CAPITOLO 16

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Pian piano inizio ad aprire gli occhi anche se controvoglia, mi strofino le mani su di essi sbadigliando.

La prima cosa che vedo è un armadio che decisamente non è il mio.

Con le braccia mi aiuto per alzarmi di poco per poi poggiarmi con i gomiti sulla superficie del letto.

Mi guardo intorno e vedo Jake girato di spalle.

-Che stai facendo?- chiedo con la voce assonnata.
-Buongiorno anche a te- si gira di poco con il busto.
-Che ore sono?- faccio un'altro sbadiglio.
-Quasi mezzogiorno-
-Oh merda!- mi lascio andare all'indietro.
-Che c'è?-
-Perché non mi hai svegliata?!- mi alzo.

Mi sembra di rivivere la scena di qualche giorno fa.

-Ciò provato, ma non ti svegli neanche con le cannonate- si giustifica per poi squadrarmi dalla testa ai piedi.
-Che c'è?-
-Ah niente- fa un sorrisetto per poi rigirarsi.

Mi guardo e noto di avere addosso solo una maglia che mi arriva poco più sotto al sedere.

-O mio dio!- afferro al volo una coperta avvolgendomela intorno.
-Niente che non ho già visto-
-Jake!- ...gli do uno schiaffo dietro il collo... -Cos'è successo ieri sera, sai dopo il Medusa non ricordo più nulla- continuo.
-Nulla?- si gira verso di me.
-No, c'è qualcosa che dovrei sapere?-
-...no- ritorna con lo sguardo sul libro.
-Ok, qualsiasi cosa ho detto o fatto dimenticatelo ero ubriaca- annuisce -Allora, vuoi dirmi cosa stai facendo?- mi poggio con i gomiti sulla scrivania.

Non so perché ma dopo quella frase il suo umore è cambiato radicalmente.

-Il compito di chimica, lunedì dobbiamo presentarlo-
-Sto sognando o cosa?- mi strofino gli occhi incredula.
-Non mi va di prenderci un brutto voto, tutto qui. È così difficile da credere?- si alza in piedi urtato.
-Va bene, non prendertela a male però- incrocio le braccia poggiandomi alla scrivania.
-Non me la prendo a male è che...- si blocca.
-Cosa?-
-Nulla lascia stare- esce dalla camera.

Lo seguo fino in cucina.

-Non dire sempre "nulla lascia stare"-
-Cosa dovrei dire?- afferra una boccetta d'acqua.
-Quello che ti passa per la testa per farti innervosire così tanto forse?!-
-Che ti dovrei dire che ho i nervi a mille per quello che è successo ieri con Ethan?!- quasi mi urla contro.
-Ed è colpa mia?!-
-Chi l'ha mai detto?!-
-Sembrava che c'è l'avessi con me!- controbatto.
-Mio dio Allie!- si passa le mani sulla faccia.

Mi siedo sullo sgabello.

-Comunque dobbiamo dirlo a Matt- continuo.
-L'ho già avvisati, vengono oggi pomeriggio-
-Ok, gli dico di portarmi qualcosa per vestirmi- mi alzo per andare a prendere il telefono.
-Fermati, ti do io qualcosa- mi raggiunge lanciando il mio telefono sul divano.
-Ehi il mio telefono!-
-Vuoi dei pantaloni oppure no?!-
-Si-
-Allora vieni-

Lo seguo di nuovo in camera, lo vedo prendere una tuta dall'armadio per poi passarmela.

-Grazie- allungo la mano per prenderla ma prima che io possa farlo lui la alza in alto.
-Questa la rivoglio indietro però-
-Vedremo...ora esci che mi devo cambiare- faccio un salto e l'afferro.

Mi lancia un occhiataccia dopo essere stato sbattuto fuori dalla sua camera dalla sottoscritta.

Nel pomeriggio
-C'è fammi capire, voi vi infilate questo coso lì dentro?!- la sua faccia è un misto tra il disgusto e l'essere stupefatto.
-Si! Ora vuoi darmelo per favore?!- tendo la mano.
-Ma non vi fa male- analizza l'oggetto attentamente -C'è è di plastica!-
-O mio dio, guarda se ora ti devo spiegare anche come si inserisce un tampax!-

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