10. Essere al sicuro

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"Mi fai stare bene con il cuore ed io non chiedo nient'altro. Solo questo basta."
-Fonte: Tumblr



Mason

Lancio l'ennesimo sguardo alla porta d'ingresso del ristorante e, finalmente, vedo la mia migliore amica entrare. Dopo qualche ora che io e Maria siamo stati a casa sua, mi ha scritto un messaggio dicendomi che se avessi voluto avremmo potuto cenare tutti e tre insieme in questo posto. Ovviamente ho accettato, anche se il suo gesto di sbattermi la porta in faccia non mi è sceso più di tanto.

Maria mi sussurra di rimanere calmo e comprensivo, mentre la mia migliore amica si avvicina a noi, e io annuisco appena, sperando di riuscire a farlo.

"Ciao ragazzi!" la ora biondina ci guarda dolcemente entrambi, mentre prende posto nella sedia libera e posa la borsa per terra dopo essersi tolta il giubbotto. Io e Maria le rispondiamo allo stesso modo, poi io continuo a fissarla come se in questo modo potessi ottenere chissà quale dettaglio su ciò che mi nasconde.

Il cameriere si avvicina a chiederci se siamo pronti per ordinare, ma gli spieghiamo che Eléonore è appena arrivata e abbiamo bisogno di altro tempo per consultare il menù, così annuisce comprensivo e si allontana, lasciandoci modo di decidere cosa ordinare. Io però, ovviamente, decido subito di interrogare la mia amica.

"Allora, mi spieghi cosa sta succedendo?" alza lo sguardo verso di me appena le porgo questa domanda, smettendo di fingere di leggere il menù. Avanti, veniamo qua da una vita e lei prende sempre la stessa cosa!

La osservo mentre chiude il fascicolo nero che ha in mano, con lentezza, poi sospira appena. "Sto frequentando una persona da circa due mesi, tutto qua!"

Fa spallucce come a minimizzare il tutto e io arriccio la fronte scioccato da questo suo atteggiamento sfuggente. "Tutto qua?" le faccio il verso "Perché non me ne parli apertamente? Che senso ha nasconderlo?"

"Perché so come reagiresti e voglio essere sicura che sia una cosa abbastanza seria per poi parlartene." alza leggermente la voce quasi infastidita dalla pressione che probabilmente le sto mettendo addosso "Lo conosci e ti fidi di lui, quindi sono in ottime mani. A tempo debito ti dirò chi è, Mase."

Le lancio un'occhiata confusa sentendo le sue parole... Lo conosco e mi fido di lui. Quindi è mio amico? "Chi è? È qualcuno della squadra troppo grande per te? È sposato?"

Maria mi riprende immediatamente per i dubbi,
che avevo espresso anche a lei prima, e per la mia insistenza, ma non le do ascolto, continuo a scrutare attento la mia migliore amica. "Non dire sciocchezze, niente di tutto questo. Ti prego, basta. Io e lui te ne parleremo insieme, ma non ora."

Mi lancia un'occhiata che non ammette replica e so che si sta davvero innervosendo perciò alzo le mani in segno di resa. In fin dei conti, è adulta e può fare ciò che ritiene più giusto. Non voglio rischiare di litigarci solo perché non vuole parlarmene, sono sicura lo farà quando si sentirà pronta.

"Ok, allora ora ordiniamo? Sto morendo di fame!" entrambe mi guardano meravigliate per il mio aver accettato di cambiare discorso senza aggiungere altro e poi annuiscono trovandosi d'accordo con me.

*****

Maria

Mason parcheggia l'auto davanti a casa mia, spegne il motore e poi si passa le mani sul viso in maniera frustrata. È la prima volta, in tutta la serata, che ha lasciato crollare la maschera felice e tranquilla, ma avevo già capito che stava solo fingendo.

Credo non gli sia piaciuto per niente il fatto che la sua amica non gli abbia raccontato la verità su chi sta frequentando, anche se ha cercato di dimostrare il contrario per tutta la cena.

Sospiro debolmente davanti alla sua figura e poi allungo la mano verso il suo braccio, accarezzandolo appena. Mason punta immediatamente i suoi occhi nei miei e poi sbuffa come se non riuscisse più a tenersi dentro i suoi pensieri.

"Si è sempre fidata di me e io di lei. Davvero non capisco cosa pensa possa fare stavolta."

