POV ETHAN
Mai avrei pensato che tutto ciò sarebbe potuto succedere anche solo una volta, figuriamoci due. I suoi capelli odorano di mela e adesso sono sparsi ovunque sul mio petto, la sua pelle è così morbida e delicata che non riesco a fare a meno di toccarla.Due settimane fa quando le ho detto che questo non sarebbe dovuto succedere di nuovo, l'ho fatto solamente perché sapevo già che non sarei riuscito a non provare niente se fosse successo un'altra volta. Ma quando ho saputo che fra lei e Jake le cose erano finite in me si è accesa una speranza.
Sto bene quando sto con lei, del tipo che riesco ad essere finalmente me stesso dopo aver passato una giornata intera a fingere, mi piace guardarla e perdermi in quegli occhi che sembrano due piccoli barattolini di cioccolata, mi fa impazzire quando arriccia il naso mentre ride e il fatto che a volte finisce per piangere per quanto stia ridendo, ammiro il suo carattere forte e determinato e a volte anche un po' testardo, ma in realtà credo solamente che mi piaccia lei insieme a ogni sua sfaccettatura.La prima volta che ci siamo scontrati fuori la sua scuola era perché stavo svolgendo un ordine di Kevin e mentirei se dicessi che non mi ha colpito, perché l'ha fatto e anche molto. Ho cercato sempre di tenermi alla larga da lei, ad eccezione delle volte in cui Kevin mi obbligava di fare il contrario, sinceramente ho sempre voluto dirgli la verità solamente che non sapevo bene come farlo.
Ora siamo qui sul divano nel mio appartamento,
lei è sdraiata sopra di me, la sua testa sul mio petto e le gambe intrecciate alle mie. Non voglio svegliarla, è adorabile mentre dorme e mi da una sensazione di pace a vederla, ma i suoi capelli mi stanno facendo il solletico e anche un po' di caldo sinceramente. Delicatamente gli passo una mano dalla fronte fino ad andare al suo orecchio trascinando con me i capelli che le oscuravano il viso, chino leggermente la testa in giù fino a che le mie labbra sfiorano i suoi lunghi capelli castani. La sento mugugnare qualcosa di incomprensibile che mi fa sogghignare, poi muove di poco la testa mettendosi comoda su di me, le sto lasciando delle dolci carezze lungo il braccio -Hai dei pettorali davvero comodi- e dopo poco sento la sua voce assonnata parlarmi.
-Contento che tu abbia dormito bene-
-Benissimo- la sua mano si sposta sull'incavo del mio collo.
-Con chi stavi litigando prima?- alza lo sguardo su di me confusa -Mentre dormivi hai detto qualcosa di incomprensibile e a dirla tutta sembravi molto arrabbiata- quando il suo viso è davanti al mio le lascio una carezza sulla guancia.
-Ah beh, ho discusso decisamente con troppe persone in quest'ultimo periodo per sceglierne una adesso-
-Capito, allora rimarrà un mistero-
-Come va il fianco?- mi domanda dopo poggiandoci una mano sopra per sentire se è gonfio.
-Meglio, quelle pastiglie hanno aiutato- non solo quelle.
-Più tardi vado a comprarne altre che quelle sono finite- torna con la mano sul mio viso passando il polpastrello sul taglio coperto sul mio sopracciglio.
-Resti?-
-Se ti va si, perché no?- alle sue parole impacciate mi spunta un sorriso sulle labbra.
-Resta- dico fermamente.
-Perfetto, hai fame? Perché io ne ho molta- si fa leva con le braccia e si tira su da me, nel farlo il vestitino gli scende di poco ma abbastanza da farmi vedere un seno -Ops- serra le labbra per non ridere mentre procede a coprirsi.
-Non che non mi piaccia come ti sta, ma vuoi qualcosa di più comodo di questo vestito striminzito?- le poso una mano sulla coscia e al mio tocco la sento trasalire, poi annuisce -Va in camera e prenditi qualcosa, io nel mentre preparo la colazione- resto a vederla mentre se ne va e poi mi alzo anch'io, il fianco mi fa ancora male ma il dolore è sopportabile. Mi rendo conto di avere ancora i jeans addosso ma li cambierò dopo, raggiungo la cucina e prendo uova, latte, farina e zucchero, mi chino per prendere una padella e dopo aver mischiato tutti gli ingredienti procedo a creare dei pancake. Mi armo mi paletta in attesa che siano pronti per essere girati dall' altro lato -Hai lo spremi arance?- la sua voce suona alle mie spalle.
