Capitolo 54

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Quando apro gli occhi non trovo né Federico, né la ragazza con due dita, né Mariasole, soltanto la specializzanda che mi aveva annunciato che mi avrebbero portato in sala operatoria.
Sta guardando i miei parametri vitali con talmente tanto interesse che mi sento a disagio, così cerco di attirare la sua attenzione muovendo un braccio.

Lei se ne accorge e mi dice: "Oh ti sei svegliata"

"Da quanto sono qui?" chiedo.

"Due giorni" risponde prontamente.

"Due giorni?" chiedo stupita.

Mi sarei dovuta svegliare entro un paio di ore dalla fine dell'intervento.

"C'è stata una complicanza e quindi l'intervento é andato per lunghe. Hanno dovuto farti altra anestesia e sei stata in coma farmacologico per due giorni" mi informa.

"Fantastico, qualcuno ha avvertito la mia famiglia?" domando.

"No..." balbetta.

"Come no?" chiedo infastidita.

"Nei documenti che ti hanno fatto firmare hai scritto di non voler avvertire i tuoi famigliari finché non ti saresti risvegliata o fossi morta" puntualizza.

Me ne ero scordata.
Volevo che ricevessero solo notizie certe e non dei "forse".

"Potrebbe prendere il mio cellulare? Credo sia dentro quell'armadio" dico cercando di indicare l'armadio alla mia sinistra, ma ho un ago gigante infilato nella mia mano destra e quindi non riesco ad alzarla.

Lei lo va a prendere, me lo porge e poi esce dalla mia camera dicendo che andava ad avvertire il chirurgo che mi ha operata.

Io accendo il telefono e mi ritrovo un sacco di chiamate perse e altrettanti messaggi.
Ora chi dovrei chiamare?
Sono indecisa tra chiamare mio papà o Federico, ma fortunatamente non devo prendere questa decisione perché uno dei due mi sta già chiamando.

"Pronto" dico bisbigliando

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"Pronto" dico bisbigliando.

Mi rendo conto di aver male ovunque, persino alle corde vocali.

"Sei viva!" sbraita Fede dall'altro capo del telefono.

"Certo che sono viva" biascico.

"È viva! È viva!" continua ad urlare.

"A chi lo staresti dicendo?" domando.

"A tua mamma, a tuo papà e a tuo fratello" risponde.

"Sei con loro?" domando un po' stupita, non credevo che mia mamma gli permettesse di stare con loro.

"Si, siamo rimasti tutti insieme da quando sei entrata in ospedale" mi informa.

"Oh...ok" riesco a dire.

"Tua mamma vorrebbe parlare con te" mi dice.

Sospiro e rispondo: "Ok, passamela pure"

Sento mia madre prendere in mano il cellulare.

Un'Azzurra tra gli azzurri 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora