Capitolo 31

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Riprendo lentamente conoscenza, mi sento confusa, non so dove sono. Mi trovavo tra le mani di mio marito, e avevo la sensazione di stare per precipitare. No, mi correggo, sono precipitata, in un fiume, ora ricordo l'impatto con l'acqua fredda. Le mani di Matt mi stringevano e mi spingevano giù.

Ho deciso che mi sarei ribellata almeno per l'ultima volta, e ricordo di averlo colpito fin quando finalmente mi ha lasciata andare. E lì devo aver perso conoscenza.

Ora sono in un letto caldo, morbido, e qualcuno mi tiene la mano. A fatica, apro gli occhi. La mia mano è stretta da quella di Sofia ed Amy, entrambe dormono con la testa poggiata sul mio letto. Mi si inumidiscono gli occhi.

Poi il mio pensiero va a Lauren. Ricordo che Matt voleva farle del male. Non è riuscito a farlo, vero? Ti prego, dimmi che sono riuscita ad impedirlo. Anche se la sua mancanza qui, non credo sia un buon segno. Le opzioni sono due: o l'ha colpita, o lei ha deciso di prendere le distanze da me. E come darle torto? Sono un immenso casino, non vedo ragione per starmi accanto.

Un rumore alla mia sinistra, mi fa voltare leggermente. Il mio collo è dolorante, ma ciò che vedo mi rasserena. Lauren sta entrando, un vaschettina con quelli che a naso sembrano dei caffè e un sacchettino tra le mani. Il suo sguardo preoccupato viaggia sul mio corpo, fino ad arrivare ai miei occhi. Vedo il cambiamento: lo stupore e la felicità si imprimono nel suo viso, probabilmente nel vedermi sveglia, e mi sorride stupendamente, come solo lei sa fare.

"Sei sveglia." Mi dice. Lascia tutto sul tavolino e viene verso di me, credo che voglia abbracciarmi. Si ferma titubante, io le allungo timidamente la mano. La raggiunge, stringendola piano tra le sue, prima di portarle alle labbra. Il contatto mi da dei brividi piacevoli, e il mio sguardo non riesce a staccarsi da loro a causa della loro bellezza, nonostante siano prive di rossetto e leggermente screpolate.

"Come ti senti?" Mi chiede, tenendo un tono di voce basso per non svegliare mia figlia e mia sorella.

"Sono tutta un dolore, ma suppongo che potrei stare peggio." Cerco di essere ironica, sapendo che sono stata vicina alla fine. "Lui?" Chiedo, impaurita. Lauren scuote la testa, dispiaciuta.

"Non l'abbiamo ancora trovato, ma non ti farà mai più del male."

"Non puoi saperlo." Mi esce dalle labbra, il tono asciutto ed angosciato. "Non sai di cosa è capace."

"Purtroppo ne ho un'idea." Ammette, abbassando lo sguardo. "Ma ora è ufficialmente un ricercato e"

La interrompo, innervosita.

"Tu credi che la polizia sia capace di tenerlo lontano da me?"

"La polizia in generale, non lo so. Io, si." Riporta il suo sguardo nel mio, incatenando i suoi occhi verdi e profondi ai miei. "Camz..." Il suo soprannome per me, detto con questo tono di voce, mi ha sempre fatto sospirare. "non so per quale motivo sei andata via dieci anni fa, lasciandomi così, per lui, ma"

"Tu credi che sia andata via senza motivo? Ha minacciato di fare del male a te, a Sofi e ai miei genitori, se non l'avessi sposato!" Butto fuori tutto d'un colpo, gli occhi lucidi. Non l'ho mai detto a nessuno, anche perché l'unico contatto che ho avuto con il mondo, è stato con lui e pochi altri. "Ho vissuto dieci anni di inferno, ho perso due bambini prima di riuscire ad avere Amy e"

Lauren mi stringe a sé, mi accorgo di star piangendo. Vorrei godermi questo abbraccio ma non ci riesco, la paura di essere toccata ormai si è trasformata quasi in una fobia. Tremo, mentre sento che la mia mano viene stretta più forte. Non so quanto abbia sentito Sofia, ma ora è sveglia.

Mi mordo il labbro per non singhiozzare, non voglio svegliare Amy e farla preoccupare ulteriormente per me.

"Non gli permetterò di portarti di nuovo via da me." Sussurra Lauren, non so se a me o a sé stessa. Mi calmo, mentre le sue mani mi accarezzano i capelli, e una vocina ancora assonnata richiama la mia attenzione.

"Mammina!"

*

Sono trascorse tre settimane da allora, l'incubo di mio marito è ancora lì a perseguitarmi. Sono in spiaggia, sotto l'ombrellone e osservo Lauren che gioca con Amy. Le due hanno legato davvero tanto, tra di loro si è creato un affetto sincero.

