Passion | HYUNJIN

Incontri

Finché il mio sguardo venne interrotto da un ragazzo a petto nudo...

« okay sono nel posto sbagliato» indietreggiai alla vista di un ragazzo dai capelli corvini lunghi.

«hey dove credi di andare» parlò questo.

«in bagno ma poi ti ho visto e ho cambiato idea» risposi con gli occhi chiusi.

«cosa tieni gli occhi chiusi?» Domandò, riuscivo a sentire il suo profumo farsi sempre più vicino.

«ehy ehy prima vestiti poi parlami» lo bloccai allontanandolo con le braccia indietreggiando, lo sentì sbuffare.

«puoi aprirli» alzò gli occhi al cielo, apri gli occhi e lo osservai.

«puoi uscire dal bagno» chiesi accensando un passo avanti.

«e perché?» domandò alzando un sopracciglio.

«è il bagno delle ragazze» risposi indicandogli il cartello con il simbolo femminile, sbuffò uscendo dal bagno.

«chi sei?» Domandò squadrandomi.

«perché dovrei dirtelo?» Domandai inarcando leggermente la testa a destra.

«così» fece spallucce

«tanto alla fine prima o poi lo avrei scoperto» rispose, mi irritai parecchio.

«vabbè io sono Hyunjin, tra l'altro il tuo volto mi è nuovo, sei nuova qui?» si presentò

"Si sono nuova qui" risposi, entrai nel bagno ignorandolo completamente, lo sentì andare e sorrisi.

Strano come tipo, anche se in effetti è un bel ragazzo esteticamente.

«c'è ne hai messo di tempo» parlò sorseggiando l'ultimo goccia di succo di frutta.

«avrà le sue cose» ipotizzò Minho guatandosi la mela.

«no è colpa di un ragazzo, credo si chiamasse Hyunjin» risposi sedendomi accanto al castano.

«ah lui, praticamente tutte le ragazze gli stanno dietro, ah giusto stai attenta a quel tipo» parlò il biondino puntandomi la forchetta.

«perché?» Mi uscì spontaneo

«in poche parole è un playboy» mi rispose, se non sbaglio si chiamava Changbin.

«si praticamente un tira e molla» diede corda al corvino, mi diede un ceffone mentale e tornai con la testa apposto.

*dopo la scuola*

Finita la scuola, salutai Han e i suoi amici e inizia a incamminarmi verso la fermata, nel mentre camminavo vidi Hyunjin in un vicolo con 2 ragazzi dall'aria minacciosa. Mi avvicinai a vedere e vidi un ragazzo colpire Hyunjin, mi presi uno spavento e mi avvicinai.

«questo per averti fatto mia sorella e di averla tradita» parlò un ragazzo dai capelli scuri, lo vidi dare un altro colpo al corvino che era a terra.

«chi cazzo ci fai qui?» Mi notò, si alzò e si pulì il sangue sul naso.

«stavo andando verso la fermata del bus e ti ho visto e non ho potuto non avvicinarmi» mi avvicinai.

«vattene» rispose freddo, cosa che mi fece sussultare.

«voglio aiutarti» accennai un altro passo verso di lui.

«ehy tu, che ci fa una mocciosa come te qui?» si avvicinò l'altro ragazzo, mi girai verso il corvino che mi guardò.

«scappa» insiste, non so se era una mia sensazione ma nel suo tono credo ci fosse preoccupazione.

L'altro ragazzo mi afferrò i polsi e mi portò a se, cercavo di rompere la presa con scarsi risultati. Ero spaventata, vedere quel ragazzo che fino poco fa picchiava Hyunjin e ora a pochi centimetri da me, mi fece spaventare.

Vidi Hyunjin dargli un colpo, il ragazzo cadde a terra.

«tutto bene?» sbaglio o sembrava preoccupato?

«si, piuttosto tu» risposi, frugai tra le mie tasche alla ricerca di fazzoletti che presto trovai.

«si sto bene non è niente» ripose, lo vidi intento a togliere sangue dal naso, mi avvicinai a lui.

«stai fermo» lo bloccai alzando lo sguardo alla ricerca di contato visivo con lui, lo abbassai concentrandomi al suo naso che iniziai a tamponare.

«non mi hai ancora detto il tuo nome»

«Miyon» risposi senza togliere lo sguardo verso il sangue che continuava a gocciolare, lo tamponai ancora per qualche minuto fino a che smise di scendere.

«hai un taglietto sulla mano» afferrai la sua mano, lo sentì sbuffare ma non ci diedi molta attenzione, presi un cerotto dallo zaino e glielo misi.

«ecco fatto» tolsi la mia mano, allungandomi leggermente da lui.

«era ora» sbuffò.

«neanche un grazie?» mi accigliai irritata, lo vidi alzare gli occhi al cielo.

«si sì grazie» c'era dell'amaro in quel tono, cercai di trattenermi per fortuna se ne stava andando.

«che stronzo» dissi incamminandomi alla fermata.

«ti ho sentita» lo sentì dire da lontano, sbuffai.

«che udito che ha sto stronzo» feci qualche passo arrivando alla fermata.

Presi l'autobus e arrivai a casa, dopo un primo giorno di scuola pieno di sorprese, finalmente potrò andare a casa.

«sono a casa» chiusi la porta alla mie spalle.

«ciao cara, com'è andato il tuo primo giorno?» domandò mia madre dal salotto.

«particolare» neanche io saprei come definirlo.

«ci farai l'abitudine» rispose prima che io andassi nella mia stanza.

Avrei preferito un altro inizio ma è andata così, come ha detto la mamma ci farò l'abitudine...