Capitolo 16

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"Pronto"

"Hey amore"

"Hey"

"Stai piangendo?"

"No"

"Mi sembra di sì"

"No, tranquillo. Come mai mi hai chiamato? Avevi detto che prima della partita non avresti avuto tempo"

"Infatti è così, sto aspettando che Manuel esca dal bagno così dopo possiamo scendere"

"Va bene, come stai?"

"Bene, spero di giocare"

"Si, ti farà entrare"

Casper comincia a piagnucolare perché ho smesso di fargli le coccole.

"Cos'è stato?"

"Oh nulla, è solo il cane dei vicini"

"Non mi sembra che i tuoi vicini abbiano un cane"

"Lo hanno, solo che quel giorno che sei stato qui non lo hai visto perché erano in vacanza"

"Ah ok"

"A proposito di cani...come stanno Mela e Mora?"

"Credo bene, Benny le ha portate via"

"Mi dispiace, ti mancano?"

"Un po', ero abituato ad essere accolto da loro quando tornavo a casa...ora la casa sembra così vuota"

Mi sento in colpa.

"Comunque a breve sarà meno vuota"

"Perché?"

"Perché la mia nuova fidanzata verrà a vivere con me"

"Io?"

"No, l'altra mia nuova fidanzata"

Non gli rispondo.

"Ovvio che sei tu, chi altro dovrebbe venire a vivere con me?"

"Non lo so"

"Manuel sta uscendo da bagno, devo andare"

"Va bene, buona partita"

"Grazie, ci sentiamo dopo"

Io devo andare a vivere con lui?
Sarebbe bellissimo, ma come faccio?
Non posso andarmene quest'anno, è il mio ultimo anno di scuola, poi tutti i medici che mi seguono sono qui a Venezia e non lì a Torino.
Riprendo in braccio Casper.

"Il tuo papà vuole che vada a vivere con lui, ma come faccio?"

Mi lecca il naso.

"Sarebbe la cosa più bella del mondo stare tutti i giorni con te e il tuo papà. Io e te faremo delle lunghe passeggiate, aspetteremo il tuo papà ogni giorno dopo l'allenamento e gli faremo un sacco di sorprese. Sarebbe perfetto, non trovi?"

Mi guarda con un'espressione tenerissima.

"Perché non puoi parlare?"

Accendo la televisione e aspetto l'inizio della partita stesa sul letto con Casper che mi lecca la faccia.
Sta per iniziare la partita.
Il primo inno é quello italiano, mi metto la mano sul cuore e lo canto a bassa voce, poi é il turno di quello svizzero, la partita inizia.
Il primo tempo é abbastanza piatto oltre a due cartellini gialli, uno per noi e uno per la Svizzera.
Il mio Giorgione però non può prendersi un giallo così, finita la partita mi sente.
Durante l'intervallo mio fratello viene a bussare sulla porta di camera mia.

"Chi è?"

"Sono io"

"Che vuoi?"

"Vedere come stai"

Un'Azzurra tra gli azzurri 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora