Capitolo 30

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Lauren.

Da quando ci siamo appostati ancora non abbiamo visto segni di Matt o Camila, ma l'uomo che abbiamo seguito è in attesa, e così anche noi. Le auto sono lontane, per non rischiare di essere beccati. Aspettiamo alcuni minuti, prima di sentire il motore di un'auto in avvicinamento.

Appena abbiamo visibilità, confermiamo che si tratta di Hussey, ma di Camila non c'è traccia. Digrigno i denti, irritata. Li sento urlare, vedo che il marito di Camila è furioso. Si volta, apre il portabagagli. Il mio cuore accelera dalla tensione. Si, è lì. La prende per i capelli, tirandola fuori dall'auto in malo modo.

Lei non si regge nemmeno in piedi, cade sulle ginocchia. Non apre nemmeno gli occhi, vedo solo il suo volto sofferente, mentre lui le punta la pistola alla testa. Sembra intenzionato ad eseguire un'esecuzione. Devo fermarlo. Faccio un passo avanti, sfoderando la mia pistola per metterlo sotto tiro. Gli urlo qualcosa, i miei occhi intercettano lo sguardo di Camila. Il marito le dice qualcosa, usandola come scudo. Se prima sembrava rassegnata, ora il suo volto è preoccupato, terrorizzato.

Hussey punta l'arma verso di me, capisco che vuole usarmi per fare del male a lei. Sono pronta a rispondere al fuoco, ma ho paura di ferire Camila. L'uomo esplode un colpo, ma nel momento in cui schiaccia il grilletto, lei lo sbilancia all'indietro. Alcuni agenti rispondono al fuoco, io riesco solo ad urlare di non farlo.

Il bastardo la trascina indietro con sé, non riesco a capire se Camila è stata colpita o se il sangue che vedo è tutto di suo marito. Solo all'ultimo istante mi rendo conto che la sta trascinando con sé, verso il baratro. Dietro di loro c'è il vuoto, si sente il fiume scrosciare. Non ho il tempo di reagire, sono già spariti dalla mia vista. Inghiottiti dal vuoto.

Corro fino al bordo del precipizio, guardando giù. Il fiume li ha inghiottiti e non vedo traccia dei due. Sto per lanciarmi nel vuoto, quando le braccia di Veronica e Keana mi immobilizzano. Cerco di divincolarmi, mentre loro cercano di farmi ragionare.

"Se loro sono stati fortunati a cadere direttamente in acqua, non significa che lo sarai anche tu. Andiamo giù in auto." Non mi lasceranno saltare, lo so. Sono delle buone amiche, farei lo stesso per loro. Mi arrendo, e iniziamo a correre verso l'automobile. In men che non si dica, siamo sulla riva del fiume, perlustriamo il letto con lo sguardo preoccupato. Camila indossava dei pantaloncini kaki e una magliettina chiara, quindi non sarà facile individuarla, tanto più che è quasi notte ormai.

"Vedo qualcosa, laggiù." Veronica segue l'indicazione di Keana, e ora effettivamente vedo anche io qualcosa. Qualcosa che non mi piace per niente. Un corpo immobile, a faccia in giù, spinto sul margine del fiume dalla corrente. Ci avviciniamo quanto più possibile, scendendo di corsa dall'auto per raggiungerla il prima possibile. Ho la gola bloccata, vorrei urlare da quando l'ho vista precipitare. Arriviamo finalmente da lei, la prima cosa che faccio è controllarle il polso. Riprendo finalmente a respirare quando sento il battito sotto le mie dita. Delicatamente la voltiamo, il torace si alza lentamente. La sua maglietta è sporca di sangue.

"Trovate quel bastardo!" Ringhio. "Voglio vedere il suo cadavere."

Le mie amiche capiscono che voglio essere lasciata un attimo sola con lei, e si allontanano. Delicatamente, le tolgo i capelli bagnati dal viso. Osservo la macchia di sangue sull'addome, credo non sia suo, ma devo esserne sicura. Devo essere certa che non stia perdendo sangue. Le alzo piano la maglietta, scoprendole la pancia. Non vedo ferite, non recenti almeno. Ha diverse piccole cicatrici sparse, ho visto spesso questo tipo di ferite e so riconoscere i segni di un coltello.

"Figlio di puttana." Mormoro, accarezzandone una col polpastrello. La ricopro, sentendomi in colpa per aver visto qualcosa che lei cercava sicuramente di tenere nascosto. Le tiro leggermente su il torace, posizionandomi dietro di lei. Faccio in modo da avere la sua testa sulla mia spalla, le cingo la vita con le braccia. La sento tremare, il suo corpo è stato immerso per un po', la sua temperatura corporea è bassa. Cerco di darle tutto il calore possibile.

Passa qualche minuto, vedo Keana raggiungermi. Ha tra le mani una mia vecchia felpa, deve averla trovata in auto. Si avvicina a noi, aprendola e mettendola sul corpo tremante di Camila.

"L'ambulanza sarà qui a momenti." Mi comunica. Resto in silenzio, lei fa lo stesso per un po'. Non tolgo gli occhi dalla cubana nemmeno per un attimo. E non lo farò per un bel po' di tempo. "Starà bene." Mi sorride, cercando di confortarmi.

"Lo farà. Ha combattuto troppo, per arrendersi ora." Rifletto tra me e me. "Lui?" Chiedo, incrociando per la prima volta lo sguardo dolce della mia amica.

"Ancora nulla, lo stanno cercando." Mi comunica. Vedo i lontananza dei lampeggianti rossi e blu, l'ambulanza si avvicina piano, cercandoci. Keana si rialza per segnalare la nostra posizione. Il team scende con una barella e dell'attrezzatura che usano su di lei, in via precauzionale, dicono. Vado con loro in ambulanza, non fidandomi di lasciarla più da sola. Mi vengono in mente Sofia ed Amy, le chiamo per avvisarle che abbiamo trovato Camila e che starà bene. Anche se so che ci vorrà del tempo, e avrà bisogno del nostro sostegno, e dell'aiuto di Ally.

Durante il viaggio, Camila socchiude gli occhi per un attimo, sembra distrutta. Io le sorrido, stringendole la mano che tenevo tra le mie già da un po'. Perde subito conoscenza, ma il breve contatto con i suoi occhi marroni mi ha tranquillizzata. Il viaggio in ospedale dura circa un quarto d'ora, non la mollo nemmeno quando siamo all'interno. Un medico cerca di farmi uscire prima di visitarla, gli metto il distintivo sotto al naso e gli dico a muso duro di scordarselo.

Osservo ogni loro mossa, vedendo degli uomini di Hussey in tutti loro. Sto entrando in paranoia. La spogliano, lasciandola solo con gli slip. Non le stacco gli occhi di dosso, controllando tutti i tocchi sul suo corpo. Mi chiedono se c'è bisogno di fare un kit antistupro. Oddio, spero di no. Lascerò rispondere a lei non appena si sarà svegliata. Finalmente viene portata in una camera, singola su mia richiesta. Per fortuna è abbastanza larga, tanto non uscirò di qui senza di lei, e suppongo che non sarò la sola a farlo.

Dopo nemmeno mezz'ora, infatti, arrivano anche le altre. Sofi, con le lacrime agli occhi, tiene stretta Amy, che mi sorride. La zia la mette a terra, e lei mi raggiunge, allungando le mani per essere presa in braccio. La tiro su, stringendola. Mi sembra di stringere Camila. Mi bacia la guancia e sussurra:

"Hai mantenuto la promessa... l'hai ritrovata!"

"Si, principessa, e non andrà più via." Mi stringe ancora una volta, prima di tornare sul pavimento. È dolcissima. Lei e Sofia si siedono accanto al letto di Camila, in attesa del suo risveglio. Mi distraggo qualche attimo per parlare con Vero e Kea, che sono appena entrate.

"Non l'abbiamo trovato, Laur." Mi dice la seconda. "Uno della squadra di assalto ha confermato di averlo colpito tra torace e spalla, potrebbe essere morto. Potrebbe essere stato trasportato ovunque dalla corrente."

"Potrebbe... o magari no." So per esperienza che la corazza degli scarafaggi è dura. Non la lascerò sola nemmeno un minuto, finché non sarò sicura che sarà fuori dai guai.

E, forse, neanche dopo.

Who are you? - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora