Capitolo 50

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"La cosa che sto per dirti può far paura, ma non devi averne. Io non ho paura, quindi non devi averne nemmeno tu, me lo prometti?"

"Gioia mi stai facendo preoccupare. Che succede?"

"Ti prego, prima promettimi che non avrai paura, poi ti dirò tutto" lo supplico.

"Va bene, te lo prometto, ma ora dimmi che cazzo succede"

"Devo essere operata..."

A quella frase il mondo gli crolla addosso e non riesce a formulare una frase di senso compiuto.

"Ma...come...avevi detto che...non può essere...stai scherzando...mio dio tu..." continua a balbettare.

Fa un respiro profondo e poi dice: "Da quanto lo sapevi?"

"Da poco"

"Perché devi operarti?"

"Il tumore é tornato, questa volta mi sta mangiando la milza. Devono asportarmela completamente domani"

"Domani!?" dice quasi urlando.

"Si...domani" sussurro.

"Non dovresti già essere in ospedale?"

"Probabilmente si. Ho 10 chiamate perse di mia madre, quando tornerò a casa vorrà uccidermi di sicuro"

"Vengo con te"

"No, tu hai cose più importanti da fare"

"Tipo?"

"Le partite...Benedetta...il bambino...Casper" dico facendo un elenco.

"Senti, questa volta non voglio per niente al mondo lasciarti da sola ad affrontare questa brutta battaglia. Adesso chiamo Benedetta e le chiedo occuparsi di Casper, le dirò di stare pure a casa mia"

"E se avesse bisogno di te mentre sei con me?"

"Deve ancora entrare nel terzo mese di gravidanza, starà benissimo"

"E con gli allenamenti e le partite come farai?"

"La prima partita é domenica prossima, ma tu non ti devi preoccupare di questo. Adesso ti porto a casa"

"Non ci voglio tornare a casa"

"Devi andare a prendere le cose che ti serviranno in ospedale"

"Mi ci manda mia mamma in ospedale, a calci però"

"Non devi preoccuparti di lei adesso, ma solo di te stessa"

"Non possiamo partire subito, Pietro come farà a tornare?"

"Pietro é circondato da talmente tanti calciatori che non si renderà nemmeno conto che te ne andrai"

"Fede..."

"Dimmi"

"Vorrei dirti quelle tre parole, ma non voglio dirtele"

"Perché?"

"Domani le cose potrebbero non andare per il meglio"

"Non pensarci nemmeno, andrà tutto bene"

"Questo non lo possiamo sapere. Comunque se le cose dovessero andare male voglio che tu vada avanti con la tua splendida vita, voglio che tu cresca il tuo bellissimo bambino o la tua bellissima bambina insieme a Benedetta, voglio che ti innamori di nuovo e che diventi uno dei migliori calciatori di tutti i tempi"

"Gioia...va bene che tu voglia tutte queste cose, ma tu sarai al mio fianco nella mia splendida vita, mentre cresco la mia bellissima figlia o il mio bellissimo figlio, mentre divento uno dei migliori calciatori e mentre mi innamorerò di nuovo, perché l'unica donna che potrò amare nella mia vita oltre a te sarà nostra figlia"

"Fede così complichi le cose e mi rendi difficile non dirti quelle tre parole"

"Dille"

"No..."

"Io ti amo"

"Mannaggia a te Federico, anche io ti amo"

Ci fissiamo dritto negli occhi per qualche istante.

"Ho bisogno di darti un bacio" mi butto io.

"Accomodati" rispondo lui con un sorriso bello come il sole.

Le nostre bocche si toccano.
Le sue labbra sono calde e morbide.
Mi faccio timidamente strada con la lingua fino ad incontrare la sua, poi uno, due contatti e si avvolgono.
Ci stacchiamo e ci guardiamo di nuovo negli occhi, ma i nostri sguardi sono annebbiati e in un attimo siamo di nuovo avvinghiati.
Le sue mani vanno immediatamente sui miei fianchi per poi farsi strada sotto la mia felpa e poi sotto la maglietta, credo anche in modo un po' maldestro e frettoloso.
Io lo abbraccio con decisione premendo ogni centimetro del mio corpo contro il suo.

"Torniamo dagli altri?" mi chiede.

Faccio cenno di sì con la testa, allora Federico mi prende per mano e appena torniamo nello spogliatoio abbiamo gli occhi di tutti puntati addosso.
Cerco di dire qualcosa, ma non ci riesco.
Lo splendido ragazzo che mi tiene per mano prende parola al posto mio e dice: "Ragazzi, domani questa persona stupenda sarà sottoposta ad un intervento, sono sicuro che andrà tutto benissimo e che tornerà più forte di prima, come sempre. Adesso io partirò con lei, andremo a Venezia e lei verrà ricoverata. In realtà sarebbe già dovuta essere in ospedale, ma ha preferito passare il suo compleanno con noi. E credo di parlare a nome di tutti quando dico che siamo stati così fortunati ad averti incontrato"

Mentre Federico pronuncia quelle parole mi commuovo ed una lacrima mi riga il viso.
Dopo il discorso tutti, uno ad uno, vengono ad abbracciarmi.
Prima i membri dello staff, poi tutti i calciatori, sia quelli con cui ho legato durante l'europeo, sia quelli che ho conosciuto da poco durante le altre competizioni.
Per ultimo viene ad abbracciarmi Pietro.

"Verrò a trovarti" mi dice.

"Divertiti un altro po' con loro" gli dico sfoggiando uno dei miei sorrisi migliori.

Andiamo fino a casa di Fede ed appena metto un piede dentro Casper mi corre incontro e mi salta addosso.

"Ciao amore mio, mi sei mancato tanto"

"Anche a lui sei mancato. Comunque tra 5 minuti arriva Benedetta" mi avverte.

"Quindi la incontrerò?"

"Se non vuoi puoi pure aspettarmi in macchina, non sei costretta a vederla, lo posso capire..."

"Nono, tra le due é lei quella che dovrebbe odiarmi, non il contrario"

"Sono certo che lei non ti odia"

"Io mi odierei, le ho rubato il fidanzato"

"L'amore non si può rubare"

Suona il campanello e Federico va ad aprire.
Dopo qualche istante vedo Benedetta ferma sulla soglia di casa.

"Dai, entra" la incita Federico.

Restia, fa qualche passo avanti.

"Ciao" le dico.

"Ciao..." mi risponde.

"Ok, la cosa si sta facendo imbarazzante. Gioia, Benedetta non ti odia e Benedetta, Gioia non ti odia" dice Federico per rassicurarci.

"Tu non mi odi?" mi chiede Benedetta stupita.

"No, perché dovrei?" domando.

"Nel grembo porto suo figlio..." sussurra.

"Non vedo persona migliore di te con cui Federico potesse avere un bambino. Sarete dei genitori fantastici" le dico tranquillamente.

"Io credevo che..."

"Il passato é passato. Domani devono operarmi, magari non uscirò viva dalla sala operatoria, ma sono tranquilla perché so che nella vita di Federico ci sarete sempre tu e il bambino o la bambina"

Sia Benedetta che Federico si commuovono.

"Eh no, quella che andrà sotto ai ferri sono io, voi non avete diritto di piagnucolare" dico facendo la finta offesa.

Entrambi scoppiano a ridere.
Sono felice che Benedetta non sia uscita dalla vita di Federico, lui avrà bisogno con cui parlare nei prossimi giorni e lei é la persona perfetta.

Un'Azzurra tra gli azzurri 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora