25. Vedo solo lei

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"L'amore è dolore. Chi non soffre, non ama."
-Vasilij Vasil'evič Rozanov

Sento suonare al campanello e, per un attimo, penso che sia Charles che si è dimenticato di prendere le chiavi quando è andato a comprare un po' di cibo spazzatura, ma quando apro la porta capisco di essermi completamente sbagliata.

Il mio sguardo si posa su Eléonore e le sorrido debolmente, nonostante so che la meraviglia sul mio volto sia palese. Lei ricambia con lo stesso sorriso, poi indica l'interno del mio appartamento con l'indice.

"Ciao Maria, possiamo parlare?" annuisco immediatamente e mi sposto dalla soglia della porta in modo tale che possa entrare.

"Ciao, certo, accomodati pure." lei accetta immediatamente il mio invito e io mi chiudo la porta alle spalle, prima di girarmi verso Eléonore che per un attimo si è persa a guardarsi intorno con aria curiosa.

"Hai proprio un appartamento carino." commenta sinceramente mentre incrocia il mio sguardo "Ma come avrai capito non sono qua per questo... ho deciso di venire sia per vedere come stessi, visto che il mio migliore amico è un cretino, sia perché voglio capire bene cosa sta succedendo, dato che lui si nasconde sempre e non mi parla apertamente."

Sospiro debolmente davanti alle sue parole e le chiedo di sedersi nel divano, per poi fare lo stesso anche io. Inizio a giocherellare con un elastico per i capelli che avevo lasciato sul piccolo tavolo davanti a noi, poi alzo lo sguardo su Eléonore che mi sta osservando in attesa di una mia risposta, di una mia reazione.

"Io non sto bene ed è anche inutile che provi a dirti il contrario, perché so che aspetto io abbia. Per quanto riguarda Mason, non so nemmeno che dirti. So solo che un minuto prima era il ragazzo migliore che avessi potuto desiderare, mentre un minuto dopo era cattivo e senza limiti in quello che diceva." e nonostante questo mi manca, mi manca da togliermi il fiato e mi prenderei a pugni da sola per questo "Probabilmente anche lui è troppo ferito dalla sua storia passata, ma non lo ammette. Io sono stata chiara con lui, gli ho parlato fin da subito delle mie paure, mentre lui alla prima occasione mi ha attaccata senza pensarci su."

Gli occhi castani di Eléonore diventano lucidi in un solo istante e capisco immediatamente che sapere che il suo migliore amico sta male, non le fa certamente bene. Conosco quel senso di impotenza quando le persone che ami soffrono e tu non puoi fare nulla per aiutarle.

"Mi dispiace per quello che stai passando e mi dispiace che questo sia causato da Mason. Io non lo capisco più, mi ha assillato per giorni dopo che vi siete incontrati la prima volta, voleva a tutti i costi rivederti, e quando hai accettato di uscire con lui, era come se fosse al settimo cielo, mentre ora rovina tutto così." dal suo tono di voce si percepisce immediatamente una punta di nervoso, mentre scuote la testa come se non ne capacitasse.

"Io lo amo..." lo confesso apertamente, sapendo che di lei posso fidarmi senza problemi "Lo amo da morire e questo rende tutto peggiore. Sentirgli dirmi delle parole così avvelenate, mi fa ancora più male proprio perché ciò che provo per lui è vero, forte e reale."

Lei abbassa lo sguardo per qualche secondo, come se stesse elaborando un pensiero giusto e non scontato, poi mi presta nuovamente la sua attenzione. "Non deve comportarsi così. Il fatto che abbia paura di essere ferito, non lo autorizza a ferire a sua volta."

No, assolutamente. Ma cosa possiamo farci? Dev'essere lui il primo a capire che ha bisogno di aiuto, che ha bisogno di esternare come davvero si sente e cosa gli ha causato essere tradito. Deve fare i conti con i suoi demoni, proprio come ho fatto io, perché altrimenti rischia di rimanere solo per sempre con le sue paure ad incatenarlo. Spetta a lui fare un passo per uscirne però, nessuno può obbligarlo a fare nulla.

Uno scherzo del destino|| Mason MountDove le storie prendono vita. Scoprilo ora