capitolo diciannove

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Luigi's pov

<<Io non sono innamorata di Luigi>>. Quelle parole mi rimbombavano in testa da almeno mezz'ora.
Avevo dato tutto quello che avevo a quella ragazza, le avevo mostrato tutte le mie insicurezze senza mai pentirmene, perché sapevo che lei non le avrebbe mai usate contro di me.
Meno di una settimana fa le avevo involontariamente confessato che ero innamorato di lei, ma non lo rimpiangevo, era la verità e in fondo speravo che anche lei lo fosse, ma non era così, adesso si spiegava anche perché non volesse stare con me.
Dopo aver ascoltato per sbaglio la conversazione di Clotilde e Cristiano mi ero rintanato nella mia stanza senza parlare con nessuno, nonostante i continui richiami di Luca e Alex, che però avevo evitato.

<<Ti disturbo?>> domandò Carola facendo capolino nella stanza.
<<No figurati>> spostai lo sguardo davanti a me, non volendomi mostrare in lacrime.
<<Prima ti ho visto, è inutile che fingi di star bene. Che succede?>> si avvicinò fino a sedersi al mio fianco.
<<Nulla, non preoccuparti>>
<<È per quello che si sono detti Clotilde e Cristiano?>> chiese ancora.
Annuì lentamente, cercando di reprimere un singhiozzo.
<<Guarda che secondo me mentiva, si vede lontano un miglio che le piaci>>
<<Io so di piacerle, ma non credo che provi quello che provo io>> evitai il suo sguardo, ma lei prontamente afferrò il mio volto, così che la potessi guardare.
<<Magari non è ancora innamorata, ma è sulla strada giusta. Devi solo darle del tempo, si è lasciata da poco, è normale che non si senta ancora pronta>>.
Ero stanco di sentire sempre quel discorso, io avevo abbassato tutti i miei muri per lei, ma da parte sua non c'era mai stata una vera e propria dimostrazione e non volevo più aspettare. Io volevo viverla a trecentosessanta gradi, ma non me lo permetteva.
<<Carola, è quasi un mese che aspetto. Lei va costantemente capita, perche poverina si è appena lasciata. Io invece devo stare qui a soffrire perché non so neanche se sia realmente convinta di volermi. Sono stufo, se lei non ha intenzione di fare un passo avanti, non lo farò più neanche io. Adesso basta>>.
Mi alzai di scatto dal letto. <<Scusami Ca', ma devo andare a lezione. Ci vediamo dopo>> uscì velocemente dalla stanza e percorsi a passo svelto la cucina, dove vidi Clotilde chiacchierare allegramente con il ballerino della Celentano. Sentì la voce della ragazza chiamarmi alcune volte, ma non le diedi ascolto e lasciai la casetta.

<<Luigi ti vedo distratto, che succede?>> era la quinta volta che mi interrompevo perché non riuscivo a ricordare il testo. <<Si, scusa. Ho dormito male e sono un po' stanco, mi dispiace>>.
Sapevo che Rudy non se la sarebbe bevuta.
<<Non credo che sia questo il problema. Ci sono guai in paradiso?>>
<<Non è niente di che, passerà>> dissi con tono poco convinto.
L'uomo dinanzi a me non fece altre domande e mi fece segno di proseguire con la canzone.

☽☽☽☽

Clotilde's pov

<<Ale, hai visto Gigi?>> chiesi al ragazzo seduto sul divano. Spostò lo sguardo su di me, prima di portarlo nuovamente sulla tazza che teneva fra le mani.
<<No, credo sia con Carola>> <<Ah, va bene>>. Sapevo di non dover essere gelosa della ragazza, ma una parte di me non poteva farne a meno. Luigi mi aveva evitato tutto il giorno per passare del tempo con lei.
Feci per andarmene dalla stanza, ma la voce di Alex mi fece fermare.
<<Se vuoi puoi rimanere qui, è da tanto che non stiamo insieme>> spostai leggermente il cuscino sul divano e mi sedetti al suo fianco.
<<Coma va la vita, Malinconia?>>.
Non ero solita chiamarlo con quel nomignolo, infatti mi lanciò un'occhiata sorpresa.
<<Va tutto bene, sono un po' agitato per la sfida, ma neanche troppo. Se dovessi uscire so di aver dimostrato quanto valgo, poi ormai ci sono abituato. Tu piuttosto, hai un muso lungo>>
<<Luigi mi evita da questa mattina e non so perché. Questa cosa mi da un urto pazzesco, se ha qualche problema perché non me lo dice?>> sbattei le mani sul cuscino del divano.
<<Hai provato ad andare a parlarci?>>
<<Ogni volta che mi avvicino se ne va, non mi da neanche il tempo di dire qualcosa>>
<<Magari è solo un momento no, ti va di fare qualcosa? Così ti distrai un po'>> accarezzò dolcemente la mano che avevo appoggiato nel poco spazio libero tra di noi.
<<Va bene, che vuoi fare?>>
<<Cantiamo>> esclamò mostrando le sue bellissime fossette accompagnate da un sorriso. Mi aiutò ad alzarmi e andammo insieme al pianoforte.
Ci sedemmo vicini e cominciammo a cantare unendo le nostre voci in una dolce melodia.

Eravamo intenti a cantare il mio nuovo inedito quando dei colpi di tosse ci interruppero. Girai lentamente la testa e riconobbi subito la figura di Luigi dietro di noi.
<<Ti serve qualcosa?>> chiesi con tono distaccato.
<<Dovrei parlare con Alex se non disturbo>>.
Mi alzai in fretta dalla panca e andai con passo spedito verso la cucina.
Diedi uno sguardo in giro per vedere se a qualcuno serviva una mano in qualcosa, ma appena constatai che nessuno aveva bisogno del mio aiuto mi rintanai nella mia stanza sotto le coperte con il solo intento di schiacciare un pisolino per schiarirmi le idee.


Ciao a tuttx!
Scusatemi per l'assenza di questa settimana ma è stato un periodo molto stressante e non sono riuscita a scrivere, infatti per fare questo capitolo mi ci è voluta quasi una settimana e ancora non mi convince del tutto.
Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate e se vi va di darmi qualche consiglio su come continuare io l'accetto volentieri.
Baci!<3

That way- Luigi Strangis//Amici21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora