un posto sicuro

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le lezioni passavano e passavano e si avvicinava la fine dell'orario scolastico, in cui i studenti ritornano finalmente nelle loro case...

Mi incamminavo all'uscita della scuola, dove si trovava il cancello. Mi incamminai, finché il mio sguardo si posò, verso alcune ragazze radunate intorno a un ragazzo che sembrava in moto. Incuriosita come al mio solito, mi avvicinai per vedere chi era e perché quelle ragazze gioivano.

«perché tutta sta folla?» Entrai in mezzo alla folla, alzai lo sguardo e vidi propio il famigerato Hwang Hyunjin che mi sorrise.

«mi dispiace ragazze ma il mio cuore batte per un altra» sorrise alle ragazze con un sorriso smagliante da far invidiare al sole, sarà stato un fermento di secondo ma avrei giurato che mi guardò.

«sempre a metterti in mostra» mi avvicinai sbuffando.

«non è colpa mia se sono attraente» portò i capelli dietro, lo vidi portare la lingua sulle labbra, ammetto che era veramente attraente ma non potevo ammetterlo o meglio accettare che sia così.

«si si» lo ignorai, potevo ben udire le voci della ragazza di sottofondo parlare di me.

«ma chi è questa ragazza?» Domandarono alcune ragazze, le ignorai anche se riuscivo a sentire il loro sguardo su di me.

«Kim Miyon e presto sarà mia» mi sorrise, si voltò verso le ragazze che sagrarono gli occhi.

«come prego» lo guardai storta, intanto le ragazze mi squadrano.

«ora se volete scusarmi ho un impegno da sbrigare» mi sorrise.

Le ragazze se ne andarono e sfruttai questa occasione per poter parlare con Hyunjin

«non volevi mica uscire con me?» Lo guardai sistemare i capelli corvini, i suoi movimenti erano così fluidi e intrattenenti.

cosa ora sei gelosa?» Sorrise portando la lingua sulle labbra.

«io gelosa? ti pare» ridacchiai alzando lo sguardo verso i suoi occhi.

«si certo» rispose ironico, mi lanciò il casco sorridendo e ridendo tra se.

«perché ridi?» Montai sulla moto.

«lascia stare» sistemò il casco.

«comunque dove stiamo andando?» Notai la strada differente di quella che era.

«beh è una sorpresa» si voltò verso di me per qualche secondo.

«ho paura» mi appoggiai alla sua schiena, lo sentì ridere.

*sul posto*

nel mentre scendevo dalla moto intravidi per poco un lungo sentiero pieno di fiori anche se sembrava abbandonato visto che alcuni fiori erano appassiti, stavo cercando di trarre informazioni di dove fossi finché sentì una pressione fare strada sui miei occhi.

«Hyunjin» vidi le sue mani che oscuravano la vista.

«shh sarà solo per poco» la sua voce era bassa e rilassata, seguì le sue indicazioni nel lungo sentiero.

«Hyunjin dove stiamo andando?» Notai ancora che stavamo camminando.

«ci siamo quasi» caminò ancora per poco e si fermò di punto in bianco.

«perché ti sei fermato?» Domandai.

«siamo arrivati» tolse le sue mani dalla mia vista.

mi grattai gli occhi cercando di sbiadire la mia vista ancora accecata dal nero che avvolgeva la luce davanti a me.

«non me la aspettavo» notai il paesaggio pieno di alberi e fiori con una piccola casetta in mezzo, non era in buone condizioni ma traspariva quella sicurezza di un piccolo posto sicuro

«quando mi sento giù vengo qui» si avvicinò alla casetta per poi sollevare lo sguardo sul mio, non so ma non sentivo di parlare con il Hyunjin che conoscevo.

«Hyunjin ti senti bene?» Mi avvicinai a lui.

«ultimamente sto pensando di prendere una pausa»appoggiò la sua schiena sul muro della piccola casetta, osservò quel cielo tinto da un azzurrino che stava pian piano svanendo.

«una pausa da cosa?» Mi appoggia accanto a lui, osservai il suo sguardo rivolto verso il cielo, mi sentì una fitta al cuore non so perché, ero abituata alle sue  battute e provocazioni su di me.

«una pausa da tutto dall'università, dagli club e dal mondo» il suo tono era basso e lancinante, lo osservai attentamente.

«Hyunjin sai» alzai lo sguardo verso il cielo privo di vivacità di colori, neutro e freddo.

Hyunjin mi fece cenno di continuare attraverso i suoi occhi

«prima di venire qui c'era una persona che tanto amavo» feci un sorriso malinconico in mezzo si ricordi che la mia mente trasmetteva.

«e cos'è successo?» si incuriosì non distaccando lo sguardo verso il cielo.

«stavamo insieme da orami 4 anni finché un giorno decisi di andare a casa sua per trovarlo» mi bloccai trattando le lacrime che chiedevano di uscire.

«ti ascolto» notò i miei occhi lucidi, vidi la sua mano strigarmi la mia lo trovai un gesto carino.

«e quando arrivai a casa sua... lo trovai impiccato ad una trave, si era suicidato...»  feci brevi pause, sentì un nodo alla gola e mi diedi forza continuando. «e vicino al suo corpo giaceva una lettera di addio scritta da lui» non c'è la feci e scoppiai in lacrime.

Hyunjin si avvicinò a me e mi abbracciò, appoggiai la testa contro il suo petto, mi sorrise malinconico non so perché ma avevo il pensiero che mi comprendesse perfettamente.

«avevo un amico che conoscevo da 7 anni e un giorno sentì al telegiornale...» mi asciugò le lacrime. «che si era buttato da un palazzo» sentì la sua voce creare un nodo alla gola.

«quindi siamo nella situazione» creai un piccolo sorriso tra le lacrime, lo compativo eccome abbiamo passato la stessa cosa, me lo strinsi forte, lui annuì ricambiando la stretta

«Hyunjin restiamo così per favore» mi strinse a se accarezzandomi i capelli.

Ci avvolgevamo in un caldo e sicuro abbraccio, non c'erano parole in quel abbraccio solo gesta e calore che trasmettevano dolore e comprensione da parte dei due...

Passion | HYUNJIN Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora