35. Pensare a lei

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"E ricordati che ti penso,
che non lo sai ma ti vivo ogni giorno,
che scrivo di te."
-Charles Bukowski

Mason

Distolgo l'attenzione dal televisore, smettendo di guardare Peaky Blinders, nel momento in cui Jasmine posa la sua mano sulla mia coscia coperta appena dai pantaloncini del Chelsea.

"Masi, che succede?" si allunga appena e senza fatica si mette a cavalcioni su di me, iniziando a baciarmi il collo "Se vuoi posso farti distrarre un po'."

Chiudo gli occhi d'istinto e poso le mani sui suoi fianchi, ma li riapro immediatamente quando sento Jasmine continuare a parlare "Oggi ho visto la tua ex e l'abbiamo sistemata per le feste." ride divertita e io le faccio allontanare le sue labbra dal mio collo, per poterla guardare negli occhi.

"Maria?" pronunciare il suo nome mi fa sentire un brivido su tutto il corpo "Cosa intendi con 'l'abbiamo sistemata per le feste?'" le chiedo improvvisando delle virgolette in aria e facendola spostare nuovamente sul divano.

Al momento non mi va che mi stia così vicino.

Corruga immediatamente la fronte con aria confusa e infastidita mentre fa spallucce come a minimizzare ciò che mi sta per raccontare. "Niente di che, le abbiamo fatto capire di non permettersi più di fare scenate come al bar."

"Tu e Julia?"

Annuisce e sorride fiera di ciò che hanno fatto, mentre io sento la rabbia impossessarsi di me. Non sono d'accordo con questa linea che ha deciso di adottare la mia ragazza.

"Le abbiamo fatto capire che sei mio e che lei deve stare alla larga."

Scuoto la testa nervosamente e mi alzo dal divano, mettendomi davanti a lei, che rimane seduta comodamente, e la inizio a osservare con disappunto. "Non so cosa tu ti sia messa in testa, ma non mi va che la mia ragazza vada a fare la bulletta con le mie ex."

Immediatamente mette su un'espressione da bambina capricciosa, girandosi e rigirandosi una ciocca di capelli intorno all'indice.

"La stai difendendo, scusa? Dopo tutto quello che ha fatto!" inizia a gesticolare nervosamente, mentre assottiglia lo sguardo "È una cretina e deve starti lontano. Cosa non è chiaro in questa storia? Non sono io la cattiva qua."

Nuovamente vengo attraversato da un forte senso di rabbia quando la sento parlare in questo modo di lei. Sì ha sbagliato a fare quella scenata, ma vendicarsi è sbagliato alla stessa maniera, è qualcosa che non mi piace e non posso accettarlo in silenzio. Non si agisce in questo modo, non siamo dei bambini immaturi che agiscono senza pensare alle conseguenze.

"Primo: me la posso cavare da solo. Secondo: sii matura e non comportarti come se dovessi incutere paura a qualcuno."

"Paura?" scatta in piedi e mi guarda in cagnesco, puntandomi un dito contro "Dovresti prendere le mie difese, visto che al bar mi ha umiliata. Invece ti incazzi con me perché ho cercato di farle capire che ti amo, ma ti senti?"

Respiro profondamente cercando di calmarmi, ma come fa a non capire che mi sto incazzando solamente per il modo in cui ha agito? Non sto prendendo le parti di nessuno, sto solo spiegando cosa non mi piace nel suo comportamento. "Non posso nemmeno dirti che secondo me hai sbagliato perché sennò rischio che tu pensi che sto prendendo le sue parti?"

"È quello che stai facendo." incrocia le braccia al petto "Quella ragazzina ha umiliato anche te e tu sei stato praticamente in silenzio, ma non per questo io ho criticato il tuo modo di agire, perché tu dovresti criticare il mio? Non sei perfetto nemmeno tu, Mason."

Peccato che io non sia rimasto in silenzio, peccato che sia andato a casa di Maria per chiederle di stare lontano da me. Sussulto leggermente quando la mia mente ripercorre il momento che sono stato a casa sua e la voglia immensa che avevo di portarla in camera e farla mia, senza pensare più alle bugie e a ciò che mi ha fatto.