Sofia è andata in vacanza con un gruppo di amiche, e ho il dubbio che ci sia anche il suo fidanzato. Ma se a mamma e papà sta bene, non sono nessuno per dirle di non andare.

Ah, già. Quando mi sono risvegliata in ospedale, ho ricevuto la visita dei miei genitori. All'inizio ero restia a parlare con loro, poi ho capito che anche loro non hanno avuto chissà che scelta. Erano visibilmente emozionati di rivedermi, e anche io. Mia madre è quasi svenuta quando ha conosciuto Amy, mio padre si è semplicemente innamorato.

Dinah mi da una gomitata lievissima per attirare la mia attenzione su Veronica e Keana. Abbiamo scommesso entrambe che le due finiranno per fare coppia, ma lei dice che è questione di massimo un mese, mentre io credo che la cosa andrà per le lunghe.

Lei e Normani hanno deciso di adottare un'altra bambina, e Bea ed Amy sono euforiche da quando l'hanno scoperto. Le due bambine sono diventate ormai amiche per la pelle, non si staccano più.

Ally ha iniziato ad uscire con un poliziotto, tanto per cambiare, ma sembra proprio un tipo a posto, e la mia amica, nonché stretta confidente (non posso più essere una sua paziente visto che siamo amiche), sembra esserne follemente innamorata.

Io?

Rivolgo lo sguardo a Lauren, che ora sta facendo il solletico ad Amy, e mi sento bene. Mi basta questo, anche se non potrò mai essere felice. Il sole sta calando, ormai è quasi ora di andare.

"Quando lo capirai?" Mi chiede Dinah, seguendo il mio sguardo.

"Cosa?" Le chiedo, scendendo dalle nuvole.

"Che ti sta aspettando. Ti aspetta da tipo dieci anni, Mila." Mi dice, accarezzandomi il braccio.

"Non so se sarò più in grado di stare con qualcuno." Le confesso. "Sarebbe meglio per lei, se uscisse con qualcuna che ne valesse la pena."

"TU ne vali la pena." Sottolinea la mia amica, prima di alzarsi e tendermi la mano per aiutarmi.

Si riveste. Io sono ancora vestita da quando siamo scesi in spiaggia. Ormai nessuno più mi chiede il motivo per cui non mi tolgo nemmeno la maglietta. Richiamiamo tutto il gruppo, pronte a rientrare per la cena. Devo dire che adoro questa pace, questa routine.

Dopo cena, le bimbe si addormentano sul divano. Dj prende Bea per portarla di sopra, Lauren mi precede prendendo Amy, che nel sonno si accoccola a lei. Sorrido. Stanotte le due bimbe dormiranno con me, ma in fin dei conti occupano solo un quarto del letto.

Dinah va via, augurandoci la buonanotte, entusiasta di poter avere un po' di intimità con sua moglie, soprattutto in previsione dell'arrivo della seconda bambina. Anche Lauren sta per uscire, quando qualcosa mi spinge a richiamarla.

"Laur..." Lei si volta, incrociando i miei occhi. Mi mordo il labbro, indecisa. Il suo sorriso mi spinge a parlare. "P-potresti d-dormire... qui?" Balbetto, in ansia. Lei annuisce, io arrossisco.

Mi infilo sotto al lenzuolo, facendole spazio. Si volta, vedo che si sfila i pantaloni della tuta, la maglietta lascia intravedere il sedere tondo e sodo. Mi mordo il labbro. Lei si scioglie i capelli, sistemandoli con la mano sotto il mio sguardo rapito. Viene verso il letto, stendendosi accanto a me. Mi guarda, indecisa.

Le parole di Dinah mi rimbombano ancora nelle orecchie, e sono quelle a spingermi verso di lei. Sento che trema forse più di me. Poggio piano le mie labbra sulle sue, ho paura di scottarmi. Dio mio, quante volte ho desiderato di rifarlo in questi anni!

Sobbalzo nel sentire la sua mano sul mio viso, ma è dolce, mi sfiora la guancia e mi toglie i capelli dal viso. Nonostante tutto, ho interrotto il contatto. Abbasso la testa, lei continua la sua carezza.

"Sono un casino." Mormoro. "Non so se sarò mai in grado di essere una persona normale, di avere una relazione normale."

"Va bene." Mi dice semplicemente, attirando la mia attenzione. "Non mi importa, mi basta stare con te."

Chiudo gli occhi, poggiandomi su di lei. Tremo ancora, ma ho anche voglia di affrontare le mie paure, solo con lei. Lauren mi circonda la vita con le sue braccia, senza stringere per darmi la sensazione di libertà. Le bacio le labbra ancora una volta, prima di poggiare la testa nell'incavo del suo collo, inalare il suo profumo e, infine, addormentarmi.

Who are you? - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora