Apro piano gli occhi, mi sento bene come non mi sentivo da un bel po'. Mi emoziono nel riconoscere l'odore di Sofi, averla di nuovo tra le mie braccia è una gioia incredibile. Ma non è solo per quello che mi sento così. Quando lo capisco, il mio cuore va in tachicardia.
Dietro di me, che mi tiene stretta e dorme appoggiata alla mia schiena, c'è Lauren. Ho il suo naso che mi sfiora il collo, e mi infonde un'incredibile sensazione di calore. Com'è successo? Mi sembra impossibile tutto ciò.
Capisco cosa mi ha svegliata, quando il rumore si ripete. Qualcuno bussa piano alla porta. Le due donne che mi tengono intrappolata non vogliono saperne di svegliarsi, mentre l'ospite inatteso decide comunque di entrare.
La porta si apre piano, per rivelare Dinah, con in braccio la mia piccola Amy in lacrime. La bionda strabuzza gli occhi alla vista.
"Di certo non mi aspettavo di vedere questo, portandoti tua figlia."
"Un altro incubo?" Le chiedo, ignorandola di proposito. Lei annuisce, con un volto dispiaciuto. "Mi dispiace per"
"No, Mila. Non devi chiedere scusa per queste cose." Si è avvicinata al letto, si siede e mia figlia si stacca da lei, per guardarmi. "Eh, si... La mamma ha organizzato un pigiama party." Mi sfotte DJ. Amy mi guarda, alla fine decide di infilarsi tra me e sua zia, di modo da essere coccolata da entrambe. Sofi apre gli occhi, sorride ad entrambe facendo posto alla piccola.
Cerco di spostarmi un po' anche io, e nel sonno Lauren mi tira un po' più a sé. Il mio corpo è attaccato al suo, ed è una sensazione bellissima. Dinah se la ride, decidendo di andare via senza commentare ulteriormente.
"A domani." Mi dice, prima di chiudersi la porta alle spalle.
Mi concentro su mia figlia, ancora un po' impaurita. Le coccole di sua zia sembrano illuminarla più delle mie. Le è sempre mancata una figura del genere. Come i nonni, del resto. Al pensiero, non riesco a restare in silenzio.
"La mamma e il papà?" Chiedo a Sofi. Lei mi fissa, studiandomi.
"Li vuoi rivedere?" Mi mordo il labbro inferiore e nego.
"Per ora, no. Non dirgli che sono qui. Se Matt dovesse scoprirlo..." Non riesco a terminare la frase, ma Sofi ha già capito.
"Nessuno qui lo dirà in giro." Mi rassicura, prima di riprendere il discorso spinoso che ho iniziato io. "Loro... Sono dispiaciuti. Non hanno mai voluto raccontarmi quello che è accaduto, ma non sono più stati gli stessi." Si prende un attimo, poi riprende a parlare. "Papà ha litigato con... tuo... ehm, marito, dopo qualche mese che sei andata via. Volevamo notizie di te, sentirti... Sapere se stessi bene... E lui ha fatto il pazzo."
Chiudo gli occhi, forse per nascondere la paura che provo solo a parlare di quell'uomo, forse per nascondere le lacrime nel sapere che alla mia famiglia importava ancora di me.
"Comunque... C'è stata una brutta lite, hanno tirato in ballo polizia e avvocati... Alla fine l'ha risolta intestando l'azienda a papà."
"Sa come zittire il dissenso." Mormoro, il mio tono di voce rivela la mia amarezza. In fin dei conti, lo ha fatto anche con me.
"Non abbiamo mai smesso di cercarti, comunque... Nessuno lo ha fatto." Le ultime parole credo siano dirette a Lauren. Sento ancora le sue braccia sulla mia vita. So che sta dormendo, quindi riesco a sopportarlo. Se lei fosse sveglia, non so se ce la farei.
Parliamo ancora un po', più che altro di lei. Dei suoi studi, dei suoi sogni, del suo ragazzo. Devo aver fatto una brutta faccia quando mi ha detto di lui, perché per poco non mi ha riso in faccia.
Ci risvegliamo con la voce potente di Dinah all'interno della camera.
"Forza principesse, è una stupenda giornata, il mare ci aspetta!" Apro gli occhi per vedere lei e Normani ferme davanti all'uscio. La nera ha Bea tra le braccia, sono vestite tutte e tre da mare. E ci guardano sorridenti. Quando incrocio i loro sguardi maliziosi, mi rendo conto. Sono praticamente io a stringere Lauren da dietro, la mia mano sulla sua pelle nuda, subito sotto il suo seno. Ne posso sentire la forma e il calore. Devo aver infilato la mano sotto il tessuto della maglietta, mentre dormivo. Le nostre gambe sono intrecciate. E nel naso ho ancora il suo profumo. D'un tratto, capisco che è sveglia, sta trattenendo il fiato.