-È nel mobile in alto a destra- lo prende, poi raggiunge il cassetto dei coltelli e ne estrae uno, afferra dal cesto della frutta quattro arance e dopo averle divise a metà inizia a spremerle. Fa tutto come se fosse a suo totale agio mentre indossa una delle mie maglie preferite e che dopo oggi lo diventerà ancor di più, sa che la sto guardando perché la vedo sorridere -Così si bruceranno- mi indica i pancake che ormai sono belli che pronti.
-Me ne ero dimenticato- è la verità, stavo pensando solamente a lei...sembro ridicolo.
-Ho visto, sai invece io cosa non mi sono dimenticata?-
-Cosa?-
-Che mi sono rimaste ancora due domande e che voglio usarle davvero bene questa volta- spreme l'ultima arancia per poi buttare le bucce nel secchio sotto il lavandino.
-Avanti allora, sentiamo cos'hai da chiedere...ma ehi ti ricordo che c'è ne ho due anche io- metto i pancake nei piatti e li porto a tavola, lei mi segue con due bicchieri pieni di spremuta.
-Ti smentisco invece, perché te ne è rimasta solamente una-
-Non è vero-
-Non dico le bugie, ti ricordo che ieri te ne sei bruciate due insieme, non sei riuscito ad aspettare e ora ne paghi le conseguenze...mi spiace- ha un sorriso beffardo stampato in faccia, ma accetto perché so esattamente che ha ragione, stavo solamente provando a fregarla.
-Ciò provato- mi siedo sulla sedia difronte a lei e appena metto in bocca un pezzo della mia colazione mi porge la domanda.
-Hai mai amato qualcuno così tanto da riuscire a malapena a respirare?- alzo lo sguardo su di lei senza sapere cosa dirgli, è buffo pensare che una persona in ventiquattro anni di vita non abbia mai amato nessuno così tanto da provare una sensazione così bella.
-Mi crederesti se ti dicessi di no?- lei dissente -Beh però è la verità...ho sempre avuto delle frequentazioni più o meno importanti, ma mai in nessuna di queste ho provato qualcosa di così forte. In questi ultimi quattro anni non ho mai avuto il tempo per una relazione, dovevo stare sempre dietro a Kevin il quale mi toglieva gran parte del tempo e delle energie, anche se però non mi toglievo il divertimento visto che li fuori è pieno di ragazze che appena glielo chiedi sono pronte a fiondarsi sulle tue labbra. Ho sempre avuto un rapporto complicato con l'amore non avendo mai avuto un esempio da cui fare riferimento, i miei non si sono mai amati davvero e per di più non sono cresciuto in una famiglia molto amorevole, da anni frequento amici che oltre al concetto "scopare" non ne sanno più niente e che probabilmente non sarebbero in grado neanche di amare se stessi. Non nego che però mi piacerebbe provare quella sensazione, credo di star solo aspettando la persona giusta e che magari anche un po' dei miei problemi se ne vadano insieme al passato per lasciare spazio ad un futuro migliore con lei-
-Se una persona ti ama davvero, allora automaticamente ti amerà con tutti i tuoi pregi e difetti...ti aiuterà e ti cucirà tutte le ferite aperte del passato, perché è questo quello che fa l'amore, unisce semplicemente due anime destinate a stare insieme e che hanno entrambe bisogno l'una dell'altra- si porta il bicchiere alla bocca e ne beve un sorso.
-Sai sempre quando usare le parole giuste, come diavolo fai?-
-È il mio talento naturale, avanti ora tocca a te- sposta di poco la sedia così da poggiarci i piedi sopra per poi portarsi le gambe al petto.
-Voglio tenerla per il finale, continua tu-
-D'accordo, la mia ultima domanda per te è...come ti senti quando siamo insieme?- mi fa sorridere, è palese che anche lei vuole delle risposte a quello che sta succedendo fra di noi -Spero che quel sorriso porti qualcosa di buono- dice dopo poco quando ancora non mi sente parlare.
-Vuoi sapere davvero come mi sento?- lei annuisce ma senza guardarmi -Mi sento completo Allison- alla mia confessione i suoi occhi si spostano su di me -Ogni volta che sono con te, ogni volta che mi sorridi impacciata, ogni volta che ci baciamo e ogni volta che ti tocco o che ti guardo mi sento il ragazzo più felice del mondo...mio dio, mi sento uno stupido in questo momento- mi lascio andare sullo schienale in preda ai ripensamenti di quello che ho appena detto.
-Ti prego continua- ed eccolo lì, di nuovo quello stramaledetto sorriso...mi rapisce, mi fa sognare e mi fa venire sempre più voglia di baciarglielo.
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Im-possible
Ficção AdolescenteUn'ex ballerina di latino americano, nonostante la sua giovane età è stata vincitrice di numerosi premi. Ma molte volte nulla va come dovrebbe andare, infatti Allison decide di lasciare tutto perché la sua vita viene scombussolata da un tragico avve...