Lauren.
Tre mesi. Tre mesi in cui mi è sembrato di toccare il cielo con un dito. Tre mesi in cui Camila è stata la mia ragazza. Il mio idillio è durato poco più di tre mesi.
Guardo il mare e ricomincio a piangere tra le braccia delle mie migliori amiche, che sono senza parole come me. Il senso di vuoto dentro di me si fa ogni minuto più grande.
È scomparsa, Camila è scomparsa il giorno prima del suo compleanno. Sono rimasta con un pugno di mosche, il cuore ridotto a brandelli, la mente e l'anima dilaniate dal dolore, dalla mancanza. Aveva promesso di stare con me, sempre. E ora non c'è più.
"Non capisco perché i suoi non vogliano dirci nulla. È palese che sappiano dove si trova." Dinah cerca di sembrare arrabbiata, ma sento anche nella sua voce un gran dolore. In lei aveva trovato una grande amica, la ama come una sorella.
Sono passati ormai dieci giorni dalla sua improvvisa scomparsa. Se le mie iniziali teorie fossero state esatte, avrebbe potuto mettersi in contatto con me in questi giorni, almeno spiegarmi. E invece, nulla. Il nulla più assoluto. Avevo pensato che i suoi l'avessero voluta allontanare volutamente da me, dopo aver scoperto della nostra relazione, magari. Ora non ne sono più tanto sicura. La mia ragazza è scappata via da me, dopo aver detto che mi amava.
Stingo compulsivamente la collanina che tengo tra le mani, il regalo di compleanno che non ho potuto darle. Non capisco. Non posso. Il giorno prima stava bene, mi amava, mi baciava, non vedeva l'ora di poter stare un po' da sola con me. E il giorno dopo? Non lo so.
È inutile che cerco di scervellarmi per cercare di capire qualcosa della mia ragazza. No, mi correggo, di quella ragazza.
"Fanculo." La mia voce è roca dalle troppe lacrime. Me le asciugo, saranno le ultime che verserò per lei. Forse. "Non merita le nostre lacrime."
"Laur..." Interviene Normani, accarezzandomi la schiena. Sa cosa sto facendo. Ma lo faccio per me, e per loro.
"Avrebbe potuto dire una parola! Fare una telefonata! Un cazzo di messaggio! E invece no, lei ha finto che andasse tutto a meraviglia, che stessimo vivendo in un sogno!"
"Laur..." Anche Dinah cerca di calmarmi. La guardo male. Sta soffrendo anche lei quanto me, non è giusto che stia qui ancora a cercare di difenderla.
"Smettila, DJ! È andata via! E allora sai che ti dico? Andremo avanti con la nostra vita anche senza di lei. Non merita un cazzo! Ci ha solo prese in giro, per tutto il tempo!"
"NO!" Dinah mi urla addosso, alzandosi. "Non è così, non è possibile! Lo sai anche tu. Deve essere successo qualcosa, deve"
"Stai cercando solo delle scuse..." Le dico, alzandomi in piedi anche io. Ora il mio tono di voce è più dolce, capisco il suo dolore, il nostro dolore... Ma devo tramutarlo in altro, in rabbia. "Ma in ogni caso lei non tornerà. Prima ce ne facciamo una ragione, prima riprenderemo a vivere le nostre vite." Butto fuori l'aria. Mi sembra impossibile rinunciare a lei, ma è quello che ha fatto lei, no? Camila ha rinunciato a me, ha rinunciato a noi. Non ne conosco il motivo, e non mi interessa conoscerlo. "È finita." Questa verità mi colpisce nel profondo. "Lei non tornerà mai più."
"Lauren, forse Camila ha solo" Blocco le parole di Normani sul nascere.
"Non voglio più sentire il suo nome. Mai più." Quando il dolore nel mio cuore si attenuerà, il mio amore per lei si trasformerà in odio. Solo così potrò andare avanti. Odiandola per il male che ha fatto a me e alle nostre amiche, scomparendo da un giorno all'altro.
Giorno dopo giorno, andiamo avanti, cercando di ritrovare la nostra normalità. Torniamo a casa mia, le ragazze si fermano a farmi compagnia. Mettiamo un film e la realtà mi colpisce come un cazzotto in pieno viso. Questo film l'aveva suggerito lei, voleva vederlo da almeno due settimane. Sento la sua assenza in modo ancora più pungente, in questo momento. Lei era solita accoccolarsi a me. Io la stringevo tra le mie braccia, amando il modo in cui la sua schiena premeva sul mio torace. E mi distraevo a fissarla e farle tante piccole carezze, mentre lei ridacchiava e cercava di concentrarsi sul film. A volte non guardavo nemmeno un singolo fotogramma dell'intero film, troppo concentrata su di lei, sulla sua bellezza, sulla sua dolcezza, sulle sue fragilità. Perché si, amo anche quelle.
