"Non era al mio orecchio che hai sussurrato, ma al mio cuore. Non hai baciato le mie labbra, ma la mia anima."
-Judy GarlandChiudo la chiamata con Lando e sposto lo sguardo su Mason che ancora dorme. Visto che oggi ha gli allenamenti di pomeriggio ho deciso di farlo riposare ancora un po'.
Mio cugino mi ha telefonato per comunicarmi che, all'inizio della settimana prossima, lui e Charles verranno a trovarmi per due giorni, e si è meravigliato del perché fossi ancora a letto in un giorno di lezione. Ho provato a giustificarmi inventando che sto poco bene, non facendo riferimento a quello che è successo ieri notte tra me e Mason, e per fortuna sembra ci abbia creduto. Non ho nessuna intenzione di dire a mio cugino che ho fatto sesso, per di più con il suo amico, e non voglio che si compiaccia di essere riuscito nel suo piano malefico di farmi avvicinare a Mason.
Improvvisamente sento una mano accarezzarmi la schiena ancora nuda e, girandomi, i miei occhi si scontrano con quelli del centrocampista. Sorrido spontaneamente quando noto quanto sia bello appena sveglio, poi allungo la mano verso il suo viso e lo accarezzo appena.
"Buongiorno, Mase." mi sporgo verso di lui, che si è appena messo a sedere, per lasciargli un bacio sulle labbra.
"Buongiorno babe, stai bene?" capisco immediatamente che si sta riferendo a ciò che abbiamo fatto e, prontamente, annuisco. Mi sento davvero bene, mi sento felice e spensierata, sento il cuore libero da ogni preoccupazione.
"Sto bene! Tu stai meglio? Non mi è piaciuto vederti stare male, quando ieri sei arrivato qua." mi avvicino più a lui, tenendo il lenzuolo con la mano destra per coprirmi il seno "Mi piace quando sorridi, sei bello quando lo fai."
Il suo sguardo passa velocemente dal malinconico per la mia domanda al felice per il mio complimento, poi sorride maliziosamente e con l'espressione di chi la sa lunga. "Pensavo ti piacessi tanto anche ieri sera anche se non sorridevo, ma forse mi sbaglio."
Si avvicina più a me e sfiora con l'indice la pelle del mio collo e poi delle mie spalle, lo fa delicatamente, mentre mi guarda intensamente negli occhi e immediatamente vado in panne. Poi lo sento ridacchiare, conscio dell'effetto che mi fa, e posa le sue labbra all'angolo della mia bocca, lasciandomi un bacio casto che mi fa tremare l'anima.
"Mason Mount, penso tu abbia già abbastanza autostima senza che io vanti le tue prestazioni." cerco di riprendere pieno possesso di me, allontanandomi appena per agganciare lo sguardo con il suo. I suoi occhi continuano a brillare maliziosamente e a scrutarmi come se davanti a sé non potrebbe avere una donna più bella di me.
"Allora ammetti che sono da vantare, non che io non l'avessi capito..." scrolla le spalle con finta modestia ma, vedendo l'occhiata fulminea che gli ho appena riservato, scoppia a ridere e si mette a coricare, tirando anche me sopra di sé "È stato magico, Maria. Ho sentito milioni di emozioni fare la guerra dentro di me, non mi ero mai sentito così."
Non riesco a spiccicare parola mentre mi parla con assoluta sincerità e accarezza la mia pelle nuda sotto il lenzuolo. Sono completamente rapita da lui, dal suo modo di fare, dal modo in cui mi fa sentire, dalle sensazioni che mi regala. L'unica cosa che riesco a fare, come per ringraziarlo di tutto, è eliminare la distanza tra le nostre labbra e baciarlo con passione e sentimento.
Lui sussulta appena, come se non se lo aspettasse, ma poi ricambia immediatamente come se ne valesse della propria vita. "Maria, sei troppo vicina e non hai idea dell'effetto che mi fai..." allontana la sua bocca dalla mia, per sussurrare queste parole al mio orecchio, poi sfiora il mio lobo con le sue labbra; questo piccolo gesto mi fa crollare miseramente e so che non potrò certamente resistergli, io non voglio assolutamente resistergli.
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Uno scherzo del destino|| Mason Mount
FanfictionMaria Martini, cugina del famoso pilota Lando Norris, è una ragazza dolce e con un sogno nel cassetto, quello di diventare un medico, infatti frequenta il primo anno di medicina. Vorrebbe prendere la specializzazione come medico sportivo, perché ama...