"Basta, io me ne vado a casa." mi infilo nuovamente le scarpe, velocemente, poi faccio per afferrare il giubbotto, la mano di Jasmine mi tiene per il polso, impedendomi il movimento. Immediatamente mi giro verso di lei e la vedo mordersi appena il labbro superiore, mentre le sue dita si stringono intorno al mio maglione.

Ora il suo sguardo non è più nervoso o infastidito, ora è malizioso, come se volesse convincermi e sedurmi.

"Non andare, Masi." la sua mano sale su tutto il mio braccio, poi sul viso e mi accarezza le labbra "Scusami, non volevo essere inopportuna, è che mi fa impazzire pensare che qualcuno voglia allontanarti da me."

I suoi occhioni scuri si impigliano ai miei e io, senza nemmeno pensare, premo le mie labbra sulle sue. Lo faccio con rabbia e foga, mentre lei ricambia immediatamente con il mio stesso bisogno, ma non sa che in questo momento, nella mia mente, il suo viso è stato sostituito da quello di Maria.

Nella mia mente vedo i suoi occhioni chiari, vedo i suoi capelli castani, sento il suo profumo invadermi le narici. È brutto anche solo da dire, ma è come se Jasmine non esistesse.

La sento allacciare le gambe intorno al mio bacino e io la faccio indietreggiare fino a farle posare la schiena al muro. Le sue mani iniziano ad armeggiare con l'elastico dei miei pantaloncini, e cerca di toglierla, mentre io le alzo la maglia lunga che ha addosso e le bacio il collo.

"Masi, sei fantastico." cerco di non pensare al suono della sua voce e cerco di ricordare quello di Maria. Non so perché stia facendo questo, ma avrei dannatamente bisogno di lei e di lei soltanto.

Bacio Jasmine per farla stare zitta e, in pochi secondi, ci ritroviamo senza vestiti e mi perdo in lei immediatamente. La mia mente ritorna subito ai momenti in cui facevo tutto questo con lei e il mio cuore perde un battito quando mi rendo conto che ora non sento le stesse emozioni e questo mi fa stringere il petto.

Scuoto la testa e cerco di non fare il suo nome, anche se lo vorrei, mentre Jasmine, ignara dei miei pensieri e dei miei sentimenti, continua a sussurrare al mio orecchio con fatica e con il respiro corto.

Non c'è sentimento in tutto ciò. Non c'è amore da parte mia. Non sento il cuore leggero per merito della riccia. Non sento nulla di speciale, solo rabbia e nervoso per la situazione in cui mi trovo e per il modo in cui si è posta con Maria.

Però, a lei sembra non importare niente, si gode il momento, pensa solo al sesso e a nient'altro e io, visto che ho bisogno di sfogarmi, non mi faccio domande o problemi. Continuo a darle solamente ciò che vuole.

Continuiamo per un po' e, quando vedo il suo viso appagato, la faccio nuovamente posare a terra, mentre cerco di sistemarmi immediatamente. Per un momento vengo attraversato da una sensazione di imbarazzo e confusione, poi cerco di tornare in me.

Jasmine si avvicina alle mie spalle e mi bacia la schiena e io sussulto appena. "Bravo, Masi. Sei stato fantastico."

Mi costringo a girarmi verso di lei e a regalarle un sorriso falso, che ovviamente non percepisce come tale. "Ho bisogno un attimo del bagno." non le do nemmeno il tempo di rispondere che mi dileguo velocemente.

Ho bisogno di stare solo e riordinare le idee. Ho bisogno di capire cosa diavolo è appena successo e perché io abbia pensato a Maria. Sono fidanzato con un'altra e con lei è finita da mesi, non posso farmi condizionare la vita in questo modo, no?

Già... lo continuo a dire, eppure non sto facendo altro che pensare a lei e darle tutto questo potere. Non so proprio cosa fare per smettere di stare in questo modo e per riprendere possesso della mia vita come prima che la rivedessi in quel maledetto bar.


Nota: 23:35 ehi aggiornamento notturno.

In questo capitolo vediamo Mason prendere le difese di Maria, anche se lui nega, poi fare sesso con Jasmine mentre pensa a lei... cosa mi dite?

Detto ciò, aspetto i vostri commenti. Buonanotte, Ele 🤍

Uno scherzo del destino|| Mason MountDove le storie prendono vita. Scoprilo ora