Uno scherzo del destino|| Mason Mount

18. Richiesta. Parte 2

"Fidarsi di qualcuno è come tenere dell'acqua nelle mani chiuse a coppa: è facile perderla irrimediabilmente."
-Ken Follett

Mason

Mi acciglio immediatamente quando vedo il nome della mia ex sullo schermo del cellulare di Maria, incredulo del fatto che le abbia scritto e che sappia il suo nome.

"Che diavolo vuole?" mi rendo subito conto di quanto il mio tono di voce sia duro, così accarezzo la gamba di Maria per farle capire che con lei non ho nulla. "Scusami, non volevo essere acido con te."

Lei scuote la testa come per farmi tranquillizzare "Ho capito, non devi giustificarti." mi sorride appena e poi apre il messaggio. Man mano che i suoi occhi leggono, vedo l'espressione del suo viso farsi più tesa e poi la sua pelle diventare ancora più bianca del solito.

"Mari, che succede?" sentendo la mia voce, sembra trasalire e tornare sul pianeta Terra. Per qualche secondo mi guarda in modo stranito, poi si alza dalle mie gambe e, rimanendo in piedi, mi fissa intensamente e con aria un po' persa. "Mi stai facendo venire l'ansia. Perché ti sei spostata?"

"Mi ha scritto che lei ti ha tradito solo dopo che tu le hai fatto le corna mentre stavi fuori con la tua nazionale." le trema la voce mentre mi comunica il contenuto del messaggio "Dimmi che non è vero, ti prego. Non potrei sopportare di stare con uno che tradisce qualcuno."

Scioccato la guardo, poi mi alzo anche io in piedi e mi posiziono davanti a lei, che indietreggia di qualche passo facendomi così capire di tenere le mani a posto. "Maria, ti sembra la realtà? Ovvio che non è vero. Non farei mai una cosa del genere."

Vedo i suoi occhi luccicare e mi basta questo per capire che la sua mente sta rivivendo ciò che le ha fatto il suo ex "Io ci sono già passata, Mason. Sono stata tradita già una volta, non voglio che risucceda ora con te... non potrei sopportarlo."

"Babe, guardami, sono qua, mi conosci ormai. Mi sono aperto con te in questi giorni, mi sono mostrato per quello che realmente sono. Come puoi pensare che sia vero ciò che dice? Vuole solo farci discutere." tento di convincerla usando un tono dolce "E poi non ti farei mai del male, l'ho giurato."

"Mi fidavo anche di lui, e poi ho scoperto che si faceva la mia migliore amica... io mi fido sempre e poi..." un singhiozzo le fa mancare il respiro e io sento il desiderio impellente di prendere a pugni in faccia il suo ex e di dirne quattro alla sua ex amica per averle fatto una cosa del genere. Come si può fare una cosa così meschina a una persona che tiene a te?

"Maria, ascoltami bene. Io non sono come quel coglione o come quella stronza della tua ex amica, ok?" mi avvicino piano piano a lei e poso la mia mano sul suo fianco "Io sono Mason, quello che ha fatto il buffone per entrare nelle tue grazie e che muore di felicità ogni volta che lo fai entrare un po' di più nella tua vita, come pensi che possa anche solo pensare di rovinare tutto questo? Sarei un deficiente, un gran deficiente. Io voglio te e voglio dimostrarti che di me puoi fidarti, giorno dopo giorno."

Vedo il suo pianto cessare piano piano, e il fatto che sia dovuto alle mia parole mi scalda dentro, poi poso le mani sul suo viso e le lascio un delicato bacio sulla fronte.

"Mi dispiace, Mason. Ho reagito in modo esagerato, ma davvero sono terrorizzata all'idea di stare ancora male... e poi con te credo sarebbe una delusione ancora più grande. Ti ho aperto il mio cuore quando pensavo che non l'avrei mai più fatto con nessuno, provo con te sentimenti immensi. Se succede una cosa del genere, non mi riprenderei più." è terribilmente seria mentre con i suoi occhioni lucidi per colpa delle lacrime mi scruta attentamente e con aria pentita per aver creduto alle parole di Claire.

Io sorrido completamente intenerito e rapito, mentre le rubo un piccolo e casto bacio. Forse non ha davvero la più pallida idea di cosa mi regala ogni qualvolta che mi è anche solo accanto. "Credo di essere innamorato di te, Maria."