20. Casa di Charles

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"Perché c'è sempre questa crudeltà perversa nel genere umano, che ci fanno male coloro che amiamo di più?"
-Jacqueline Carey


Mason

Eléonore torna da noi dopo quasi un'ora e io scatto immediatamente in piedi appena mi è davanti. Mi lancia uno sguardo torvo, mentre io aspetto solamente che mi dia notizie su Maria.

"Sei veramente un cretino. Non so cosa sia successo, ma non smetteva di piangere." me lo comunica con nervoso, facendomi capire quanto debba essere stato brutto starle vicino e vederla in quelle condizioni "Mi hai assillato per giorni perché volevi conquistarla, perché volevi avvicinarti a lei, e poi le permetti di allontanarsi da te in una valle di lacrime?"

Abbasso lo sguardo davanti alle sue parole, incassando la sua rabbia, poi rinizio ad osservarla e mi rendo conto che sta aspettando che dica qualcosa. Ma cosa dovrei dire? Io e Maria abbiamo discusso e io ho esagerato, tutto qua. Non ho nulla da narrare, nulla con cui difendermi. Adesso, a mente fredda, so di aver esagerato. Ho esagerato con la mia scenata e ho esagerato con le parole.

Vederla accanto a un altro, mi ha fatto pensare a quanto sia stato facilmente sostituito già una volta, cosa accadrebbe se lei pensasse che non sono abbastanza? Lo so che lei non è come Claire, ma so che ho fatto tanto per farla fidare di me e vivo con il costante terrore che si stufi e capisca che non è di me che ha bisogno.

"Mi dispiace... abbiamo discusso."

Lei inarca un sopracciglio e mi osserva come se questo le fosse già chiaro e aspettasse di sapere il resto. "Davvero? Pensavo che lei avesse iniziato a piangere a caso e fosse scappata perché le stava andando a fuoco casa."

Alzo gli occhi al cielo davanti al suo sarcasmo, trovandolo irritante visto che sono già parecchio nervoso per tutto quello che è successo stanotte. Non ho bisogno che lei mi faccia una paternale, ho solo bisogno che mi dica di Maria, in modo tale che possa recuperare con lei, risolvere le cose.

"Che ti ha detto?"

"Non mi ha detto nulla. Non ha parlato per tutto il viaggio se non per dirmi la via di casa." risponde ovvia "Che cosa è successo, Mase? So bene che non le avresti fatto del male volutamente."

Sbuffo rumorosamente e mi passo una mano tra i capelli, spostando lo sguardo sul resto dei presenti. I miei amici e le loro fidanzate mi osservano in silenzio, come se si sentissero leggermente a disagio nel vivere questa scena.

Beh, anche io non vorrei parlarne così, a voce alta. Detesto ammettere che il tradimento di Claire mi abbia cambiato, detesto ammettere che la parte sicura di Mason Mount ora vacilla quando si innamora. Non voglio far preoccupare nessuno, ho sempre mostrato di essere quello forte che si riprende subito dalle batoste. Solo che non avevo messo in conto che stavolta le conseguenze di essere stato tradito me le porto dietro senza nemmeno rendermi conto.

"Non mi va di parlarne. È tardi e ho bisogno di dormire." taglio corto e, dopo aver salutato velocemente tutti, esco dal locale per dirigermi alla mia macchina. Eléonore non prova a fermarmi o a seguirmi, e la ringrazio mentalmente per questo. So che ha capito che continuare a pressarmi, ora, servirà a ben poco.

Ho solo bisogno di restare da solo e capire cosa fare. Ho bisogno di calmarmi e di rimettere ordine nella mia testa. Ho bisogno di un modo per far capire a Maria che ho sbagliato, ma che la amo troppo per lasciarla andare così.

*****

Maria

Incrocio le gambe sul letto della stanza degli ospiti di casa di Charles e poi alzo lo sguardo sulla porta proprio quando lui fa il suo ingresso. Mi sorride debolmente e poi fa qualche passo verso di me, per accomodarsi accanto.

Uno scherzo del destino|| Mason MountDove le storie prendono vita. Scoprilo ora