare di più di te?>> chiese guardandomi mentre sorseggiava il liquido caldo <<No. Cosa?>> <<Che nonostante tu mi faccia incazzare da morire ti perdono sempre, e non so neanche perché>> sbuffò e non potei fare a meno di sorridere e pensare che per me era lo stesso <<Succede anche a me>> <<Ma che dici se sei sempre tu a farmi incazzare>> rise lei prendendosi gioco di me, le feci la linguaccia e poi sentì il bisogno di stringerla tra le mie braccia e così feci <<Quando sarò pronto ti dirò a chi è dedicata la mia canzone>> le sussurrai tra i capelli.

That way- Luigi Strangis//Amici21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora