Capitolo XXVI

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La notizia si sparse rapidamente, con i genitori di Draco che, insieme ad amici stretti dei ragazzi, organizzarono una festa. Molly lì abbracciò felicissima.
I due, dato che a Ginny avevano anticipato una partita il giorno prima, passarono una domenica insieme, tra coccole e baci.
Lui le mise la mano sulla schiena. Dopo averla baciata sulle guance e appassionatamente sulle labbra, mise la testa sulla spalla della ragazza. Lei gli accarezzò i capelli, poi spostò l'attenzione guardando la porta, per paura che qualcuno potesse entrare in qualsiasi momento. Rimase vigile, ma era molto rilassata.
Draco iniziò a chiudere gli occhi.
Rimasero così, lei che lo guardava innamorata e lui che dormiva profondamente.
Anche se non lo dimostrava perché l'espressione sul viso era sempre la stessa, Draco stava facendo bei sogni, in cui vi era anche il suo amore.
Quando si svegliò, lei gli prese la mano e gliela baciò, lui allora si mise affianco a lei le fece mettere la testa sul suo petto.
Ginny sentì il battito del ragazzo.
Lei sorrise e lui la cullò. Poi Ginny cadde nel mondo dei sogni. Draco le accarezzava dolcemente la schiena. Verso le 6:30 arrivarono Molly e Arthur. Ripresero Ginny ed invitarono Draco a dormire da loro. I signori Malfoy accettarono.
Draco preparò tutto per dormire dalla ragazza. A cena, Arthur venne a sapere del loro fidanzamento. Rimase colpito.
Non odiava il giovane, ma la sua bambina, la sua unica principessa dopo 6 belve fidanzata gli faceva molto strano.
Parlò tranquillamente con il ragazzo a cena, ma aveva una sensazione mai avuta prima. Dopo mangiato, portò i due in giardino.
Molly, che gli aveva letto il pensiero, sorrise, fiera che il marito l'avesse presa bene.
-Signor Weasley, lei è arrabbiato con me? Non ho fatto nulla!- esclamò Draco spaventato.
-No Draco, non sono arrabbiato con te. Perché poi? Voglio solo conoscerti meglio- rispose Arthur calmo.
-Non so. Quando mio padre mi doveva parlare era sempre arrabbiato con me- precisò il giovane.
-Io non ne ho motivo ragazzo mio. Sei un santo da quando è finita la guerra. Tu sei la prova che a volte da ciò che resta della generazione precedente si può scaturire linfa nuova se si presenta l'occasione. Sei riuscito a cambiare i tuoi genitori. Sii fiero di questo- disse Arthur.
-Grazie signor Weasley. Lei è un angelo- gli rispose il giovane piangendo di gioia.
Si fecero le 9 e, data la stanchezza, Ginny propose di rientrare. Il signor Weasley fece una tisana ai due.
Li accompagnò in camera da letto. Rimase a guardarli per un pò, mentre lui accarezzava la sua bambina. Ad Arthur venne un pensiero spaventoso, poi però ribatté gli occhi e tornò alla realtà.
-Non pensarci caro- disse la signora Weasley arrivando da dietro e facendo prendere quasi un infarto a suo marito.
-Hai ragione- rispose lui.
-Ma tu vuoi bene a Draco giusto?- chiese lei.
-Non lo odio e gli voglio bene. È diventato un bravo ragazzo- rispose lui guardando il biondo e sorridendo.
Dopo questo discorso si diressero in camera da letto.
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