Ritiro subito la mano e prendo un po' di distanza da lei. Mi volto dall'altra parte, e Sofi ed Amy si stanno coccolando, sono di un tenero che mi scioglie il cuore. Si amano, lo so. E io le amo entrambe.
Ci alziamo tutte, Lauren finge che non sia successo nulla, e io non chiedo di meglio. Scendiamo in cucina, faccio fare colazione ad Amy, io prendo solo un caffè. So che Sofia mi sta osservando, ma con l'agitazione che sento, non riesco a sentire la fame. Scendiamo in spiaggia che sono quasi le 9. Amy e Bea corrono verso il mare. Sono spaventata.
"Lasciale giocare, ci siamo noi a tenerle d'occhio." Mi rassicura Ally.
"Amy non sa nuotare." Dico, attirando l'attenzione di tutte. "Dove stavamo prima, non c'era il mare."
"OK. Ci penso io a tenerla d'occhio." Si offre per prima Veronica, facendomi l'occhiolino. "Tu rilassati, e se hai bisogno di qualcuno che ti spalmi la crema..."
"Sono a posto." So di risultare fredda, ma l'ultima cosa che potrei sopportare sono delle mani sconosciute sulla mia pelle.
Mi metto all'ombra, osservando le bimbe giocare in riva al mare, sotto lo sguardo attento di Normani. Mi volto verso Dj, a poca distanza da me, e la trovo che mi fissa. Dopo un po' mi raggiunge sotto l'ombrellone, si siede in silenzio. So che è piena di domande così la precedo.
"Quindi... Tu e Mani, eh?" lei mi fissa, come a volermi dire che posso fare di meglio. "Avete avuto addirittura una bambina."
"In realtà, l'abbiamo adottata. Sta con noi da poco." Mi rivela con calma.
"È un vero amore... Amy l'adora già."
Lei annuisce, poi sono distratta da Lauren, che ci ha appena raggiunte. È sotto il secondo ombrellone, si sta spogliando per restare in costume. Mio Dio, è una dea. Non riesco a scollarle gli occhi di dosso. Quel costume arancione lascia poco all'immaginazione, e mi fa uno strano effetto. Uno che non sentivo da tipo dieci anni.
Mi costringo a guardare altrove, sapendo di essere sotto lo sguardo indagatore di DJ, che già se la ride.
"Sei tutta rossa, hai caldo?" Mi prende in giro. Poi si rende conto che sono ancora vestita e si insospettisce. "Vuoi restare tutto il giorno in spiaggia, vestita?"
Io annuisco, non voglio darle spiegazioni. E non voglio essere vista da nessuno. Vedo che intuisce qualcosa, e si zittisce, riportando l'attenzione alle nostre bambine.
Resta accanto a me per gran parte della mattinata, anche senza parlare. Io passo il tempo ad osservare Angy, Sofi e... A spiare Lauren.
Torniamo a casa per pranzo. Sofi si propone per aiutare Amy con la doccia, così resto ancora una volta da sola con Dinah. Decidiamo di preparare il pranzo insieme. Bussano alla porta, intravedo Lauren che va ad aprire. Sento scorci di discorsi.
"È già fuori?" chiede la mia ex. Stanno parlando di Matt, vero? Cazzo, speravo di stare tranquilla un po' in più, con lui chiuso in una cella, anche se la paura non è mai passata del tutto.
"Ha un buon avvocato quel figlio di puttana." Le risponde la voce di un uomo. "La moglie?"
"Ha lasciato la città, non ha detto dov'era diretta." Mente, ma la sua voce non la tradisce. Non si fida nemmeno dei suoi colleghi? Meglio così. "È tutto?" Chiede, poi.
"Si, agente Jauregui. Buona giornata. E se ha delle novità, non esiti ad informarmi."
"Senz'altro." Sento la porta d'ingresso sbattere. "Credici, coglione." Borbotta, venendo verso la cucina. Mi ritrovo a fissarla, impaurita, i suoi occhi nei miei. Lei capisce subito che ho ascoltato la conversazione, mi fa uno sguardo dispiaciuto. "Qui non ti troverà, Camila." Dice il mio nome per intero, segno che sta prendendo le distanze. Annuisco, sperando sia così.
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Who are you? - Camren
FanfictionCamila, 15 anni, all'improvviso scompare dalla circolazione, per riapparire circa dieci anni dopo, ed incontrare le sue vecchie nemiche/amiche: Lauren, Dinah e Normani.