"Mason, è palese che sia un tuo amico, magari vuole essere certa di ciò che stanno costruendo prima di dirtelo e rischiare che poi si rovini il rapporto anche tra te e lui qualora tra loro non dovesse funzionare." provo a farlo ragionare con calma e vedo i suoi occhi farsi pensierosi come se questa opzione non gli fosse apparsa in mente prima di ora.

"Va bene... vorrei solo stesse bene. È davvero come una sorella per me, non vorrei si mettesse in qualche guaio!" Lo dice quasi come se stesse parlando di una ragazzina irresponsabile.

"Scusa, se è tuo amico e ti fidi, dovresti stare più tranquillo! O cosa stai pensando?"

Sbuffa nervosamente e alza gli occhi al cielo prima di iniziare nuovamente ad osservarmi "Non lo so, ho un paio di nomi in mente e domani li interrogherò all'allenamento." gli lancio un'occhiata di rimprovero, ma lui annuisce facendomi capire che ha già preso la sua decisione.

"Sei sicuro giochi con te?"

"Certo, ovvio! Ne sono sicurissimo, stai certa che scoprirò anche chi." mi lancia un'occhiata fiera di sé e io scuoto la testa. Sono sicura che Eléonore non sarà per nulla felice della sua intromissione, ma è così testardo che non cambierà idea. "Ora, però, voglio concentrarmi su di te. Oggi non ti ho dato la giusta attenzione e continuo a ripensare al bacio che ci siamo dati prima."

I suoi occhi brillano mentre parla e si avvicina pericolosamente a me, posando una mano sul mio sedile e una sul mio viso. Sento il suo respiro sulle mie labbra e milioni di scariche elettriche si fanno spazio su tutta la mia spina dorsale.

"Ti stai abituando troppo a baciarmi." lo derido scherzosamente, alternando lo sguardo dalle sue labbra ai suoi occhi. In realtà, anche io voglio che accada ancora e ancora e ancora.

"Ah sì? Per abituarmi dovrò farlo tante altre volte, sappilo." sorride maliziosamente e mi bacia il labbro inferiore, tirandolo poi appena con i denti, poi riprende a guardarmi "Sei disposta a farmi abituare?"

Sorrido senza riuscire a trattenermi, cercando di scacciare via le mie paure, cercando di non pensare a quante volte mi sono ripromessa di non abituarmi più a nessuna presenza, di non affezionarmi più. Come faccio a mantenere i miei propositi se lui mi guarda in questo modo? Quando lo ho davanti mi osserva come se davvero fosse disposto a perdersi dentro una vera relazione, una vera storia d'amore.

"Mason, mi sto fidando piano piano di te. Non rovinare le cose, promettimelo."

Il suo sguardo si rabbuia e annuisce mentre continua ad accarezzarmi il viso. "Odio già chi ti ha fatto temere che ogni persona potrebbe ferirti. Te lo prometto, Maria. Ti prometto che costruiremo le cose con calma e che non ti farò mai del male."

Gli occhi mi iniziano a pizzicare mentre ascolto le sue parole e, stavolta, sono io quella che prende l'iniziativa. Poso la mia bocca sulla sua e, d'istinto, afferro il tessuto della sua maglia e lo attiro più a me. Lo sento sorridere durante il bacio, poi lo intensifica maggiormente, mentre sposta la mano che aveva sul sedile sulla mia gamba e mi accarezza mandandomi completamente in tilt.

Allontana la sua bocca dalla mia e mi bacia la mandibola e poi il collo, sfiorando appena la mia pelle con le sue labbra. Deglutisco davanti al suo gesto, passando le mani tra i suoi capelli e spettinandoglieli appena, mentre lui alza lo sguardo per guardarmi negli occhi e poi posa la fronte sulla mia.

"Fermiamoci qua, ho promesso di andarci piano." sorride appena e mi accarezza i capelli delicatamente "Comunque puoi giurarci che sarai sempre al sicuro con me."

Il rumore della pioggia che batte sulla macchina ci accompagna, mentre io mi perdo nelle sue parole e nei suoi occhi tremendamente belli e sinceri. Muoio di paura, ma lui riesce a spegnere quel tormento, e io non ho idea se questo sia un bene o un male.

Nota: 16:05 ehi, come va? Ecco l'aggiornamento... che mi dite?

Secondo voi, chi è che frequenta Elèonore? Mason ha dei sospetti, chi sono? Inoltre, non pensate che lui e Maria siano dolcissimi alla fine di questo capitolo?

Aspetto pareri. Un bacio, Ele 🤍

Uno scherzo del destino|| Mason MountDove le storie prendono vita. Scoprilo ora