Ma non devo più. I giorni trascorrono lenti, e ogni cosa mi riporta alla mente lei. Ma faccio in modo di usare il rimpianto e il risentimento che sento per essere stata lasciata così, per far si che il mio amore si tramuti davvero in odio. Ma nel profondo della notte, non riesco ad evitare che immagini di lei si impossessino della mia mente. Immagini di lei sdraiata su questo stesso letto, i suoi occhi nei miei, le labbra sulle mie. Il nostro amore, ormai solo un ricordo dolceamaro.
Nonostante tutto, mi rendo conto di continuare a cercare il suo viso dolce tra la gente.
Il tempo passa, la mia vita va avanti. Diventa un lontano ricordo, rilegato nei meandri più oscuri del mio cuore. Inizio ad uscire con altre persone, ma nessuna è all'altezza del suo ricordo, nonostante tutto. Con nessuno provo l'emozione dilaniante che provavo baciandola. Vado all'università, trovo un lavoro part time. Solo in questo momento riesco a dimenticarla. O meglio, a incatenarla per sempre nel passato. Come se non fosse più reale, come se il nostro amore non mi avesse influenzato la vita.
Dinah non è stata più la stessa dopo quel giorno. Si è lentamente allontanata da me e Normani, risucchiata nel vortice di malinconia che quella ragazza ci ha lasciate. L'abbiamo persa di vista per quasi un anno, poi lo shock. Una sera la intravediamo in un locale, incollata a un tizio. Vedo la mia amica innervosirsi, ma all'inizio non capisco. Vedo DJ seguire quel ragazzo verso i bagni, e lì la mia spalla destra scatta. La seguo a distanza, cercando di capire. La ferma, vedo che le due iniziano a discutere, poi il ragazzo va via, capendo che la sua occasione è sfumata. Resto in disparte, iniziando a collegare i segnali che mi erano sempre sfuggiti. Normani è innamorata di Dinah, probabilmente la ama tanto quanto io amo... No, non amo nessuno, non più.
Una Normani in lacrime si gira per andare via, ma Dinah la fa voltare, vedo che inizia a capire e all'improvviso la bacia. Un sorriso sincero mi contorna il volto. Camila avrebbe esultato per tutto questo. Mio Dio, dopo tanto tempo ancora mi viene in mente lei. Lascio un po' di privacy alle due e vado via. Ancora una volta, il senso di vuoto mi circonda. La sua assenza.
Decido di lasciare l'università, e mi iscrivo all'accademia di polizia. Finalmente sento di aver fatto una scelta giusta per me, e per la comunità. Mi faccio nuove amicizie, Keana e Veronica, le mie due colleghe super sexy. Dopo il lavoro, spesso usciamo tutte e tre insieme, andiamo in un bar, puntiamo la ragazza più bella e vediamo chi di noi riesce a portarsela a letto.
E poi c'è Ally, la dolcissima psicologa che collabora con il dipartimento. Ognuno di noi ha dovuto fare dei colloqui privati con lei prima di iniziare a lavorare. All'inizio ero nervosa, ma con il passare del tempo sono riuscita a parlare con lei, e finalmente a liberarmi di questo fardello che mi porto dall'adolescenza. Mi ha aiutata ad accettarlo, anche se non lo capisco, non sapendo cosa sia accaduto. Ora mi sento finalmente libera. E ho trovato in lei una cara amica. Abbiamo legato sempre di più, ormai è parte del gruppo. Oserei dire che ha preso il posto di Camila, ma non è così e lo sappiamo tutte. Il suo posto è ancora qui, ma è vuoto, e nessuno potrà mai prenderlo.
Se ho mai pensato di cercarla? Si, ci ho pensato. Ci ho provato? Mentirei se dicessi di no, ma non ho avuto riscontri, come se lei non esistesse. Nessuna patente di guida, nessun documento a suo nome, nessun conto corrente. So che stanotte non avrei dovuto cercare informazioni su di lei mentre ero ubriaca, ma è stato più forte di me. Non so se il fatto di non trovarla, sia stato un bene oppure no.
"Laur, lascia stare, è andata ormai."
Si, ho parlato anche alle mie colleghe di lei. In fondo, sono delle amiche. Mi tirano su di peso, e mi portano in auto, lasciandomi sui sedili posteriori. Mi lasceranno a casa, al sicuro. Avevo detto che l'avrei dimenticata, che l'avrei odiata.
Ma c'è quella notte all'anno durante la quale non posso non pensare a lei. È la notte in cui lei è scomparsa, il 2 marzo. Come ogni anno ormai, sono sbronza. E passerò il giorno seguente, il giorno del suo compleanno, a cercare di riprendermi dalla sbornia e dalla malinconia, ferma a letto, persa nel passato. Me lo concedo solo una volta all'anno. Mi concedo di perdermi in lei.
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Who are you? - Camren
FanfictionCamila, 15 anni, all'improvviso scompare dalla circolazione, per riapparire circa dieci anni dopo, ed incontrare le sue vecchie nemiche/amiche: Lauren, Dinah e Normani.