Capitolo 15 - Parole

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Io, Sana e Momo eravamo appena arrivate in spiaggia e, dopo aver trovato un posto dove stenderci, piantammo l'ombrellone e sistemammo le sdraio.

Le due donne si spogliarono davanti ai miei occhi, sembrava che il mondo stesse andando a rilento ogni volta che si toglievano un indumento. La mia strana fantasia però, si fermò appena le due rimasero in costume da bagno. Momo sembrava una statua con quei sui addominali scolpiti e Sana, nonostante fosse una semplice insegnante, poteva fare benissimo la modella...

In confronto sembravo una mozzarella gommosa.

«Ahh!» Sana sospirò rumorosamente prima di stendersi sul suo lettino. «Adoro prendere il sole»

«Goditela ora, prima che iniziamo a lavorare tra una settimana» Commentò Momo mentre armeggiava cercando qualcosa nella borsa mare.

«Devi per forza fare la guastafeste?»

«É mio dovere amore» Concluse tirando fuori la crema solare dalla borsa. «Ora, se ti giri di spalle ti metto la crema, prima che diventi un'aragosta...»

Sana sbuffò controvoglia, poi si alzò, le diede un bacio a stampo e si girò di schiena. «Grazie»

Potevano mai due donne così belle essere anche così dannatamente dolci? Ok, dovevo calmarmi.

Momo muoveva quasi in maniera sensuale le sue mani su Sana e sebbene le stesse solo mettendo la crema solare, la scena mi stava letteralmente sciogliendo.

«Dahyun, vuoi che metta la crema anche a te?» Domandò poi Momo voltandosi verso la mia direzione.

Scossi la testa e sorrisi. Per quanto avrei voluto sentire le sue calde mani su di me, avevo molti motivi per declinare la richiesta, ed uno di questi era proprio che non volevo far vedere a nessuno il mio corpo.

Questa mattina mi ero messa il costume con la speranza di poter prendere il sole, ma quando mi guardai alo specchio, le molteplici cicatrici lungo il corpo abbatterono tutto il coraggio che mi ero ripromessa di avere e di certo non volevo che nessuno le vedesse, specialmente loro due.

«Sei venuta in spiaggia per non prendere il sole?» Chiese Sana. «Almeno dimmi che farai il bagno più tardi...»

Scossi la testa per farle capire che non avrei fatto nulla di tutto ciò.

«Perchè? Non ti vergognerai mica?» Domandò Momo prima di mettersi seduta difronte a me. «Abbiamo già visto le tue ciabattine con i conigli, cosa vuoi che ci sia di peggio?»

Scossi di nuovo la testa ed accennai ad una risata.

«Non mi dire che hai anche un tatuaggio con dei conigli! Nayeon potrebbe venerarti» Intervenne Sana voltandosi verso di me.

Scossi di nuovo la testa ed alzai la manica della mia maglia per farle vedere solo una cicatrice, poi indicai tutto il mio corpo con la speranza che avessero capito.

«Ah ma non devi preoccuparti per quello...» Momo si alzò in piedi e si avvicinò ancora di più a me. «Se mi guardi bene, sono piena anche io di queste...» Non ci avevo fatto caso prima, ma anche Momo sembrava esserne piena. «Visto?» Disse riprendendo il posto accanto a me. «Non devi vergognarti»

Sbuffai, ma annuii lo stesso e accolsi la sua richiesta, d'altronde non potevo scappare per sempre dal mio passato, in un modo o nell'altro si sarebbe ripresentato e prima o poi avrei dovuto affrontarlo.

Decisi quindi di alzarmi in piedi e cominciai a rimuovere lentamente i miei indumenti, finchè non rimasi in costume da bagno e mi risedetti cercando di coprire il più possibile le cicatrici più evidenti con le braccia.

Momo mi guardò la clavicola ed accarezzò lentamente il segno di un morso che ormai faceva parte della mia pelle e rabbrividii al suo tocco.

Mi vergognavo, mi vergognavo troppo per aver mostrato i miei segni e chiusi gli occhi cercando di non piangere, finchè Momo non iniziò a parlare: «Combattiamo tutti i giorni una guerra insensata, senza renderci conto che le battaglie da affrontare sono ben altre» Commentò spostando la sua mano sulla bruciatura della sigaretta che si trovava proprio sulla mia spalla. «Non posso neanche immaginare cosa tu abbia passato, ma non devi vergognarti di nulla perchè qualunque cosa ti abbiano fatto, ora tu sei qui e stai cercando di vivere una vita migliore...»

Non le disi nulla, mi avvicinai soltanto al suo corpo e l'abbracciai cadendo in un pianto quasi interminabile. Sentii poco dopo un'altra persona dietro di me ed il calore del corpo di Sana avvolgermi.

Aprii la bocca nel vano tentativo di ringraziarle, e per qualche strano motivo, sentii di nuovo le mie corde vocali vibrare. Erano arrugginite e la mia voce sembrava quasi che uscisse fuori come un fischio, ma ci riuscii... Diavolo se ci riuscii: «G-azie»

Al suono della mia voce, le braccia che mi avvolgevano iniziarono a stringermi ancora di più e tutto quello che mi ero tenuta dentro fino ad ora, uscì fuori come una cascata d'acqua incontrollabile.

Dopo un po', le allontanai piano da me e cercai di riprendere fiato. Sana prese il suo asciugamano e mi asciugò le lacrime, mentre Momo cercava di sistemarmi i capelli togliendomeli da davanti al viso.

«Sei molto bianca Dahyun» Commentò Momo per cambiare argomento.

Mi misi a ridere, dopo aver pianto così tanto, ne avevo davvero bisogno. «Lascia che ti metta la crema, poi andiamo a farci un bel bagno in mare, che ne dici?»

Annuii sorridente e mi misi di schiena per lasciarle fare il suo lavoro.

Sentii le sue calde mani sulla mia schiena e, anche se non mi piaceva essere toccata in questo modo, stranamente non mi dava fastidio, anzi... Trovavo il suo tocco quasi piacevole.

Dopo aver finito, Sana mi afferrò la mano e mi fece alzare in piedi. «Andiamo?»

«Ah-ssi» Risposi quasi senza fiato.

«Non devi sforzarti a parlare, hai fatto già abbastanza per oggi... Un passo alla volta ok?» Disse intrecciando la sua mano con la mia.

Annuii e corremmo verso la riva. Sembravamo due bambine dopo essere entrate in acqua e Momo sembrava stesse controllando le sue due bambine mentre ci guardava sorridendo.

Anche se conoscevo queste due donne da soli tre giorni, mi sentivo come se le conoscessi da sempre, tanto che erano riuscite persino a farmi parlare, nonostante fossi bloccata da tempo...

Sana, Momo... Cosa mi state facendo?








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ANGOLETTO:

Come sempre, ditemi se secondo voi la storia risulta troppo "frettolosa"

Fumo E Cenere - AoshimaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora