Non so' esattamente quanto tempo sia passato da quando il mio aereo cadde sull'isola. Il tempo qui sembrava passare diversamente ed era bello non dover controllare l'ora per vedere quando il maiale sarebbe tornato a casa o contare i giorni in cui partiva per le missioni lasciandomi un po' d'aria fresca dentro casa... Ora mi sentivo libera e speranzosa di non dover mai più ritirare fuori la mia vecchia vita.
Ad Aoshima ero completamente l'opposto di come ero prima... Non esisteva più la vecchia me, ero semplicemente Dahyun, la ragazza timida e riservata che non parla mai.
Chissà perchè poi, mi volevano bene tutti e se mi serviva una mano, erano sempre pronti ad aiutarmi... Mi piaceva questo posto, mi sentivo a casa e senza preoccupazione alcuna. Era bello sentirsi così tanto amata.
Ogni abitante era diverso dall'altro, ci comportavamo in maniera differente gli uni dagli altri, eppure, per qualche motivo, eravamo così uguali...
In ogni caso, non mi manca nulla della mia vecchia vita, fatta eccezione forse per l'aviazione. Anche se guidavo aerei solo per potermi sentire libera dalla pessima vita che facevo, mi piaceva sorvolare oceani e urlare i miei pensieri al vento...
Urlare... Mi manca anche parlare in realtà...
Il medico dell'isola mi aveva assicurato che potevo tranquillamente tornare a parlare come una volta, le mie corde vocali erano del tutto tornate alla normalità, ma ero come bloccata... Non era più una cosa fisica, ma mentale... Era come se parlare di nuovo mi portasse brutti ricordi... In più la gente mi ascolta più ora rispetto a quando riuscivo a parlare e questo non mi incitava affatto.
Poi c'erano loro... I signori Hirai... Erano la cosa più vicina ad una famiglia che potevo sperare di avere. Mi trattavano come se fossi la loro nipote preferita e a volte mi chiamavano Momo. Non li ho mai corretti quando lo facevano, pensavo che forse Momo era una ragazza fortunata con una vita migliore della mia ed era bello fantasticare di essere lei... Forse aveva una famiglia amabile e disponibile che l'avrebbe sempre protetta e trattata come una regina... Mi piaceva essere chiamata Momo.
«Dahyun, possiamo parlare?» Mi domandò Yoshi entrando in cucina. Ma andava bene anche quando mi chiamavano Dahyun.
Quel giorno avevo deciso di cucinare qualcosa di speciale per cena ai signori Hirai, per ringraziarli di tutto quello che avevano fatto per me.
Misi da parte pentole e padelle, poi alzai l'indice la cielo per fargli capire che mi serviva un secondo ed andai a prendere subito carta e penna. "Dimmi tutto" Scrissi prima di mostrarglielo.
«Ascolta, ho parlato con mio figlio e gli ho detto che ti trovi sull'isola...» Mi preoccupai subito della sua affermazione, perchè più la gente sa' che mi trovo qui e più sarà semplice per mio padre trovarmi e non volevo che succedesse. «Non preoccuparti, è un maresciallo delle forze armate giapponesi»
"Ora sono ancora più preoccupata, nessuno doveva sapere che sono qui!" I signori Hrai non hanno mai saputo la mia storia, ma non avevano neanche fatto domande e li ringrazierò sempre per questo, ciò non toglie che non doveva assolutamente menzionare la mia presenza sull'isola.
«Lo so', ma fidati se ti dico di non preoccuparti... Mio figlio usa quest'isola per aiutare i rifugiati e disertori, nessuno ti verrà a cercare. Prendilo come una sorta di nascondiglio da tutto il resto del mondo...» Non mi era ancora chiara l'utilità di questa isola, qualcuno mi aveva già accennato qualcosa, ma non avevo mai fatto domande per approfondire... «Ne ho parlato con lui solo perchè mi ha chiesto di riferirgli tutte le nuove persone che vengono qui»
Che fortuna sfacciata potevo avere per finire in un posto simile... Non solo ero stata salvata e accudita da persone buone e gentili che mi trattavano come una regina, ma ero finita su un posto per rifugiati... "Dice sul serio?"
«Certo che dico sul serio... E anche se mi chiedessero di rimandarti a casa, non lascerei mai che ti riportassero da tuo padre... Quell'uomo è malato!»
"Lei... Sa?"
«Mio figlio si è informato e ha scoperto anche che hai provato più volte a denunciarlo» Abbassai tristemente lo sguardo. «Ma tu non devi preoccuparti di niente, lui risolverà tutto»
"Che intende?"
«Mio figlio non è tipo da lasciar perdere le ingiustizie, farebbe di tutto per aiutare chi se lo merita davvero e ti posso assicurare che tutti e dico tutti coloro che ti hanno ferita, ne pagheranno le conseguenze»
"Non ha intenzione di ucciderli, vero?"
«No, non è tipo... Ma probabilmente cercherà di togliere loro tutte le cose che riterranno importanti, fino a prosciugarli e a farli sentire una nullità totale...» Disse, poi ci rifletté un attimo e si mise a ridere. «E ora che ci penso sarebbe anche peggio della morte» Non ci vedevo nulla da ridere, ma Yoshi era fatto così. A volte si metteva a ridere quando sentiva di sentirsi a disagio.
Non sapevo cosa rispondere... Un completo sconosciuto voleva aiutarmi e voleva farlo nello stesso modo in cui mio padre trattava me, come una completa nullità. Era brutto, è vero, ma dovevano pagarla... Loro dovevano soffrire come avevo sofferto io.
Iniziai a versare qualche lacrima, ma a differenza delle altre volte, queste erano lacrime di commozione, ero felice che finalmente qualcuno avesse avuto il coraggio di ascoltarmi... "Grazie, ma non è necessario"
«Non vuoi che la paghino?»
"Certo che voglio, ma non è necessario..." Il fatto era che non volevo che qualcuno si occupasse dei miei problemi al posto mio... Se dovevo vendicarmi, l'avrei fatto io stessa. "Ma grazie, davvero..."
«Non devi ringraziare me... Mio figlio viene a trovarci una volta l'anno... Ringrazia lui quando lo vedrai» Yoshi sorrise e mi diede una piccola pacca sulla spalla.
Sapeva che non sopportavo il contatto fisico con le persone, quindi apprezzai molto che non avesse cercato di forzarmi ad abbracciarlo o altro... Mi fidavo di quelle persone, ma non ero ancora pronta ad andare oltre un sorriso o le carezze di Jieun.
In tutto ciò ero molto contenta di quello che mi aveva detto il signor Hirai, sapevo che alla fine quest'isola – Oltre allo smisurato numero di gatti – nascondeva un non so' che di splendido. Ed ora ero ancora più convinta che Momo avesse una gran bella vita...
Non so' se la mia stava diventando un'ossessione o meno, fatto sta' che non potevo fare a meno di pensare a lei.
>< - - - >< - - - >< - - - ><
ANGOLETTO:
Hola! Dunque, non sono pienamente soddisfatta di questo capitolo, ma vabbè...
In ogni caso, nel prossimo capitolo torneranno due vostre conoscenze e questa volta, mi sono assicurata che abbiano dei ruoli più... Carini... (A differenza del povero Heechul che sarà sempre il bullo stronzo di turno... Poveretto hahaha)
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Fumo E Cenere - Aoshima
FanfictionQuesta è la storia dal punto di vista di Dahyun. Avviso tutti fin da subito che i primi capitoli saranno piuttosto cruenti, quindi per tutti coloro che non se la sentono, suggerisco di leggere la storia direttamente dal quarto capitolo. Comunque, qu...